BRASILE: MOZIONE DEL PDL ALLA CAMERA SU CESARE BATTISTI

La posizione, va ricordato, vede tutte le forze politiche concordi

Riceviamo e pubblichiamo non senza aver ricordato come tutte le forze politiche siano concordi nel reclamare l'estradizione di un pluriassassino che ora, ora, fa l'innocente:

E' stata depositata alla Camera dei Deputati (primo firmatario l'on. Giuliano Cazzola) una mozione parlamentare (la n.1-00092), firmata da 22 deputati del PdL , tra cui il Capo Gruppo del PDL Fabrizio Cicchitto e il suo Vicario Italo Bocchino e dal segretario del Gruppo, Simone Baldelli, per chiedere al Brasile di riconsiderare la decisione assunta lo scorso 13 gennaio dal Ministro della Giustizia del Brasile Tarso Genro, di concedere lo status di rifugiato politico al terrorista Cesare Battisti, ex leader dei Pac - i Proletari armati per il comunismo, un condannato in contumacia con sentenze definitive, pronunciate secondo le leggi della Repubblica italiana, all'ergastolo. La condanna a Battisti fu inflitta oltre che per banda armata, rapine, detenzione di armi, atti di violenza a mano armata (gambizzazioni), per ben quattro efferati omicidi: in due di essi (omicidio del maresciallo degli allora agenti di custodia, Antonio Santoro, Udine 6 giugno 1978; omicidio dell'agente Andrea Campagna, Milano 19 aprile 1979), egli sparò materialmente in testa o alle spalle delle vittime; per un terzo (Lino Sabbadiri, macellaio, ucciso a Mestre il 16 febbraio 1979) partecipò materialmente all'agguato facendo da copertura armata al killer Diego Giacomini; per il quarto (Pierluigi Torregiani, Milano 16 febbraio 1979) fu condannato come co-ideatore e co-organizzatore.

Nella mozione i Parlamentari contestano la decisione del Ministro brasiliano e la "reputano opinabile sul piano giuridico perché in netto contrasto con quanto stabilito nel richiamato trattato Italia-Brasile (Ndr: legge di ratifica del 23 aprile 1991, n. 144, con cui entrava in vigore, per una durata illimitata, il trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica federativa del Brasile, fatto a Roma il 17 ottobre 1989) e eticamente discutibile - sottolineano i Parlamentari - perché offende la memoria delle vittime del terrorismo, i loro familiari e il Popolo italiano tutto che vede così stravolti i principi democratici di giustizia e certezza della pena". I parlamentari sostengono che con tale decisione "assunta in maniera isolata dal Ministro della giustizia, Tarso Genro, ancor prima della conclusione del giudizio sulla richiesta di estradizione, in palese contrasto con la decisione del Comitato nazionale per i rifugiati del Brasile che sulla concessione ditale status già si era espresso negativamente" il Ministro abbia stracciato "di fatto non solo gli accordi in essere con lo Stato italiano in materia di estradizione ma abbia rinnegato tutte le diverse pronunce delle Corti europee e internazionali che più volte si sono espresse in favore dell'estradizione in Italia del Battisti. Tutto ciò - proseguono i parlamentari - ha suscitato così non solo lo sdegno e la riprovazione del Governo italiano tutto ma anche «rammarico e stupore» da parte del Presidente della Repubblica italiana che, nel difendere le garanzie del nostro Ordinamento Giuridico ha scritto al Presidente della Repubblica federativa del Brasile rendendosi interprete di quella «vivissima emozione e della comprensibile reazione che la grave decisione ha suscitato nel Paese e tra tutte le forze politiche italiane".

La mozione quindi, se sarà approvata, impegnera' il Governo italiano "ad adottare ogni più opportuna azione utile per la tutela del proprio ordinamento giuridico in sede internazionale, con l'eventuale adozione di interventi sul piano delle relazioni diplomatiche, economiche e commerciali, al fine di richiamare il Governo della Repubblica federativa del Brasile al rispetto dei trattati internazionali sottoscritti in materia di estradizione e, dunque, invitare il Governo del Brasile ad operare immediatamente per la revoca dello status di rifugiato politico a Cesare Battisti, concedendo l'immediata sua estradizione, affinché possa scontare in Italia la pena a lui comminata per i reati commessi e a rafforzare gli strumenti di cooperazione internazionale per la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, sia attraverso un'ulteriore semplificazione e accelerazione delle procedure relative al mandato di arresto europeo, sia attraverso una più ampia e fattiva collaborazione con i Paesi extra-europei in materia di sviluppo di iniziative volte a favorire l'armonizzazione e la reciprocità degli ordinamenti giuridici sia in ambito nazionale sia in ambito comunitario".

I firmatari sono :Cazzola, Cicchitto, Bocchino, Baldelli, Biancofiore, Antonione, Di Biagio, Vignali, Moroni, Pecorella, Vincenzo Antonio Fontana, Costa, Paniz, Mannucci, Versace, Sammarco, Minasso, Della Vedova, Contento, Consolo, Lorenzin, Bergamini

Francesco Comellini

comellini@camera.it

Francesco Comellini
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