E' uscito nelle librerie italiane "Argentina. Paese dei paradossi"
E' uscito nelle librerie italiane "Argentina. Paese
dei paradossi",
ultima opera della giornalista italo-argentina, María
Seoane.
Un'analisi dell'Argentina di oggi e di ieri,
attraverso un secolo di storia Buenos Aires - E' appena uscito in Italia il suo
ultimo libro,
"Argentina.
Paese dei paradossi", editrice Laterza.
María Seoane,
scrittrice italo-argentina, editorialista del quotidiano
Clarín, arriva di nuovo alle stampe italiane con un
nuovo sorprendente ritratto del suo Paese. Da Borges a
Perón, dalla democrazia mancata ai desaparecidos, fino
alla crisi economica e politica che ha flagellato il
gigante latinoamericano negli ultimi anni. Un'analisi
dei problemi e delle speranze dell'Argentina di oggi,
dei paradossi che hanno contraddistinto oltre un secolo
di storia , scritta da una delle penne più conosciute
dell'America Latina.
"Il mio libro cerca di spiegare la vita dell'Argentina
durante il XX°
secolo, la sua cultura, la politica, l'economia, la
società e i suoi miti - racconta da Buenos Aires María
Seoane, di origini italiane da parte materna -. Ho
cercato di descrivere i paradossi che hanno
caratterizzato la sua identità dalla nascita del Paese,
con l'arrivo degli immigrati e la 'conquista del deserto' argentino, fino ad oggi, passando attraverso il
populismo, i colpi di stato, i despaparecidos e il
ritorno alla democrazia.
Una democrazia senza dubbi taciturna. Oggi tutto il
mondo e gli argentini stessi si domandano come un Paese
ricco di risorse alimentari, naturali e umane, che
cominciò il ventesimo secolo in condizioni prodigiose,
possa averlo terminato con la peggior crisi della sua
storia, con milioni di poveri e uno dei deficit più
grandi del capitalismo moderno".
Scrittrice di saggi politici e testi di attualità, María Seoane ha
dedicato gran parte dei suoi libri al racconto degli
eventi cruciali che hanno segnato la vita dell'Argentina
di ieri e di oggi. Tra i suoi testi più conosciuti, "La noche de los lápices", il saggio "La patria sociedad
anónima", "Todo o nada", biografia del più importante
capo della guerriglia degli anni '70, Mario Roberto
Santucho, "El burgués maldito", biografía de José Ber
Gelbard, ex ministro di Perón, i saggi "El dictador: la
historia secreta y pública de Jorge Rafael Videla" e "El
saqueo de la Argentina"
edito nel 2002, fino al recente "Argentina, el siglo del
progreso y la oscuridad", pubblicato quest'anno in
Argentina, Spagna e Italia.
"L'Argentina è un paese molto complesso - spiega la Seoane affrontando i
temi portanti dell'analisi socio-politica proposta dal
suo ultimo libro - è stato il prodotto del dominio
coloniale inglese e dell'arrivo di massa di poveri
immigrati europei.
Ha una capitale 'europea' grande
cinque volte l'Italia, una classe media potente, ma oggi
impoverita, un'elite dirigente colta, amante
dell'Europa, che però in passato contribuì a costruire
una repubblica conservatrice e oligarchica, che utilizzò
i colpi di stato militari per conquistare il potere a
discapito del governo popolare, dell'yrigoyenismo e del
peronismo.
Il governo di Perón segnò infatti un momento
di generale benessere dello Stato argentino,
trasformando la struttura industriale del Paese, ma fu
un periodo breve. Credo che una delle principali cause
di instabilità dell'Argentina moderna, sia dovuta alla
presenza di élite dirigenti che usarono la legge a
proprio beneficio, trasformando lo Stato in un bottino
di guerra. In questo senso il golpe militare del 1976,
di Videla e del Ministro dell'economia Martínez de Hoz,
fu il peggiore tra quelli subiti dall'Argentina, non
solo perché diede inizio alla scomparsa e all'uccisione
di molti argentini, ma anche perché permise lo sviluppo
di un modello neoliberalista indubbiamente tragico ".
Argentina dei paradossi politici, ma anche delle
conseguenze oscure e
inaspettate di controverse dinamiche economiche, frutto
doloroso di quello che la Seoane descrive nel suo ultimo
libro come il risultato di un liberalismo senza regole:
"Un neoliberalismo di tal genere si sviluppò in
Argentina sotto i governi di Videla e Menem,
caratterizzato dalla globalizzazione economica degli
anni '90 che portò ad un'apertura massiccia
dell'economia del Paese, distruggendo la sua struttura
industriale, portandolo ad una disoccupazione che passò
dal 6% del 1975 al 19% del 1995.
Oggi si contano almeno 50 poveri per ogni cittadino
considerato ricco .
Videla sostenne il suo modello economico con un
indebitamento massiccio del Paese, mentre Menem continuò
la politica del suo predecessore con la vendita delle
imprese pubbliche e soprattutto con l'imperdonabile
vendita ai privati della YPF, l'impresa petrolifera
statale. Nessun Paese serio al mondo avrebbe venduto le
sue risorse energetiche, Menem lo fece attraverso l'uso
della corruzione politica più grande che l'Argentina
possa ricordare".
Nata a Buenos Aires nel 1948, in passato è stata una
tra le firme di
importanti testate come UnomásUno e El Universal in
Messico, El Periodista de Buenos Aires, Noticias e del
quotidiano Sur in Argentina. Dal 1993 è redattrice della
sezione Politica del quotidiano di Buenos Aires, Clarín.
Ha
vissuto per un anno, in 'esilio', in Italia, a
Farigliano, in provincia di Cuneo e a Torino, in
Piemonte. Un breve ritorno alla terra dei suoi avi,
avendo lontane origini italiane, da parte di madre: "I
miei bisnonni materni arrivarono in Argentina da
Cosenza, nel 1865. Per questo motivo ho dedicato il mio
ultimo libro all'Italia. Ho tanti amici italiani, ma
soprattutto mi sento culturalmente italiana . La
famiglia di mia madre era molto numerosa e per questo fu
molto più presente di quella paterna, di origine
spagnola".
"Argentina. Paese dei paradossi" è stato pubblicato in
queste settimane
in
Italia dalla casa editrice Laterza. Ma per la Seoane
questo non è il suo debutto in Italia: il primo libro
della scrittrice tradotto in italiano fu infatti La
noche de los lápices (La guerra dei lapis), pubblicato
nel 1986 da Editori Riuniti. In passato ha ricevuto il
Premio Internacional de Prensa Rey de España e diversi
riconoscimenti per le sue opere letterarie e
giornalistiche, dal Premio Cortázar della Cámara
Argentina del Libro al Premio Rodolfo Walsh dalla
Facultad de Periodismo y Comunicación de la Universidad
Nacional de la Plata.
Micaela Bracco - Daniele Marconcini
micaelabracco@velocom.com.ar
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