BORMIO. CASA DI RIPOSO. REPLICA DEL SINDACO E DEL PRESIDENTE

Quando si dimostra con i fatti che si amministrano cittadini e non un'impresa (immobiliare) privata

Riceviamo e pubblichiamo:

Dopo aver condiviso con il CDA della Fondazione e proposto ai cittadini di edificare una nuova casa di riposo in via Milano (ormai lo sanno tutti che, così com'e' la RSA, se non si intervenisse mettendola a norma, chiuderebbe), molti saranno stupiti che, dopo aver preso in considerazione la soluzione in località Agoi l'amministrazione abbia suggerito allo stesso CDA di tornare sui suoi passi e valutare seriamente l'ipotesi di riproporre la ristrutturazione della attuale casa.

Il Sindaco non ha mai nascosto che la messa a norma di Villa del Sorriso fosse la ipotesi preferita. Per vari motivi, tra cui soprattutto: lasciare gli anziani nel cuore di Bormio e non utilizzare altro territorio ancora non edificato.

Abbiamo già evidenziato (vedi Bollettino Comunale n.2, 2009) che il comune NON può assolutamente sopportare ulteriori debiti, a causa dei mutui enormi da rimborsare. I mutui attualmente in essere, accesi in vari anni, e ancora da rimborsare ammontano alla data del 01 gennaio.2009 a € 7 Milioni e 841.324 (= debito residuo); tali mutui sono stati accesi in vari esercizi, tuttavia gli anni più "pesanti" sono stati il 2004 e il 2005, che hanno totalizzato € 2.508.099 (mutui accesi nel 2004) e € 4.049.759 (mutui accesi nel 2005). Il rimborso di tali prestiti avviene secondo i piani di ammortamento concordati (in alcuni casi fino a 20 anni) e la quota di rimborso totale (quota capitale + interessi) incide sulle entrate per il 10,89%.

Inoltre, l'impegno economico necessario per la ristrutturazione ci sembrava sproporzionato a fronte di un intervento che lasciava gli ospiti privi di spazio verde, in un immobile "soffocato" da altre proprietà, senza parcheggi, senza spazi accessori. Tutte queste considerazioni sono state riportate sul bollettino comunale n.2 del 2009, dichiarate pubblicamente in occasione del consiglio comunale del 24 marzo 2009, dell'assemblea pubblica presso il Pentagono del 20 maggio 2009 riportate più volte in conferenza stampa, illustrate al gruppo di lavoro " Sanità e Sociale", ecc.

ecc. Del resto, per vari motivi, l'ipotesi dell'adeguamento era stata scartata dalla precedente amministrazione.

Come avevamo già dichiarato in campagna elettorale, non abbiamo condiviso l'ipotesi di realizzare la RSA demolendo l'ex ospedale (struttura fatiscente e non ristrutturabile), perchè: 1° gli immobili non appartengono al comune di Bormio, ma alla ASL provinciale, 2° i costi per la realizzazione in quell'area sono enormi ed imprevedibili (soprattutto a causa della situazione geologica), 3° riteniamo assurdo traslocare ospiti con difficoltà a deambulare in una zona, se pur centrale, ma servita da strade molto ripide.

Ma soprattutto non si può decidere di demolire e ricostruire in un'area che non ci appartiene, credo che questo sia evidente a tutti.

L'ipotesi di realizzare la nuova Villa del Sorriso nella località Agoi ci era sembrata valida: zona spaziosa, ben servita, prossima ai servizi sanitari. Quindi "ben inserita". Da non sottovalutare poi che l'intervento ci avrebbe consentito di realizzare parcheggi finalmente sufficienti per il Presidio, oltre ad un piccolo centro diurno per coloro che hanno solo bisogno di assistenza durante le ore di lavoro dei famigliari. Da non trascurare infine che la disponibilità di spazio, ci avrebbe permesso di creare qualche posto letto in più rispetto a quelli attuali, accreditati dalla Regione.

Ma la gente ha detto no. Non gradisce la nuova casa di riposo in località Agoi. La preferenza va ad una localizzazione centrale.

Quando dico che la gente ha detto no, non mi riferisco alle pretese della minoranza di edificare su un'area di proprieta' dell'ASL di Sondrio, in vetta ad una ripida ripa, dalla consistenza geologica imprevedibile.

Non mi riferisco neanche alla raccolta firme su un quesito che nulla aveva a che fare con la località scelta e faceva solo riferimento a grossolane accuse di interessi poco edificanti, ma ce lo hanno detto singolarmente gli amici, pacatamente, parlando con ciascuno dei componenti del gruppo di maggioranza, ce lo hanno detto le mamme, le nonne, senza bisogno di urlare.

Poichè intendiamo tener fede a quanto avevamo detto in campagna elettorale: "amministrate con noi", non potevamo restare sordi a tutte queste voci. Penso che sia un segno di grande responsabilità e sensibilità amministrativa avere il coraggio e l'umiltà di tornare sulle proprie decisioni. Abbiamo ascoltato la gente. Abbiamo cercato di fare il bene comune. Non volevamo essere insensibili ed arroganti. Abbiamo voluto dimostrare che non c'erano "interessi" personali nella decisione: se fosse stato vero questo, non saremmo tornati indietro, nonostante il dissenso.

Restiamo convinti che la soluzione da noi proposta sarebbe stata lungimirante, ma un sindaco e i suoi consiglieri devono ascoltare i cittadini prima di tutto.

Aree centrali il Comune non ne possiede: abbiamo quindi deciso di percorrere la possibilità di un adeguamento dell'attuale stabile e su tale indicazione è stato incaricato il CDA della Fondazione di lavorare velocemente, tenendo presente che il Comune non potrà essere di aiuto da un punto di vista economico.

Qualunque gesto, qualunque pensiero, qualsiasi decisione hanno valore morale solo se concepiti come liberi. Sono certa che i cittadini sapranno apprezzare questo comportamento dell'amministrazione comunale che intende offrire un'ulteriore prova del fatto che i sentimenti dei bormini e l'identità del paese siano dogmi precisi, da difendere assolutamente.

Mi auguro solo che, tra qualche anno, possano non rimpiangere di aver perso l'occasione di avere una casa di riposo in una zona pianeggiante, più verde e spaziosa dell'attuale.

Il Sindaco Elisabetta Ferro Tradati

Il Presidente della Fondazione Arnaldo Bortolotti

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