ARGOMENTO PROPOSTO DA Renata ABBIATI (x): L’AMIANTO ALL’ALPINA DI TRESIVIO

I giornali locali hanno già riferito della vicenda dei materiali contenenti amianto, che si trovano esposti agli agenti atmosferici (e dunque certamente pericolosi) in località Alpina, zona Prasomaso. (x)

Nonostante gli interventi delle autorità comunali, provinciali e regionali (Sindaco, Vicesindaco, Corpo Forestale, Prefetto, Agenzia Regionale Per l’Ambiente ARPA), il problema è tutt’altro che prossimo ad una soluzione e la bonifica della zona, estremamente necessaria, è ancora lontana dal concretizzarsi.

Esiste una documentazione relativa a questa vicenda, a partire dal 2004 fino a luglio 2006, data in cui il Comune di Tresivio rimette nelle mani della Giunta Regionale il compito, ritenuto troppo oneroso, della rimozione del materiale in questione.

Ma ecco come si è evoluta la vicenda, nelle sue ultime fasi:

• Dopo che l’ARPA di Sondrio, il 18 agosto 2004 prescrisse l’esecuzione di analisi su materiale sospetto, il Comune, il 25 agosto 2004, emette un’ordinanza affinché la società l’Alpina di Ferrara, esegua le operazioni di analisi prescritte dall’ARPA. I tempi di esecuzione sono fissati in 21 giorni.

• Il sopralluogo viene effettuato il 28 settembre 2004; si verifica la sospetta esistenza di parti in eternit nelle pareti e nel tetto. Tale sospetto diventa certezza, in seguito a successivi sopralluoghi e analisi chimiche.

• Il 29 dicembre 2004, il Comune emette una nuova ordinanza nei confronti della società L’Alpina, affinché essa provveda entro 60 giorni a rimuovere i materiali contenenti amianto.

• Il 19 gennaio 2005, la società ferrarese risponde prendendo tempo, constatando che la stagione non permette alcun tipo di intervento e che dunque la rimozione partirà con un sopralluogo previsto per l’arrivo della primavera.

• Nel frattempo, la società l’Alpina pensa di assegnare alla ditta Bertolini i lavori di smantellamento: chiede ed ottiene dal Comune una proroga di tre mesi per definire accordi e autorizzazioni varie.

• In realtà le operazioni di rimozione del materiale, pur iniziate, si bloccano, tanto che il 18 novembre 2005, quasi un anno dopo, la Prefettura sollecita il Comune a dichiarare inadempiente la ditta L’Alpina, in quanto non ha rispettato l’ordinanza, ed inoltre invita sempre il Comune ad assumersi le responsabilità della bonifica dell’area a spese della ditta stessa, in quanto la Prefettura ritiene urgente la rimozione dei materiali, che potrebbero esporre la popolazione ad effetti dannosi per la salute.

• Il Comune non fa nulla di quanto richiesto, dunque il Prefetto, in data 10 gennaio 2006, scrive nuovamente al Sindaco, sollecitandolo ad eseguire la rimozione, ricordando che non esistono problemi economici legati all’intervento, poiché le spese graveranno sulla ditta L’Alpina in quanto inadempiente. Viceversa, se il Comune non si muoverà, potrebbe essere la Prefettura a farsi carico dell’operazione, ma in questo caso le spese potrebbero sì cadere anche sul Comune.

• Segue un continuo scambio epistolare che coinvolge il Comune, la Prefettura, l’ARPA, l’ASL, il Corpo Forestale, con diverse responsabilità, finché il 10 luglio 2006, il Sindaco scrive alla Giunta Regionale chiedendo il Suo intervento, in quanto il Comune non può sostenere le spese della bonifica.

• Il 26 gennaio 2007, giunge la risposta della Giunta Regionale, che fa osservare come le più recenti disposizioni di legge, demandino ai comuni il compito di intervenire per bonificare siti inquinati;

• Il 16 febbraio 2007, il Comune risponde alla Regione, sostanzialmente negando quanto da Lei affermato nell’ultima missiva, ritenendo di poter sostenere che la Regione opera una lettura distorta della legge citata e ribadendo dunque la richiesta di intervento della Regione nei confronti di privato inadempiente.

Dunque

in questa confusione continua:

1. Non è ora che l’Amministrazione Comunale di Tresivio si adoperi per far sì che l’ordinanza emessa quasi tre anni fa venga rispettata?

2. Come si può cedere all’inerzia su un problema come questo, che ricade direttamente sulla salute dei cittadini e dell’ambiente?

TALE SITUAZIONE E’ INACCETTABILE: CHE I NOSTRI AMMINISTRATORI SI SVEGLINO!

(x) Per i consiglieri di minoranza il capogruppo Renata Abbiati

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