Uno sciopero generale contro LA Finanziaria, ancor prima che diventi legge! E ALTRO.
Sciopero
Ritengo che sia la prima volta che viene proclamato uno
sciopero generale contro una Legge Finanziaria, ancor
prima che questa sia pubblicata sulla Gazzetta
Ufficiale. Certamente è vero che il potere d'acquisto
delle famiglie è diminuito ma è altrettanto vero che
nella congiuntura economica mondiale in cui siamo, prima
di preparare uno sciopero sarebbe meglio capire se è il
caso di farlo, oppure no.
Fra alcuni anni non ci sarà più un vero italiano in
Italia
Ecco: ormai è davanti agli occhi di tutti noi la
diminuzione della popolazione italiana. Io ho tre figli
(ormai adulti) ma secondo calcoli statistici in Italia
abbiamo in media un figlio a famiglia, mentre, come
sembra, per conservare nel tempo la consistenza della
popolazione ogni famiglia dovrebbe avere un numero di
figli doppio dell’attuale, cioè 2 figli. A me pare che
la stampa e soprattutto i politici non abbiano fatto
leva su due elementi che potrebbero aiutare a migliorare
la situazione.
Il primo è di carattere ideale e di orgoglio: andando
avanti di questo passo fra alcuni anni non ci sarà più
un vero italiano in Italia. Ci si consola dicendo che la
popolazione italiana rimane costante per merito degli
immigrati. A prescindere che non è certo che tutti gli
immigrati attuali rimarranno per sempre in Italia, basta
pensare agli emigrati italiani nel mondo che, se
possono, rientrano in Italia. C’è da domandarsi se
questi immigrati vorranno veramente amalgamarsi con noi,
o non preferiranno, come mi risulta avvenga per buona
parte dei turchi in Germania, rimanere separati e
ancorati alle loro tradizioni. La seconda considerazione
è che i politici italiani sono i primi a non dimostrarsi
consapevoli della gravità del problema: i provvedimenti
finora adottati a favore delle famiglie che mettono al
mondo figli sono ridicolmente insufficienti.
Le case editrici dovrebbero pensare ad invogliare i
piccoli lettori
Io sono mamma di tre figli (Mario, Antonella e Stefano)
ed adesso sono diventata tre volte nonna (del
diciottenne Gabriele e dei piccoli Alessandro, di 10
anni e Serena, di 7 anni) e chi meglio di me può parlare
di pediatri ed educatori? Ma sì, lasciatemi dire
qualcosa in merito, perché effettivamente un po’ di
esperienza ce l’ho!
Lo predicano editori e bibliotecari.
Lo dice il buon senso. Leggere ad alta voce una fiaba ai
più piccoli fa bene a tante cose: stabilisce un profondo
contatto emotivo tra genitore e figlio, riappacifica, fa
scoprire ai bambini, e agli stessi adulti, il piacere
della lettura.
Già, ma quale libro scegliere? Il
problema a questo punto è come raccontare una storiella
ai nostri figli. Ed io, avendo vissuto direttamente
questa esperienza posso, se me lo consentite, esporre il
mio pensiero su questo argomento, anche perchè la mia
esperienza di mamma la sto, ora, cercando di utilizzare
nei confronti dei miei tre nipoti. A offrire una
risposta a noi genitori e nonni con l’ansia di sbagliare
e figli e nipoti pronti a divorare tutto, ci hanno
pensato, in questo Natale 2004, le case editrici che ci
presentano il meglio della loro produzione editoriale:
libri morbidi di stoffa e di peluche, cartonati, libri
con i buchi e tridimensionali, adatti per i bambini più
piccoli, insieme a filastrocche, scioglilingua e le
storie dei personaggi più amati, dalla Pimpa a Spotty,
ma anche pubblicazioni per bambini più grandi ed anche
per ragazzi. E se non si ha tempo di entrare in
biblioteca, niente paura. Diversi kit, vere e proprie
librerie ambulanti, oltre a riempire le librerie più
famose, sono stati consegnati in questi giorni natalizi
ad asili nido, ludoteche e studi pediatrici. Forse,
però, le case editrici dovrebbero pensare ad invogliare
i piccoli lettori (futuri lettori adulti) non solo in
queste feste natalizie, ma in tutto l’anno. E, per prima
cosa, dovrebbero ridurre i prezzi dei libri, che
ultimamente sono lievitati un po’ troppo (forse anche
per colpa dell’euro, chissà!).
Questo fastidioso €uro
Sono già quattro anni ormai che la lira è stata
sostituita dall’euro. E questo cambio di moneta, dalla
lira all’euro, quanto disagio, quanto scompiglio, quanti
problemi ha provocato per tutti noi, e sta ancora
provocando. Il governo di allora (quello di D’Alema
tanto per intendersi) sapeva benissimo che questo era un
modo infallibile per incrementare l’inflazione, anche se
ipocritamente affermava il contrario
(corre l'obbligo, per la verità
delle cose, di dire che questo é inesatto; in secondo
luogo che qualsiasi Governo ci fosse non c'era altro da
fare; in terzo luogo, se fossimi rimasti fuori se oggi
marca male avrebbe marcato malissimo! NdR) .
Prodi, l’uomo che sorride, non ha immaginato, quando
faceva la bella pensata di introdurlo al posto della
lira, il disagio enorme che questo cambio avrebbe
provocato specialmente negli anziani, ancor più degli
altri vittime di truffe e raggiri? Eh già, ma gli
anziani non contano, basta vedere come non vengono
puniti i delinquenti che li aggrediscono e li scippano.
Gli anziani non sono nessuno, è meglio lasciarli morire
suicidi, in solitudine, come tanti casi in questi giorni
e magari con in più la disperazione di aver avuto più
difficoltà degli altri a gestire, in questi quattro
anni, questo fastidioso euro.
Ernesta Aloisi Pulimanti
GdS - 20 XII 04 - www.gazzettadisondrio.it