CANDIDATI-SINDACO DI SONDRIO IN AUTUNNO

Un “sondriese” che vorrebbe un Sindaco giovane, senza interessi e con via i Partiti scrive. La risposta

Premessa. C’è una regola nel giornalismo: le lettere anonime non si pubblicano. In ogni missiva devono esserci nome e cognome corredati da indirizzo. Poi chi scrive può chiedere che la pubblicazione avvenga o senza firma o con iniziali o con pseudonimo e i giornali devono attenersi alla volontà espressa. “Un sondriese” non basta. Dato l’interesse per il tema sintetizziamo però i quattro punti della sua missiva :

1) Difficile la lettura “per difetto di competenza” di quello che lui chiama un “saggio” sulla amministrazione del Comune di Sondrio.

2) Ci vuole un giovane come Sindaco

3) Non devono esserci interessi di mezzo

4) Via i Partiti.

1) Capisco le difficoltà di lettura quantomeno di certe parti del mio maxi-scritto. Si tratta delle parti che però sono specificatamente rivolte a chi intende candidarsi partendo dal presupposto che andare ad amministrare la cosa pubblica dovrebbe richiedere almeno altrettanto impegno, e quindi approfondimenti e apprendimento, di quanto non sia richiesto dalle attività private. In ogni caso non ritengo di avere scritto il V° Vangelo. Ho espresso il mio pensiero su problemi che comunque non possono essere elusi salvo a scontarne poi le conseguenze. Problemi che possono avere soluzione diversa come l’esempio che propongo del Direttore Generale del Comune. Un candidato-Sindaco o lo schieramento che lo sostiene, può ritenere di non averne bisogno e quindi di non prevederne la nomina. In questo caso però non può esimersi dal dare altra soluzione ai problemi che il Direttore, quando c’era, eliminava o che, qualora ci fosse, eliminerebbe. Se ci si limita a dire che non serve e non si provvede altrimenti si apre la strada a future difficoltà.

2) Un giovane come Sindaco? Un valente scienziato, il prof. Porta primario di laboratorio, soleva dire che per stabilire l’età di una persona non gli serviva la carta d’identità. L’età che contava per lui era quella individuata dalle analisi. Vale lo stesso discorso per chi deve assumere la responsabilità di guidare l’Amministrazione del capoluogo. E cominciamo a dire che come nelle professioni, come negli affari, come in qualsiasi attività anche per fare l’amministratore pubblico, Sindaco in particolare, non ci si può affidare al dilettantismo, all’improvvisazione, sperando nello stellone dell’autodidatta. Vale per tutti naturalmente, e quindi sarebbe per tutti opportuno che quantomeno la scelta del candidato-Sindaco avvenisse nell’autunno per consentire alcuni essenziali mesi di studio (con tutto il rispetto per chi si ritenesse un Einstein della pubblica amministrazione, naturalmente. Se ne incontrano spesso, e molti. Poi però quanto a mantenere le premesse, e le promesse, è altro discorso). In secondo luogo si deve sapere che c’è da mettere in previsione se non il tempo pieno, quasi. In terzo luogo c’è da occuparsi non solo della città.

Come si vede il problema non è “la categoria”, sia “un giovane”, sia “una donna”, sia “un non politico”, sia qualsiasi altro caso particolare. Occorre “la persona giusta” non astrattamente considerata bensì giusta in quanto funzionale agli obiettivi che ci si pone.

3) Interessi? Senza tema di smentita l’Amministrazione uscente, ma anche la precedente, anzi le precedenti, e quindi sia di centro-destra che di centro-sinistra che d’altro ancora, non può, non possono, minimamente essere messa/e in discussione. Brutto, molto brutto avere inventato una presenza di interessi sull’ultima vicenda del teleriscaldamento favoleggiando di appalti, e quindi del “grano”, come motore “delle grane” e quindi del patatrac finale. In proposito però c’è una querela e quindi sarà la Magistratura a fare chiarezza, confermando, ne siamo convinti, quello che abbiamo appena scritto. Confidiamo anche che la Magistratura riesca a venire a capo di come una simile idiozia sia nata.

4) Perché non i Partiti? Su di essi è stata costruita una mitologia non proprio disinteressata, dimenticando che essi sono e devono essere l’ossatura della nostra ancor giovane democrazia, nonostante i 60 anni trascorsi da un po’. In medio sta virus. Non Partiti evanescenti che lasciano campo libero e quindi senza controllo di corrispondenza fra linea ed obiettivi a suo tempo posti, fra attività e programmi presentati agli elettori. Non Partiti invadenti che vogliono entrare nelle scelte andando oltre la loro legittima indicazione di linea. Partiti all’altezza come, tutto sommato, da tradizione sondrasca e anche sondriese.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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