ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) AUMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE PER LE DONNE 2) SS. PIETRO E PAOLO 3) ARBITRI DI CALCIO 4) MONTELLA NON VOLERA' PIU'

1) AUMENTO DELL'ETA'

L'aumento dell'età per il pensionamento delle donne nella pubblica amministrazione potrebbe essere graduale: un anno ogni 24 mesi, così da arrivare tra dieci anni a 65 anni, equiparata quindi a quella degli uomini. Questo il nucleo centrale della proposta del ministro Brunetta per adeguare la normativa italiana alle richieste dell'Unione Europea che chiedono di armonizzare l'età di pensionamento fra uomini e donne. Il ministro della Pubblica amministrazione ha poi spiegato di aver già avuto incontri con diversi ministri e di aver trovato grande convergenza, anche se adesso sarà necessario un incontro con le parti sociali.

2) SS. PIETRO E PAOLO

Il 29 giugno è il giorno dedicato alla festa dei Santi Patroni di Roma.

E per me, che sono romano, questa festa giugno è molto importante.

La celebrazione dei Santi Patroni di Roma inizia la sera del 28 giugno nella basilica vaticana, con la statua di San Pietro vestito da pontefice.

Si tiene poi una serie di riti che vanno dai "vesperoni", resi solenni dal coro della cappella Sistina, alla benedizione dei palii (stendardi processionali) conservati nella nicchia posta sotto l'Altare della Confessione.

Anche per questa festa, che sembrerebbe di esclusiva origine cristiana, si fa l'ipotesi della sostituzione di un culto pagano ad opera della Chiesa in epoca ancora antica: in questo senso, Pietro e Paolo accomunati in un'unica commemorazione avrebbero preso il posto dei Dioscuri.

In ogni caso, la ricorrenza nasce dalla tradizione che vuole i due apostoli giunti a Roma nello stesso periodo dalla Giudea e martirizzati lo stesso giorno, anche se in luoghi diversi: Simone (che Gesù chiamò Pietro) è uno dei dodici apostoli di Gesù, per esattezza il primo ad essere chiamato insieme a suo fratello Andrea, quando erano pescatori e vivevano in Galilea.

Fu riconosciuto da Gesù stesso come suo rappresentante in terra, che gli disse "Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa".

Fu crocefisso a testa in giù presso il circo di Caligola in Vaticano sotto Nerone nel 66 o 67 e sepolto sulla collina del Vaticano dove scavi recenti hanno rinvenutola sua tomba sull'area stessa della basilica costruita in suo onore da Costantino.

In Vaticano vi è, sulla destra dell'immensa navata centrale, la sua statua bronzea con, sporgente dal basamento, il piede, ormai consumato dallo strofinio delle mani e dal tradizionale bacio di milioni di fedeli e pellegrini, alternatosi nei secoli e provenienti da tutte le nazioni.

San Paolo fu, invece, decapitato sulla via Ostiense alle Acque Salvie, là dove c'è ora la basilica che porta il suo nome.

San Paolo ("Apostolo delle genti", primo artefice della diffusione del Vangelo nel mondo), essendo un cittadino romano fu portato, dunque, fino al luogo del martirio e la storia ci tramanda che la sua testa avrebbe battuto tre volte al suolo facendo scaturire, ad ogni caduta, una fonte miracolosa.

Difatti è proprio a Roma, la "capitale del mondo", che furono costruite la basilica vaticana e, poco più tardi, quella dedicata a San Paolo sulla via Ostiense .

Del resto, sembra che proprio in Via Ostiense, a circa trecento metri dalla Basilica di San Paolo fuori le mura, avvenne l'ultimo fraterno saluto tra Pietro e Paolo, prima di essere uccisi.

Ed è sempre a Roma che Pietro e Paolo convertirono al cattolicesimo molte persone, come racconta Tacito negli Annales, secondo il quale: "furono puniti da Nerone i cristiani, un gruppo di persone guidate da Pietro, pescatore di Galilea, e dal soldato Paolo chiamati così da Cristo, che sotto il regno di Tiberio fu mandato a morte dal procuratore Ponzio Pilato".

E vorrei concludere ricordando le parole pronunciate nel 2004 in Vaticano da Papa Wojtyla, il Grande, nel corso della sua ultima celebrazione della festa di San Pietro e Paolo: "Ai due insigni Patroni affido in modo speciale l'amata Diocesi di Roma, come pure la comunità civile capitolina. Invocando la loro intercessione insieme a quella di Maria Santissima, Salus populi romani, preghiamo perché ogni uomo e ogni donna accolga il messaggio d'amore per il quale Pietro e Paolo hanno subito il martirio".

Tanto è vero che questa festa è una delle più antiche e più solenni dell'anno liturgico.

Il giorno 29 giugno sembrerebbe essere la cristianizzazione di una ricorrenza pagana, che esaltava le figure di Romolo e Remo: infatti come Romolo e Remo sono considerati i due mitici fondatori di Roma, i due apostoli Pietro e Paolo sono, invece, riconosciuti come i fondatori della Roma cristiana

3) ARBITRI DI CALCIO

Non solo tra i banchi di scuola è tempo di esami. Anche nel mondo arbitrale è questo il periodo per promozioni e bocciature di fine anno. A decidere del futuro professionale delle giacchette nere è la Commissione nazionale dell'Aia che, dopo aver visionato le proposte formulate dagli organi tecnici nazionali e regionali, ha deciso per la Can di serie A e B di sfoltire l'organico passando da 39 a 37 elementi. Le due unità in meno sono il frutto di sette "dismissioni" e cinque promozioni. Nella prima lista figurano Farina (che appende il fischietto al chiodo per limiti di età), Dondarini, Cavarretta, Marelli e Scoditti (messi alla porta per "normale avvicendamento"), Ayroldi e Girardi (entrambi dimissionari). E saranno proprio cinque i volti nuovi che entreranno a far parte del gruppo di Collina: Doveri (Roma), Gallione (Alessandria), Giancola (Vasto), Nasca (Bari) e Guida (Torre Annunziata). Quest'ultimo, con i suoi 28 anni, rappresenta in pieno il motto del designatore: largo ai giovani. In tema di scoperte, poi, spicca l'aumento delle "quote rosa". L'assistente Cristina Cini non sarà più la sola donna perché avrà al suo fianco la collega Romina Santuari, promossa dalla Can Pro assieme ad altri sei guardalinee. A lasciare saranno invece in 12, tra cui Biasutto e Griselli (entrambi per raggiunto limite di età). Infine, tra le sfide che attendono la classe arbitrale nella prossima stagione, ci sarà quella rappresentata dall'Europa League e dalla sperimentazione (esclusivamente per le 48 partite della fase a gironi) dei due arbitri supplementari che opereranno sulle linee di fondo campo e comunicheranno con il direttore di gara attraverso un sistema di auricolari. Ai nuovi, e ai vecchi, arbitri rivolgo un saluto: "Gli applausi svaniscono in fretta, il rispetto e l'ammirazione rimangono per sempre. In bocca al lupo!"

4) MONTELLA NON VOLERA' PIU'

L'Aeroplanino non volerà più dopo un gol d'autore. Vincenzo Montella ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo per cimentarsi nella carriera di allenatore. L'ultimo insieme a Totti dei reduci dello scudetto giallorosso dell'era Sensi lascerà la squadra di Spalletti, ma non Trigoria dove dovrebbe prendere la guida di una formazione delle giovanili della Roma. Top Gun lascia al calcio italiano il ricordo di tutti i suoi gol (141 in "A" di cui 83 con la Roma), molti dei quali realizzati in acrobazia e di straordinaria bellezza. Resterà nella storia del club capitolino e dei tifosi affezionati a lui per i tanti gol e in particolare per il poker calato alla Lazio nel derby vinto 5-1 l'11 marzo del 2002. Nel giorno in cui comincia la preparazione della Roma, Montella decide di dire basta con il calcio giocato e di provare a rientrare in campo passando per la panchina. Panchina con cui il trentacinquenne ora ex giocatore di Pomigliano D'Arco non sempre ha avuto un grande rapporto, a cominciare con la panchina di Fabio Capello alla Roma. Una carriera, quella di Montella, comunque gonfia di gol e percentuali, ma non altrettanto di soddisfazioni con la maglia azzurra dove non riesce mai a decollare davvero: in azzurro totalizza 20 presenze e 3 gol, prendendo parte all'Europeo 2000 con il cittì Zoff (l'amara finale persa con la Francia), e al Mondiale 2002 con il cittì Trapattoni. Con la Roma oltre allo scudetto ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa italiana.

Ho l'abitudine di perdermi nella profondità dei miei pensieri.

Papà.

Mentre mi parlava, passava in terreni profondi.

Vicino al solco dell'anima.

Lui diceva sempre qualcosa di estremamente appropriato.

Lo faceva ogni volta. E' stato così che è diventato il mio maestro. Di vita. Poco prima di tagliare il traguardo dei sessantasei anni, aveva cominciato a mostrare i primi sintomi del cancro allo stomaco che l'avrebbe portato via in meno di due mesi.

Mio fratello.

Stefano sta diventando papà per la seconda volta.

Entro questa settimana nascerà Valerio.

Mai moglie.

A volte, io e Simonetta sappiamo esattamente quali tasti toccare per far perdere le staffe l'uno all'altra, e la difesa diventa presto attacco una volta che le parole hanno preso l'abbrivio.

Martedì 14 luglio festeggeremo le nozze d'argento.

E sono 25 gli anni trascorsi da quel pomeriggio del 14 luglio dell'84.

Un quarto di secolo: incredibile come passi il tempo!

Lei festeggerà due volte, dato che ci siamo sposati nel giorno del suo compleanno.

Del resto, come canta il Poeta, "Quel fatidico sì di venticinque anni fa non è stato un bel sogno ma una dolce realtà".

Ne abbiamo fatta di strada assieme.

Faremo il bis?

Allora, prima di rispondere, mantengo sangue freddo. Sì, è chiaro che ho delle idee al riguardo. A posteriori mi è parso che il nostro matrimonio è tutto una trottola. Facciamo festa o ci scontriamo. Dove sta l'inghippo? Santo cielo, stiamo bene insieme. O almeno così credo. Per quanto mi concerne, potremmo continuare a stare insieme per altri 25 anni. Come minimo. Molto semplicemente, noi due insieme funzioniamo. Abbiamo una relazione altrettanto assuefacente dell'eroina. Forse non sempre sembra funzionare. Un rapporto del genere sembra fatto per creare sofferenza.

In ogni caso, andiamo avanti. Nonostante tutto.

Strano, ma improvvisamente mi viene in mente una filastrocca che nonna Jole mi recitava per farmi addormentare. Potrebbe essere in tema per il 14 luglio.

"Domani è festa, mangiamo la minestra. La minestra non è cotta, mangiamo la ricotta. Tiriamo la cordicella, esce fuori Pulcinella con un piatto di maccheroni, e li mangia in due bocconi".

Ciao nonna, tuo nipote festeggia le nozze d'argento, sai? Ehilà che fai? Sei commossa? Ma dai, vieni qui che ti abbraccio. Come, non puoi venire adesso? Non fa niente, tanto i tuoi auguri mi sono arrivati lo stesso. Ciao, nonna.

"Non è che ho paura di morire, solo che non voglio esserci quando accadrà." Mi piace Woody Allen. Lui sì che ha capito tutto della vita.

Auguri Simonetta.

Benvenuto, Valerio.

Auguri, Mario

Nonna, a big hug.

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