“SEGNO MONUMENTALE” SUL MONTE ROLLA: IL CAI NON È D’ACCORDO

La Sezione Valtellinese del C.A.I. appresa l'esistenza del progetto di installare sul monte Rolla un "segno monumentale" visibile dalla città sottostante, senza entrare nel merito del soggetto rappresentato da tale "segno", esprime ferma contrarietà per motivi ambientali all'esecuzione dell'opera.

La filosofia che muove la Sezione a questo formale intervento

s'inquadra nell'ottica della politica protezionistica del Club Alpino

Italiano – che è "associazione di protezione ambientale" riconosciuta dalla legge (art. 13 della legge 8 luglio 1986 n. 349 "Istituzione del Ministero dell'Ambiente" che attribuisce al dicastero il potere d'individuare "le associazioni di protezione ambientale a carattere nazionale", successivamente elencate nell'art. 1 del D.M. 20.02.1987) - che trova la sua fonte anche in norme regolamentari, ed ha quale prioritario obiettivo di principio la tutela integrale dell'alta montagna. Questo speciale ambiente, infatti, nel suo complesso di ghiacciai, creste, vette ed elementi morfologici dominanti o caratteristici, rappresenta l'ultimo luogo naturale non antropizzato del nostro continente e riveste (anche per tale motivo) un'importanza assolutamente eccezionale, che va salvaguardata da qualsiasi intervento non necessario e, come nel caso di specie, non avvalorato da positive valutazioni dei costi-benefici o d'idonei studi dell'impatto di carattere ecologico ambientale, impatto che sarà

sicuramente negativo, non solo in fase di esecuzione dell'opera, ma anche in seguito considerata la proposta di illuminare il "segno monumentale" o con un "generatore a scoppio", o con "lampade alimentate a pile o gas". Questa presa di posizione, inoltre, si allinea allo spirito del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Sondrio, strumento illuminato ed illuminante che esclude radicalmente la costruzione di strutture di qualsiasi tipo che interferiscano con la vista non

ravvicinata del profilo sommitale contro il cielo (il monumento invece è stato pensato proprio allo scopo, ritenuto essenziale dal progetto, di essere "ben" visibile da lontano, dalla città ai piedi del Rolla), proprio per salvaguardare senza mezze misure la peculiarità paesistica tipica del paesaggio alpino a noi tanto caro.

La "proposta d'intervento" che si vuole motivata da "…. sensibilità verso il territorio" è, al contrario, oggettivamente connotata da macroscopica insensibilità verso il territorio e l'ambiente, mossa com'è solo dal protagonismo di chi sente "… il dovere di proporre" l'insensato progetto e vuole realizzare, anche con pubblico denaro, un "segno monumentale" alto ben sette metri e costruito, in parte, con "finitura luminosa color inox…", materiale che non si sposa certo con

i luoghi: un monumento certamente "dominante" "protettivo"non

sappiamo!), come è nell'intento del progettista, e altrettanto

certamente deturpante.La Sezione Valtellinese sollecita con forza un ripensamento da parte dell'Amministrazione e si auspica che il monte Rolla sia lasciato libero da interventi dell'uomo che, al più, come ha suggerito il grande alpinista Reinold Messner, potranno essere limitati alla costruzione di un "ometto di sassi».

Avv. Lucia Foppoli (x)

(x) Presidente Sezione Valtellinese

Avv. Lucia Foppoli (x)
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