LE VALUTAZIONI DEL 'GRUPPO VALMALENCO' SUL PROGETTO ESECUTIVO PER L'IMPIANTO IDROELETTRICO "ALTO MALLERO"

Il giorno 18 Dicembre 2008 si è svolta la prima Conferenza di Servizi (presenti: Provincia di Sondrio, Regione Lombardia, Comunità Montana Valtellina di Sondrio, ARPA Lombardia Dip. di Sondrio, Comune di Chiesa in Valmalenco, Comune di Lanzada; Proponente e Progettista del progetto) al fine di rilasciare la concessione unica alla costruzione ed all'esercizio dell'impianto in oggetto. Il nostro Gruppo ha chiesto ed ottenuto di partecipare in qualità di uditore ed è tenuto ad un rispetto formale della discussione in corso. Ciò non toglie che ci sono aspetti rilevanti che vale assolutamente la pena di approfondire e divulgare oltre ad averli già presentati in una memoria scritta alla Conferenza stessa.

Ricordiamo brevemente che l'impianto prevede l'opera di presa sul torrente Mallero in loc. San Giuseppe, la realizzazione di una galleria in sponda destra che convoglierà le acque ad una vasca di carico ubicata in prossimità della pineta di Primolo. Da qui una condotta forzata raggiungerà la centrale di produzione che

verrà edificata all'interno dell'area industriale della Nuova Serpentino d'Italia, in loc. Castellaccio.

Non dimentichiamo, per non creare confusione, che la ditta ha già ottenuto la concessione idroelettrica il 21 Novembre 2006 da parte della Provincia di Sondrio e che in tutto questo lasso di tempo non ha fatto altro che predisporre il progetto esecutivo delle opere oltre che attivarsi per ottenere, sull'altro tavolo regionale, un

esonero dalla Valutazione di Impatto Ambientale - V.I.A. per il medesimo impianto potenziato di 3 volte (ma ancora non formalmente presentato in Regione!).

Non si tratta in questo frangente di porre motivazioni pro o contro l'impianto che, ripetiamo, è stato già concesso ma di entrare nel merito del progetto esecutivo e di portare il ragionamento sugli elementi di pericolosità o di altra natura che facciano rilevare come il progetto esecutivo non sia funzionale e quindi non giudicabile positivamente. Tra gli elementi che preoccupano fortemente, evidenziamo che il progetto esecutivo modifica radicalmente il progetto presentato in sede di istruttoria ed in base al quale è stata rilasciata la concessione.

Riepilogando la ditta ha modificato la costruzione dell'opera di presa da opera a raso alveo a sbarramento vero e proprio, ha modificato da 6 a 10 metri quadrati la galleria di derivazione e modificato la pendenza. Ha inoltre modificato il salto di concessione aumentandolo dai 295 previsti agli attuali 320 metri.

(Dislivello in metri tra il pelo libero dell'acqua, là dove viene presa, e il pelo libero dell'acqua, là dove viene restituita).

Ci chiediamo come la Provincia possa accettare uno stravolgimento simile che mette in discussione una concessione data e soprattutto un disciplinare (atto privato) firmato da ditta e Provincia.Altra forte preoccupazione, completamente ignorata nel progetto in esame, riguarda la presenza, a circa 200-300 metri dal luogo ove terminerà la galleria e sorgerà la vasca di carico, del noto dissesto denominato "Sasso del Cane", monitorato dall'ARPA. A questo dissesto è dovuta l'area di inedificabilità assoluta nel tratto di Mallero che va dal ponte del Giuel per circa 200 metri a valle. L'arrivo della galleria è stato da noi individuato a non più di 200-300 metri a sud-est dalla zona del dissesto e circa alla quota 1350 mslm.

La nostra grande preoccupazione è che l'attività di scavo della galleria (eseguita con uso di esplosivi) possa accelerare il degrado delle masse rocciose con innesco dei crolli dei "diedri" e non solo. Ad impianto costruito ci sarebbe un'altra preoccupazione forte, vale a dire che la galleria, a causa delle rocce fessurate, possa "fallarsi" e perdere acqua - anche in misura cospicua- che si infiltrerebbe a ridosso di una zona ad alto rischio geologico. Altra fonte di preoccupazione è il recupero ed il posizionamento del materiale di scavo che è andato aumentando in maniera preoccupante, a fronte delle modifiche apportate nel tempo al progetto originario. Si tratta di circa 70.000 mc di materiale che secondo la ditta dovrebbero essere trasportati verso la miniera della "Brusada" (nel Comune di Lanzada) ed essere stoccati per colmare la parte di miniera già sfruttata. Se solo pensiamo che tutto il materiale dovrebbe transitare, assieme a tutto il resto del materiale estratto delle cave esistenti, sopra un ponte (quello del Giuel) che è, già ora, limitato nel tonnellaggio al transito, possiamo ben capire la complicazione. Tutto ciò ci preoccupa parecchio e ci auguriamo preoccupi anche il Sindaco di Chiesa, a cui compete di trovare, proporre ed accettare una soluzione. Non ci soffermiamo su altri aspetti -non secondari- quali le opere provvisionali di cantiere che dovranno trovare un'adeguata soluzione in Conferenza. Per quanto ci riguarda, stante le premesse, il progetto non può essere accettato. La ditta ha sottoscritto degli accordi che deve rispettare e così, ora, non è.

Franco Rabbiosi (x)

(x) GRUPPO VALMALENCO

Franco Rabbiosi (x)
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