Questo spazio per: Terry Schiavo: é giusto?

di Ernesta Aloisi

Da una settimana Terry Schiavo non mangia e non beve. Il
tubo che l’alimentava è stato staccato venerdì scorso e,
da quel momento, nessun intervento è riuscito a cambiare
il suo destino: né la legge approvata dal Congresso e
poi firmata dal presidente, né il ricorso in appello
fatto dai genitori né la disperata richiesta alla Corte
suprema, che giovedì ha fatto sapere di non volersi
esprimere in merito. I medici sostengono che, al massimo
entro cinque giorni, Terry smetterà di respirare. In
questa settimana la vicenda si è trasformata in una
difficile, delicata e controversa questione politica. Il
presidente George W. Bush ha messo fin da subito in
chiaro il principio ispiratore delle sue scelte: non si
può sapere che cosa realmente desideri Terry, dunque, se
si deve sbagliare, “che si sbagli stando dalla parte
della vita”. Evangelici e cattolici si trovano quindi a
combattere insieme, costituendo un’alleanza “non
usuale”, come ha scritto il New York Times. Così resta
il tema-paradosso della pena di morte. Lunedì i vescovi
cattolici hanno rilanciato la campagna contro la pena
capitale, cui la comunità evangelica continua a essere
favorevole. Ma è giusto uccidere una persona
handicappata come Terry solo perché lei non ha la
possibilità di difendersi? Io, come cattolica, dico di
no! Ernesta Aloisi Pulimanti (Roma)

Ernesta Aloisi



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