Questo spazio per: Terry Schiavo: é giusto?
Da una settimana Terry Schiavo non mangia e non beve. Il
tubo che l’alimentava è stato staccato venerdì scorso e,
da quel momento, nessun intervento è riuscito a cambiare
il suo destino: né la legge approvata dal Congresso e
poi firmata dal presidente, né il ricorso in appello
fatto dai genitori né la disperata richiesta alla Corte
suprema, che giovedì ha fatto sapere di non volersi
esprimere in merito. I medici sostengono che, al massimo
entro cinque giorni, Terry smetterà di respirare. In
questa settimana la vicenda si è trasformata in una
difficile, delicata e controversa questione politica. Il
presidente George W. Bush ha messo fin da subito in
chiaro il principio ispiratore delle sue scelte: non si
può sapere che cosa realmente desideri Terry, dunque, se
si deve sbagliare, “che si sbagli stando dalla parte
della vita”. Evangelici e cattolici si trovano quindi a
combattere insieme, costituendo un’alleanza “non
usuale”, come ha scritto il New York Times. Così resta
il tema-paradosso della pena di morte. Lunedì i vescovi
cattolici hanno rilanciato la campagna contro la pena
capitale, cui la comunità evangelica continua a essere
favorevole. Ma è giusto uccidere una persona
handicappata come Terry solo perché lei non ha la
possibilità di difendersi? Io, come cattolica, dico di
no! Ernesta Aloisi Pulimanti (Roma)
Ernesta Aloisi
GdS 30 III 2005 - www.gazzettadisondrio.it