ARGOMENTO PROPOSTO DA Reto ZINGG (x): LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL’AMBIENTE ITALIANO ALFONSO PECORARO SCANIO (Abbattimento di lupi: l’Italia critica la Svizzera)

Pregiato Signor Ministro,

a nome di un gran numero di amiche e amici della natura della Svizzera, desidero esprimerLe il mio sentito ringraziamento per il Suo impegno in favore del lupo e degli altri due grandi predatori, l’orso e la lince.

Le critiche in merito all’abbattimento di lupi in Svizzera, da Lei espresse a margine della Conferenza delle Alpi ad Alpbach (Austria), sono assolutamente giustificate.

Già in occasione della consultazione sulla “Strategia lupo”, che ha costituito il fondamento giuridico dell’abbattimento di lupi in Svizzera, avevo espresso la mia opinione sostenendo che è assurdo decidere l’abbattimento di lupi in base alla predazione di un determinato numero di pecore.

Con questa strategia le famiglie di lupi non hanno alcuna possibilità di sopravvivere in Svizzera.

Le pecore devono essere protette con adeguate misure, in modo che il lupo possa svolgere il ruolo che gli compete per mantenere l’ecosistema in equilibrio, assumendo la funzione di regolatore naturale delle popolazioni di cervi, spesso troppo numerose.

Negli Stati europei più poveri, in cui mi trovo sovente a seguire progetti in qualità di esperto di protezione della natura, la popolazione convive pacificamente con i lupi. Il fatto che ciò non riesca ad esempio nel Canton Vallese, nella ricca Svizzera, suscita più di una perplessità e nuoce alla reputazione del nostro Paese.

Personalmente considero inadeguata la reazione con cui il Consigliere federale Leuenberger ha risposto al giudizio da Lei espresso. E non esito a definire falsa la spiegazione fornita dal dirigente competente di Berna, secondo cui la popolazione di lupi in Svizzera non sarebbe minacciata da singoli abbattimenti.

Nel nostro Paese non c’è ancora una stabile popolazione di lupi e i ripetuti abbattimenti ne impediscono la formazione.

Inoltre una popolazione di lupi in Svizzera avrà sempre bisogno di spazi vitali anche all’esterno dei confini del nostro Paese.

Come esempio positivo si può citare il Canton Grigioni, in cui sia le autorità competenti che la protezione della fauna selvatica e l’agricoltura e la selvicoltura stanno compiendo grandi sforzi al fine di conservare il lupo come elemento costitutivo dell’ecosistema dei boschi di montagna.

Si può solo sperare che la legittima critica da Lei espressa possa smuovere qualcosa affinché in futuro non debbano essere abbattuti altri lupi nei momenti meno opportuni – e addirittura da guardiacaccia, come è accaduto quest’autunno nel Vallese. È necessario procedere con urgenza ad un miglioramento della “Strategia lupo”.

La presenza di lupi in regioni di montagna come il Vallese rappresenta anche un’opportunità per il turismo, come ha ben evidenziato nel Suo Paese il caso dell’Abruzzo.

Con i più sinceri auguri per il proseguimento della sua attività

Le porgo cordiali saluti

(x) esperto in protezione della natura

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