ARGOMENTO PROPOSTO DA Gianni TOFFALI: LUPI NELLA CHIESA CATTOLICA

Nella messa di inizio pontificato, il 24 aprile 2005, Benedetto XVI esordi con un sibillino "pregate per me, perché io non fugga davanti ai lupi". Meno di un mese prima nei testi della Via Crucis, l'allora Cardinale Ratzinger aveva esclamato" quanta sporcizia c'è nella Chiesa, quanta superbia!". Di recente nella lettera ai vescovi, ha citato San Paolo e scritto "ancora oggi nella Chiesa c'è il mordersi e il divorarsi a vicenda". Nel corso del pontificato, il vicario di Cristo ha tuttavia alluso ripetutamente a chi gli rema contro e alle lotte intestine in seno alla Chiesa. A decifrare le criptiche "lamentazioni" del papa ci ha pensato il direttore de L'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian che in un editoriale ha spiegato chi sono i lupi. "I più pericolosi - ha precisato Vian - sono quelli che si travestono e stanno nell'ovile. Gli oltranzisti delle due parti che nel caso dei lefreviani non hanno capito il suo gesto di misericordia. Chi è arrivato a negare la sua amicizia con l'ebraismo. Chi non condivide il suo governo gentile e persuasivo. Chi ha insinuato spaccature nella Curia, divisioni con la Segreteria di Stato, o ha dipinto l'immagine di un pontefice isolato". Strano non sia stato inserito nell'elencazione il branco di lupi in clerygman che predicano teologie pseudo cattoliche, (come ad esempio il pacifismo, l'interpretazione letterale e soggettiva della Sacre Scritture, il modernismo e la teologia della liberazione) o che negano l'esistenza dei miracoli, delle apparizioni, del diavolo e dell'inferno. A quanto sembra, nell'ovile di Ratzinger, c'è ancora molta spazzatura da bruciare e molti lupi da "castigare".

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