ARGOMENTO PROPOSTO DA LIFE (Quaglia): LIFE SNOBBA GLI STUDI DI SETTORE

I Liberi Imprenditori Federalisti Europei (LIFE), visti i risultati degli studi di settore per l’anno 2006, contestano il modo in cui sono stati elaborati, perché:

- non tengono conto della capacità contributiva reale delle imprese, come previsto dall’art. 53 Cost.

- il meccanismo applicativo non è assolutamente trasparente, e in molti casi genera imponibili non rappresentativi delle varie realtà

Il problema degli studi di settore riguarda solo il nord del paese, dove è minore il sommerso (il cosiddetto “nero”), e di conseguenza i vari costi documentati fanno schizzare verso l’alto imponibili di reddito inesistenti. Questo è provato anche dal fatto che, dal 10% di partite IVA non congrue degli anni precedenti, nel 2006 siamo al 60% di aziende non congrue nel Nord Italia.

Ciò significa che i nuovi indici inseriti nella finanziaria Visco sono irreali e vessatori, ai danni di una categoria che il Governo considera composta solo da grandi evasori.

La LIFE invita a tutti i titolari di partita IVA di non procedere all’adeguamento dei ricavi e compensi nelle dichiarazioni anno 2006, in considerazione del generale livello di maggiore congruità derivante dall’applicazione dei nuovi indicatori di normalità economica.

Si sottolinea che maggiori sono le partite IVA non congrue, minore è la possibilità di essere accertati.

La LIFE si augura che il Governo si renda conto che, in caso di mancata riforma degli indici, gli imprenditori del Nord potrebbero decidere di non versare le imposte dovute.

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