STATALE 38: UNA CROCE CHE NON DOVEVA ESSERCI
"CADUTO" SULLA STRADA
Domenica 10 marzo ad Ardenno, Comune
di circa 3000 abitanti, imponente manifestazione di cordoglio
quale non si ricordava da tantissimi anni, non solo localmente ma
nell'intera provincia.
Migliaia di persone, con tantissimi giovani, hanno accompagnato al
camposanto un giovane d'oro stimatissimo da tutti, ventenne,
Federico Cerasa, "caduto" - é il termine giusto -, sulla Statale
38 e non nel solito incidente. Il pensiero di tutti coloro che si
sono stretti intorno al dolore dei familiari, che hanno
partecipato al corteo, - così lungo che da tre quarti dello stesso
non si sentivano le meste note della banda musicale avanti -, alla
funzione, - almeno chi é riuscito ad assieparsi in Chiesa -, che
hanno tutti voluto recarsi al cimitero. Non una persona alle
finestre, sui balconi, ai lati del lungo cammino percorso, prima
dalla casa alla Chiesa, poi fino al camposanto; tutto il Paese era
lì, e c'era tanta gente venuta da Sondrio, da Morbegno, dalla
Valmalenco e così via.
Una compostezza assoluta, un impressionante silenzio, nella
commozione del momento: la sobrietà montanara, la dignità del e
nel dolore, i sentimenti là, dove sono più forti: dentro.
INCIDENTE
INCONCEPIBILE
Caduto, in un incidente inconcepibile.
Un trasporto eccezionale, una pesantissima caldaia industriale,
una putrella che sporge e fa strage della parte superiore
dell'auto, lato guidatore, diretta in senso opposto.
La Magistratura accerterà come sono andate le cose. Qualsiasi cosa
accerti - ma fortunatamente ci sono dei testimoni - sta il fatto
che un convoglio di quel genere oltre alla scorta della Polizia
Stradale richiede anche altro, data l'ampiezza della sede stradale
occupata dal pesante veicolo, per esempio delle segnalazioni
luminose dell'ingombro che pare non vi fossero.
Il giudizio della gente, di quella gente così composta, così
seria, per nulla portata ad estremizzare, univoco, e severo.
MONITO DA
NON LASCIAR CADERE
La Magistratura farà il suo corso e accerterà eventuali
responsabilità. Non é questo il punto centrale, seppur importante.
Il punto centrale é fare tesoro di questa tragica esperienza.
I trasporti eccezionali non sono cosa infrequente, e sempre
sull'unico cordone ombelicale, la Statale 38, sostanzialmente in
larga parte ancora quella asburgica realizzata dall'ing. Donegani
quasi due secoli fa, quando il traffico era costituito da carri e
qualche carrozza. Giusto farli viaggiare di notte, ma obbligandoli
ad adottare abbondanti segnalazioni luminose.
Vale anche per gli autotreni, per i Tir, per tutti, insomma, i
long-vehicle. E' già successo qualche guaio, e molti evitati,
quanto uno di questi bisonti della strada deve porsi
ortogonalmente alla direzione di marcia per entrare in una via
laterale della SS. 38. In condizioni di scarsa visibilità ci se ne
accorge magari in ritardo, con i rischi del caso. Epensare che in
Spagna, già intorno al 1960 questi mezzi giravano con le fiancate
così illuminate da sembrare mezzi da Luna-Park!
Non vogliamo insegnare nulla a nessuno. Si provveda nel modo più
opportuno. La croce di Federico serva almeno ad evitarne altre.
SPERANZA
DI VITA PER 10 PERSONE
Autorizzando la donazione degli organi i familiari sanno che il
loro congiunto continua, in un certo senso, a vivere in altre 10
persone cui essi sono stati trapiantati. 10 persone la cui
speranza di vita era legata alla generosità di qualcuno.
Un monito anche qui. Perché lasciare andare sottoterra organi che
possono continuare a vivere e, soprattutto, far vivere altre
persone?
DELLA
STRADA IN ALTRO MOMENTO
Sarebbe l'occasione di parlare ancora della strada, della sua
inadeguatezza, delle necessità, ma non vogliamo mescolare queste
cose con la nobiltà dei sentimenti che la tristissima vicenda ha
stimolato.
Ma almeno chi può fare qualcosa annoti.
Red
GdS 15 III 02
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