TELERISCALDAMENTO-STORY. 5) FERDINANDO BONDIOLOTTI (x)

“Parlo da Valtellinese, abituato a dire sempre con franchezza quello che penso, e da consigliere di amministrazione di Asm, a conoscenza dei fatti, e chiamato da tutti gli azionisti, in primis quello pubblico, a fare gli interessi della società. Leggo sul Vs. quotidiano del 14 c.m. l'ennesimo articolo sul teleriscaldamento e registro nelle prese di posizione del centrodestra solo un salto indietro, un salto nella preistoria, un salto nel passato, da cui non posso che dissociarmi, invitando a fare altrettanto gli amici di Forza Italia, di cui sono iscritto. In particolare, constato che i Retici, dopo il nulla amministrativo provinciale ed il nulla amministrativo del capoluogo, tentano ancora di mascherare l'incapacità amministrativa cercando di volgere a proprio vantaggio ciò di cui essi stessi sono i principali responsabili: il danno che hanno fatto e stanno ancora cercando di fare ai cittadini della Provincia e del Comune di Sondrio. Danno derivante dalla politica del dire, dalla politica del non fare, dalla politica del contrastare le iniziative fatte e pensate per il nostro benessere, per il nostro vantaggio e per le nostre necessità. Per citare alcuni fatti a me noti, parlo dell'Azienda Elettrica di Valle (tanto anticipatrice dei tempi allora ed altrettanto attuale adesso, come ci insegnano le Province di Trento e Bolzano), parlo dell'inceneritore e dell'autonomia dello smaltimento dei rifiuti, parlo dell'improduttivo contenzioso con le aziende idroelettriche, parlo di Asm e della richiesta di corresponsione della Tosap, parlo, infine, dell'affossamento del teleriscaldamento di Sondrio. Su quest'ultimo punto è doverosa una precisazione: chi parla tanto di norme e di leggi dovrebbe averle quantomeno lette. Sul teleriscaldamento la normativa è estremamente chiara: chiunque può realizzare l'impianto che produce il calore attraverso il normale iter amministrativo proprio di una qualsiasi attività industriale. Chiunque può chiedere e posare la rete di distribuzione del calore, previa semplice autorizzazione del Comune (art. 39 della L.R. 26/03), qualora lo stesso Comune abbia predisposto il Piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo, oppure, in caso contrario, mediante semplice autorizzazione del Comune (art. 40 della L.R. 26/03), a seguito di apposita Conferenza di servizi. L'unico vincolo è che alla rete di distribuzione del calore possano accedere operatori terzi. Questi sono i fatti, questi sono i termini con cui si è mossa Asm, questi sono i termini di legge, per cui rispettando questi termini sono rispettati i principi di trasparenza e pubblicità. Questo è quello che si fa in tutta Italia, questo è quello che è stato fatto altrove in Provincia di Sondrio, anche da società private come a Tirano e a Morbegno. A Sondrio no, a Sondrio piuttosto che fare una cosa utile a tutti, ma che si ritiene dia vantaggio agli avversari politici, si sceglie di non farla. Ecco quindi che i principi di trasparenza e di pubblicità, tanto e spesso fuori luogo richiamati, sono, viceversa, diversamente utilizzati con l'unico risultato certo: affossare un progetto strategico per Asm, oltreché vantaggioso per i cittadini di Sondrio e per l'ambiente, nulla importando che il Comune di Sondrio sia azionista al 65% di Asm. In conclusione, non capisco perché alcune forze politiche si facciano ancora coinvolgere in questa dannosa polemica da chi nella migliore delle ipotesi, lo fa solo per motivi "politici". Forse ognuno pensa di trarne il massimo vantaggio, mentre non fa altro che il danno dei cittadini, cioè di noi Valtellinesi. Perché, consentitemi di dire, altre ipotesi non ci sono! Mi auguro che gli amici di Forza Italia, e non solo, pensino con la propria testa. E' ora che chi rappresenta solo se stesso se ne vada a casa. E' ora che i Valtellinesi, sempre attenti e pazienti a quanto sta succedendo, perdano la pazienza e puniscano, con lo strumento del voto, chi li sta danneggiando.

Ferdinando Bondiolotti

(x) Consigliere di amministrazione di Asm in rappresentanza del capitale privato

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