La sinistra é vecchia. Il Polo non ce la fa

Riceviamo e pubblichiamo:



"Motus in fine velocior" diceva l'antica massima latina. Ed è
quello che si sta verificando dentro la maggioranza, dove il
movimento si è fatto addirittura vorticoso. E' iniziato con le
rivendicazioni di AN, è diventato spasmodico con le sparate di
Bossi. Penso che, per fortuna, non si arriverà alla crisi.
L'Italia ha bisogno di stabilità e di governi di legislatura. Ma
questo non toglie nulla al problema di fondo: la maggioranza sta
governando male e le discussioni e verifiche non risolveranno
nulla, anzi peggioreranno le cose. Perché il problema è nel
manico, cioè nel modo in cui si è costituito questo centro
destra.

Le elezioni sono andate male perché gli elettori cominciano ad
accorgersi che il Governo combina poco. Ma una maggioranza nata
su un'azienda, non su idee di fondo e su spinte politiche, non
può che combinare poco. Non ha classe dirigente perché
privilegia gli yesmen. Spende la gran parte del tempo a salvare
dai processi i suoi dirigenti. Fa fatica ad affrontare temi
impopolari, come le pensioni, perché non ha la legittimità
morale per chiedere sacrifici ai cittadini. E soprattutto
rischia di essere effimera, perché tutto lascia pensare che al
venir meno del collante mediatico e finanziario di Mediaset la
coalizione esploda. Ecco perché facciamo il 21 giugno: per
gettare il seme di una alleanza liberaldemocratica fondata su
linee politiche e non su organizzazioni aziendali, su un
consenso di base e non su scelte verticistiche.

I fatti dunque ci danno ragione. Anche perché dall'altra parte
della barricata il convento non passa gran che. La sinistra è
vecchia e divisa, come in tutta Europa, tra un fronte riformista
e un'ala massimalista. Quando presenta candidati moderni come
Illy o amministratori seri come Corsini vince. Ma non sembra
proprio che una sinistra al governo possa dare all'Italia la
spinta di cui ha bisogno.

Per questo l'iniziativa che parte il 21 è importantissima.
Sappiamo che ci vuole coraggio, ma noi ce l'abbiamo.
Mario Segni


GdS - 18 VI 03 - www.gazzettadisondrio.it

Mario Segni
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