ARGOMENTO PROPOSTO DA Mario PULIMANTI: E’ FINITA UN’ERA ANCHE PER IL CALCIO

(Ricordiamoci naturalmente che vale il principio della presunzione d’innocenza sino a condanna. Acclarate poi le responsabilità si taglino le mani a chi dimenticasse che occorrono condanne non solo giuste ma anche esemplari e cercasse di finire, almen

Con la caduta del muro di Berlino è finita un’era, non solo per i regimi comunisti ma anche per la macchina da guerra americana che di colpo si è trovata, mastodontica, senza un nemico da combattere. Come accadrà ora alle rivali della Juventus, colpita in pieno dallo scandalo calcistico di questi giorni. Napoli è una città bellissima, da cartolina. Ed è qui che è iniziata l’inchiesta. La Juventus stava giocando e vinceva, conduceva la partita. Probabilmente Moggi aveva un sorriso sulle labbra, grazie all'incontrastato potere della cupola da lui diretta. Poi quel colpo sordo, improvviso dentro al sistema, lo ha tradito. Ed è così che noi italiani siamo venuti a conoscenza dei segreti del sistema Moggi. Allora tutto si è capovolto ed il successo si è tramutato in catastrofe. Non ha avuto il tempo di sistemare le cose. Tutto è accaduto in silenzio, come fanno gli orologi elettrici che non ticchettano. Un meccanismo assolutamente silenzioso. Big Luciano, indagato ora per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, si difende dicendo che la Juve cominciava ad avere troppi nemici. E quando non piaci, non ti offrono un caffè: ti pugnalano alla schiena. Come è capitato a lui, che in questo momento è passato dagli altari alla polvere, seguendo un procedimento inverso al normale, insieme alla sua squadra, la più amata dagli italiani. Si calcola, infatti, che il 50% degli italiani è juventino. E per loro il crollo della Vecchia Signora è grave come un ictus. Inutile ricordare che ci sono situazioni nella vita ben più tristi di una retrocessione in serie cadetta. Basti pensare che tutti i momenti, intorno a noi, si muore per incidente, suicidio, malattie cardiache, ictus, problemi polmonari, insufficienza epatica o renale. Tutto inutile. Per un vero tifoso la squadra del cuore rappresenta un amore eterno. Un vincolo che unisce, come i matrimoni antichi, “finché morte non ci separi”! Ma anche io, umile sostenitore biancoceleste, non rido. Sono, di fatto, consapevole che la Lazio è al centro di una specie di intrigo che rischia di fare di lei un comodo capro espiatorio. Dirigenti della squadra capitolina hanno detto che c’è stato un massacro mediatico contro la Lazio, dato che sostengono che, in questi giorni, al processo giudiziario che troverà la sua sede naturale nelle aule dei tribunali si sta sovrapponendo un processo mediatico. C'è già chi ha condannato, nonostante che al momento la Lazio viene accusata per intercettazioni in cui il tentativo di illecito sportivo non è ancora dimostrato, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni organi d'informazione, che riportando intercettazioni che coinvolgono la Lazio, invece di limitarsi al diritto di cronaca inseriscono titoli che non trovano del tutto riscontro nella realtà. Così il rischio di indirizzare un processo sportivo che dovrà svolgersi in tempi rapidi, stretto com'è tra le scadenze naturali della prossima stagione, è abbastanza alto. E la ricerca di capri espiatori a buon mercato è un'esigenza urgente. Spero di sbagliarmi. Intanto mia sorella Antonella e sua figlia Serena, giallorosse doc, non vedono l’ora di vedere il prossimo anno in serie B le due squadre a loro più antipatiche: la Juve e la Lazio. Mi dispiace deluderle, ma la Lazio fra qualche mese parteciperà al torneo UEFA. Come la Roma.

Approfondimenti