REGOLE DELLA POLITICA, SALVAGUARDIA DELLA DIGNITA' PERSONALE
Le regole
della politica influenzano la vita delle aziende di proprietà
pubblica, totale o predominante. Non può esserci corrispondenza
tra scadenze dei mandati societario e dell'amministrazione, o
delle amministrazioni, cui compete la nomina dei Consigli di
Amministrazione per via delle differenti durate: tre anni e
cinque anni.
Applicando lo spoyl system, che porta al cambio dei
rappresentanti (persino del Segretario
Comunale! NdD) allorché il risultato elettorale
determina un cambiamento di amministrazione, ne viene, là ove
non si trovano intese consensuali, sempre più spesso un cambio
dei consigli di amministrazione anche se le regole societarie
prevederebbero la permanenza in carica sino a compiuto triennio.
La revoca é infatti ammessa solo "per giusta causa" e non lo
costituisce un risultato elettorale.
Del pari esiste un problema di salvaguardia della dignità
personale degli amministratori il cui cambio anzitempo potrebbe
essere variamente commentato dalla pubblica opinione. Non tutti
seguono da vicino le vicende politiche per cui qualcuno potrebbe
pensare ad un "licenziamento per scarso rendimento".
Questa dicotomia si é presentata per la prima volta nel caso di
Sondrio.
Non é per la verità la prima volta, sia
pure in una situazione e circostanze diverse: bocciatura del
bilancio di una spa, probabilmente la prima volta che succede da
sempre in provincia di Sondrio, e quindi calpestando brutalmente
onorabilità personale e dignità delle persone. Queste sono
rimaste intatte solo per il comportamento degli interessati,
nessuno dei quali (salvo uno che non si é mosso dal suo posto)
attaccato alle cosiddette "poltrone" che non avrebbe esitato a
restituire prima dell'assemblea societaria se fosse stata anche
solo ventilata l'opportunità da parte dell'Ente pubblico
azionista di riferimento, detentore del 15% delle azioni.
Un comportamento che fortunatamente per gli stessi aveva
suscitato un larghissimo moto di autorevoli solidarietà nella
cosiddetta società civile.
Non é però possibile dimenticare il rischio corso da tali
amministratori di un'ingiusta onta disonorevole per loro e per
le loro famiglie visto che i rarissimi casi di bocciatura del
bilancio di società di capitale sono motivati da conduzioni
assolutamente disastrose o truffaldine... Al di là dunque del
caso specifico ragione di riflessione generale.
La giovane età scusa l'estensore dell'articolo, - che per
tradizione di direzione e come in casi analoghi non viene
corretto -, non al corrente di questa vicenda.
Nota del Direttore.
Il caso di Sondrio: "Fuori dall'ASM ma a testa alta"
Il caso di Sondrio, per quanto riguarda l'ASM spa, società mista
ma con maggioranza in mano al Comune, é stato oggetto di una
conferenza stampa dell'ex Presidente Piero Carnini e degli ex
consiglieri Fausto Caslini e Vito Scarinzi, presente l'ex
Presidente del Collegio Sindacale dr. Pellegrino.
L'espressione "Fuori dall'ASM ma a testa alta", ripresa in un
grande titolo dal giornale più diffuso della provincia,
sintetizza il succo della conferenza stampa tenutasi dopo le
dimissioni degli amministratori dell'ASM spa.
Due i filoni conduttori nella lunga introduzione dell'ex
Presidente e negli interventi dei suoi colleghi: la
rivendicazione del buon lavoro fatto e degli ottimi risultati
ottenuti, e la ricostruzione "storica" della vicenda
dall'insediamento della nuova Amministrazione Comunale sino alla
presentazione delle dimissioni.
- la rivendicazione del buon lavoro fatto: molto dati,
molte cifre a sostegno con gli utili, l'acquisizione del gas,
della parte di rete elettrica già ENEL,
un lunghissimo elenco di investimenti nei diversi settori in cui
opera la società. Capitolo a sé la trasformazione da
Municipalizzata in SpA con il più che soddisfacente collocamento
sul mercato di una quota rilevante di azioni.
- la ricostruzione "storica": l'ex Presidente ha
calendarizzato la vicenda sottolineando contatti e incontri ma
soprattutto, quello che conta, come hanno sottolineato il
consiglieri Caslini e Scarinzi, la posizione tenuta dopo il
risultato elettorale.
"Siamo stati pienamente d'accordo" hanno precisato "fin
dall'inizio, prima nel dare alla nuova Amministrazione la
disponibilità a rimettere il mandato e nella posizione
successiva. Non c'era una posizione diversa, consiglieri
dimissionari e Presidente che non intendeva dimettersi. Lo ha
recentemente riconosciuto anche il Sindaco". Va detto per
rispetto della verità che la stampa aveva diffuso questa
posizione che - precisa Carnini - "mi aveva presentato
ingiustamente con la colla attaccato alla poltrona suscitando
commenti per nulla piacevoli nella gente". E ancora: "avremmo
potuto, Codice alla mano, starcene al nostro posto, salvo una
revoca che però sarebbe costata parecchio alle casse della
società e quindi del Comune. La nostra posizione, per la
salvaguardia della nostra dignità, era diversa. Avevamo dato la
disponibilità a dimetterci ma alla condizione che ci venisse
riconosciuto il buon lavoro fatto, del resto ampiamente
documentato".
E qui la frase, condivisa: "fuori sì dall'ASM ma a testa alta".
E così, "arrivata la lettera del Sindaco in cui veniva dato
ufficialmente questo riconoscimento, senza indugio abbiamo
presentato le dimissioni. Fosse arrivata prima le avremmo date
prima".
Un'aggiunta di Carnini: "e se di fronte alle cose sbagliate che
venivano pubblicate ho mantenuto il silenzio sino ad ora, a
dimissioni presentate, é solo perché il Presidente della
società, di una società che ha 900 soci privati fra cui alcuni
di grande importanza, aveva il dovere primario, da Presidente
responsabile, di tutelare innanzitutto la società". E a
conclusione: "mi sono incontrato nei giorni scorsi con il
Presidente designato Giarba. Un incontro molto cordiale".
Red
GdS (28 X) 8 XI 03
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