09 10 20 ARGOMENTO PROPOSTO DA Glauco SANTI: PARTITO DEMOCRATICO E LIBERTÀ DI COSCIENZA

Signor Direttore,

finalmente la libertà di coscienza entra con forza nel dibattito interno al Partito Democratico. Ma la risposta, per ora, è di tipo "bulgaro". Basti pensare all'intenzione di Pierluigi Bersani di disciplinare il ricorso all'obiezione di coscienza con un organismo statutario. Ciò è semplicemente ridicolo! In una concezione che pone al centro la persona umana è la coscienza che precede gli statuti e non viceversa. E' semmai la coscienza, illuminata dalla verità, che dà forma agli statuti. L'altra frase di Bersani che mi ha colpito è che " un parlamentare non può pensare solo alla propria coscienza". Ci manca pure ora la "collettivizzazione forzata" delle coscienze! La coscienza infatti non è una "sovrastruttura borghese", di comodo. Il PD considera forse un "lusso" agire in politica secondo coscienza? Ma è proprio quello di cui c'è un fortissimo bisogno. Può un politico cattolico, per fare un esempio, agire contro la sua coscienza di credente? Evidentemente no. "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini" diceva San Pietro negli Atti degli Apostoli. Per questo il cristianesimo è baluardo di libertà. Oppure per stare nel PD bisogna tradire la propria coscienza di uomini e di cristiani?

Quando Paola Binetti guidava Scienza e Vita nella difesa della Legge 40 non aveva certamente una idea "privatistica" della coscienza, ma di forte impegno pubblico.

Con questa lettera voglio perciò esprimere la mia solidarietà a Paola Binetti.

Ma il PD dove sta andando?

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