ARGOMENTO PROPOSTO DA AIDAA: OLTRE IL 90% DEI COMUNI ITALIANI NON E' IN REGOLA CON LE NORMATIVE SULLA LOTTA AL RANDAGISMO E PROTEZIONE DEGLI ANIMALI DI AFFEZIONE AIDAA SI RIVOLGE ALLA CORTE DI STRASBURGO

Da quasi due anni l'ufficio legale AIDAA diretto dall'avvocato Maria Morena Suaria sta monitorando in maniera capillare i comuni italiani per verificare se ed in quale modo viene applicata la normativa nazionale sulla lotta al randagismo le cui linee di intervento sono contenute nella legge 281, e purtroppo dai dati in nostro possesso oltre il 90% dei comuni (tra quelli monitorati ma il dato in proiezione è applicabile a tutto il territorio nazionale con qualche eccezione positiva per alcune regioni del nord Italia) non solo non rispetta le normative previste dalla legge quali la costituzione dell'anagrafe canina e la realizzazione di strutture di ricovero per cani e gatti e politiche di protezione degli animali di affezione, ma fatto ancora più grave i comuni nascondono le loro inadempienze non rispondendo alle legittime richieste dell'AIDAA. Per questo motivo dopo essere ricorsi ai TAR di mezza Italia per obbligare i comuni a concedere la documentazione negata e dopo che in alcuni casi ci siamo visti respingere il nostro legittimo diritto ad avere le informazioni richieste l'ufficio legale e l'ufficio di presidenza AIDAA si rivolgono ora alla corte europea di Strasburgo. Due gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Il primo è legato alle sentenze del Tar che ci negano l'accesso agli atti dei singoli comuni (sempre inadempienti. Il secondo e più importante riguarda la richiesta di "condanna" del governo Italiano e di alcune regioni che non hanno ancora ottemperato il primo al controllo e le seconde all'applicazione della Legge. Noi chiediamo che la corte di Strasburgo ammonisca il governo Italiano e lo obblighi a far applicare le leggi votate dal nostro parlamento e dalle regioni. "Su 8.800 comuni italiani abbiamo fondati sospetti di ritenere che il 99% dei comuni ignori quotidianamente la legislazione in tema di protezione degli animali.- ci dice L'avvocato Morena Suaria vice presidente AIDAA e responsabile legale dell'associazione- Per ora restiamo fiduciosi e speriamo che il Tribunale di Strasburgo possa capovolgere alcune pronunce italiane che ci hanno impedito, di fatto, di perseguire la nostra battaglia sul controllo dell'applicazione a livello comunale delle normative di tutela degli animali, paralizzando di fatto la nostra attività, purtroppo proprio in realtà dove più v’era necessità di un pronto intervento" . Ma la richiesta di condanna per il governo e le regioni viene dal presidente Croce: "E' ridicolo -afferma il presidente AIDAA- che si facciano le leggi e poi non si controlli la loro applicazione, o ancora peggio non si diano gli strumenti economici agli enti locali, che hanno a loro volta responsabilità enormi in materia,per fare in modo che queste leggi vengano applicate. Nel caso specifico riteniamo che vi siano responsabilità evidenti da parte del governo e delle regioni inadempienti e per questo chiediamo un'esemplare condanna da parte della corte di Strasburgo - ha concluso Croce- in quanto solo una condanna esemplare ci porterà davvero ad applicare le leggi fatte dal parlamento a tutela degli animali di cui spesso ci si dimentica poi in fase applicativa e questo ne è l'esempio principe.

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