DEFLUSSO MINIMO VITALE: SPERIMENTAZIONE CON CONFUSIONE? OPPURE CON DIMINUZIONE?

Riceviamo e pubblichiamo:

Durante il famigerato agosto 2008 è uscito un altro decreto d.d.g. n. 9001 8 agosto 2008 dal titolo "Approvazione delle linee guida per l'avvio di sperimentazione sul deflusso minimo

vitale in tratti del reticolo idrico regionale". Francamente si fa fatica a comprendere il senso di questo provvedimento se non

interpretandolo con malizia e pensando che in realtà è un'ottima opportunità da prendere al volo per determinare "per legge" la diminuzione dei DMV in un prossimo futuro. Nell'ambito di questo decreto è concesso a chiunque presentare progetti di sperimentazione di rilasci in base alle caratteristiche del torrente considerato e alla portata effettivamente commisurata alle sue esigenze. Chi propone la sperimentazione dovrà curarne tutti gli aspetti e sostenerne tutti i costi e verificarne tutti i vincoli arrivando sino all'impressionante aspetto che dice testualmente: "il proponente sarà responsabile di tutte le fasi della

sperimentazione, garantendo tra l'altro tutti gli aspetti relativi ai rilasci delle diverse portate ed al monitoraggio dei descrittori avvalendosi di laboratori certificati". Per "descrittori" si intende i parametri quali portata, continuità idraulica, larghezza dell'alveo, caratteristiche del mesohabitat, ecc. Naturalmente non sta scritto da nessuna parte che a sperimentazione approvata il DMV debba essere maggiore o uguale ai minimi di legge, quindi pare consentito proporre e sperimentare per 3 o 6 anni anche un DMV minore se motivato. Con questo decreto si inverte la prassi sacrosanta ove si vuole che sia l'ente pubblico a far

tutelare ed a controllare la salubrità del corso d'acqua e non viceversa, in sostanza si lascia che sia il "proponente" a farsi carico di studi e motivazioni valide che dimostrino di procurare, tramite le sperimentazioni, tale stato di salute del corso d'acqua rilasciando una certa quantità di acqua che potrà essere anche inferiore al DMV del 10 percento sulla base di propri studi. Viene meno il controllo pubblico demandando tutto al concessionario.

Se il DMV è stabilito dal P.T.U.A. la sperimentazione serve a dimostrare che si possono anche diminuire i rilasci. Da cui se ne deduce che il proponente non potrà essere altro che il

concessionario stesso che, assumendosi gli oneri tecnici ed economici della sperimentazione saprà trarre da questa opportunità tutti i vantaggi per se: prelievo maggiore di acqua e maggiore produzione di energia elettrica. Ecco spiegato il fatto che già diversi uffici provinciali e regionali hanno ricevuto delle prime proposte di sperimentazione inviate da alcuni concessionari. Meno male che alla fine di questo ricercato e fine decreto si ribadiscono almeno alcune delle cose ovvie, al momento più importanti quali: "fino a quando l'istruttoria non sarà conclusa e la proposta sperimentazione non sarà stata formalmente approvata, i concessionari dovranno pertanto provvedere ad assicurare il rilascio della portata di DMV

prevista dalla normativa vigente, in tal senso rimarrà pertanto efficace l'obbligo per i concessionari all'adeguamento delle derivazioni al rilascio del DMV secondo quanto disposto dalla direttiva approvata con d.g.r. 8/6232 del 19 dicembre 2007".

LA FASE ATTUALE

La direttiva in questione (d.g.r. 8/6232 del 19 dicembre 2007) altro non fa che prescrivere ai sensi del P.T.U.A. (Piano di tutela ed uso delle acque) il rilascio obbligatorio del 10 percento della portata media naturale (detto DMV componente idrologica) da ogni derivazione in esercizio, nessuna esclusa. La stessa fissa al 1/1/2016 il rilascio aggiuntivo eventuale di un' altra quota (fino ad un ulteriore 10 percento) in caso di situazioni ambientalmente sensibili o per torrenti che scorrono in zona SIC o parchi, ma questa è un'altra storia. La stessa direttiva prevede compensazioni tra derivazione e derivazione e prevede anche deroghe, su richiesta motivata del concessionario ed eventuale concessione di Provincia o Regione a secondo delle rispettive competenze. La nota dolente consiste nel fatto che detto obbligo, se non rispettato,non darà luogo a sanzioni perché non sono state previste! Queste semmai è l'aspetto più pressante della questione, altro che sperimentazioni! Ci domandiamo quante derivazioni al 1/1/2009 rilasceranno il nuovo DMV e quante invece non lo rilasceranno perché derogate. Al momento attuale non lo sappiamo ed è per questo che invitiamo pubblicamente Provincia e Regione a dare pubblicità sui media dell'elenco

aggiornato delle derivazioni idroelettriche riportante luogo del rilascio, portata DMV da rilasciare, se si attiva a partire dal 1/1/2009 oppure se è in deroga, eventuale data di fine

deroga. In un Paese come il nostro, dove è difficile vedere applicata correttamente una legge e ancor più difficile vederne gli effetti pratici -come in questo caso- negando con ciò la

trasparenza di rapporto tra il cittadino e l'istituzione pubblica dare pubblicità all'applicazione dei DMV è il minimo che ci si possa aspettare, soprattutto quando si tratta di un bene comune come l'acqua che, non è superfluo ricordare, è gestito dai concessionari ma che è proprietà di tutti noi.

CONCLUSIONI E PROPOSTE

Ancora non abbiamo iniziato ad applicare i DMV previsti dal P.T.U.A., ancora non abbiamo

potuto vedere gli effetti pratici di questi rilasci che già è pronto uno strumento che li potrebbe ridurre. Tutto questo avviene in un momento critico dove la VAS al PTCP tenta di dare una risposta alle problematiche dei pesanti prelievi idrici in provincia di Sondrio che, per noi ed altri gruppi assieme riuniti nello I.A.P.S. non può essere altro che " c'è quanto basta per dire basta". Cosa hanno da dire la politica e le istituzioni pubbliche, in primis la Provincia? Proponiamo alla Provincia di ricorrere avverso il decreto in questione perché è in contrasto

con la vigente disciplina in materia di tutela delle acque, oltre che del principio di precauzione. Con questo decreto anche la Provincia perde un pezzo della sua autonomia.

Noi proveremo a denunciare alla Commissione europea il contrasto del provvedimento amministrativo con i principi fondamentali della direttiva 2000/60/Ce.

Franco Rabbiosi (x)

(x) GRUPPO VALMALENCO

Franco Rabbiosi (x)
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