ARGOMENTO PROPOSTO DA Fabrizio TARANTO (x): AMIAMO DA SEMPRE PARLARE CHIARO E STIMIAMO QUANTI SANNO ESPRIMERSI, ANCHE IN POLITICA, SENZA TANTI GIRI DI PAROLE
Il nostro pensiero scorre inevitabilmente in questi giorni a due anni di governo sciagurato, due anni in cui gli Uomini della Tradizione hanno temuto veramente che danni irreparabili si potessero arrecare ai pilastri della società, com'è da noi concepita ed auspicata: un esempio per tutti la vicenda relativa all'attacco alle fondamenta della Famiglia, che la sinistra al governo è quasi riuscita a scardinare e che solo per un soffio non è stata trasformata da cellula indispensabile alla base di tutta l'organizzazione sociale, quale deve essere, costituita dalla volontà e dall'amore reciproco di una donna e di un uomo, nell'unione possibile di due papà o di due mamme.
Due anni di governo che hanno messo in ginocchio l'entusiasmo economico di una Nazione, che si è svegliata prostrata da imposte di ogni tipo: un record di aumenti che hanno colpito ogni fascia sociale ed ogni categoria, che hanno tolto a molti la gioia e la possibilità di concedere a se stessi e alle proprie famiglie quelle piccole soddisfazioni che chi lavora duramente e quotidianamente ha diritto di poter vivere. L'aumento delle tasse, caro Prodi, genera sempre insicurezza per il futuro e preoccupazione, il denaro non circola ed irrimediabilmente il circolo vizioso della recessione prende forma.
L'avevamo detto, alla vigilia del voto politico del 2006: avevamo ammonito tutti di fronte alle insidie che nascondeva l'eventualità di affidare le sorti del governo dell'Italia a chi già cinque anni prima era stato bocciato dagli elettori più o meno per gli stessi motivi, più o meno con gli stessi meccanismi per i quali risulta tanto impopolare oggi.
Lo suggeriva la nostra valutazione degli eventi politici e lo suggeriva la nostra identità: già, la nostra identità di Uomini della Tradizione, la nostra identità di amanti irrefrenabili della libertà, la nostra identità di innamorati della Patria, la nostra identità di anticomunisti da quando abbiamo avuto l'uso della ragione, la nostra identità di militanti - in qualunque contenitore politico ciò avvenga - di quella parte politica che fa dell'adesione all'Idea Sociale il proprio fulcro perché crede fermamente che tutta la legislazione di un governo debba essere guidata e diretta ad un solo scopo: migliorare le condizioni morali, materiali e culturali della propria Nazione, coniugando ad essa amore per la Patria e fedeltà alla Tradizione.
Questa è la sola vera identità, quella dalla quale non dobbiamo mai deflettere, quella che sempre e comunque, a prescindere dal contesto nel quale siamo chiamati ad agire, dobbiamo e vogliamo onorare ed affermare.
Altro dall'identità sono le tattiche e dalle strategie della politica e che, a seconda delle normative elettorali di volta in volta in vigore, portano inevitabilmente ad alleanze con forze di diversa matrice e percorso, ma sempre individuate e perseguite alla luce della finalità ultima: trovare concreti spazi per affermare ciò in cui noi crediamo e per cui, nonostante le difficoltà, ci impegniamo in politica.
L'identità non si misura certo dalla presenza o meno di un simbolo su una scheda elettorale, quando le idee ed i principi camminano sulle gambe di uomini che conoscono la direzione giusta nella quale andare, quando l'unico modo produttivo per affrontare le battaglie è costituito dalla logica delle alleanze.
Oggi, come due anni fa, le considerazioni da fare sono le stesse:, non vi può essere niente da considerare di primaria importanza rispetto al pericolo che quel filo fortunatamente spezzatosi con la caduta del governo Prodi venga riannodato per sventura da altri figli o nipoti di quella stessa logica e di quella stessa provenienza ideologica e politica.
Oggi, come allora, si pone la ferma e improrogabile necessità di essere alternativi alla sinistra in ogni sua forma, comunista o post-comunista, arcobaleno o liberal che sia: pervicacemente e coerentemente impegnati a condividere l'azione di quanti occupino, alla luce delle regole vigenti del confronto politico, la reale trincea che sta ad impedire una affermazione delle forze del disordine, inevitabilmente e responsabilmente distanti da quanti, anche solo indirettamente, possano in qualsiasi modo rischiare di favorirne la vittoria.
(x) Presidente Nazionale Destra per l'Italia - Patria e Tradizione