Questo spazio, a richiesta e gratuito, per la DC
 Democrazia Cristiana di Valtellina e Val Chiavenna – 
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 Agli organi di informazione – Loro sedi da Cardelio 
 Pruneri, segretario
1. Elezioni regionali del 3 aprile 2005.
 La Democrazia Cristiana di Valtellina e Val Chiavenna 
 ritiene doveroso informare i suoi elettori e 
 simpatizzanti, oltre che tutti coloro, tanti, che hanno 
 dato personalmente la loro firma per consentire la 
 presentazione della lista alle elezioni regionali, dei 
 fatti che, invece, lo hanno impedito ad ai quali 
 consegue una coerente indicazione di voto.
 La mancata presentazione delle liste, in tutta la 
 Regione Lombardia, è stata determinata dalla decisione 
 del Polo delle Libertà, assunta a livello nazionale, di 
 non consentire apparentamenti con la Democrazia 
 Cristiana, nonostante precedenti impegni assunti 
 autorevoli esponenti del centro – destra. Determinante, 
 in proposito, è stato il veto posto dell’U.D.C. e dalla 
 Lega Lombarda.
 Questa conclusione dimostra due fatti, sui quali si 
 invita a riflettere: da una parte, Roberto Formigoni, 
 nonostante apprezzabili tentativi, non riesce ad avere 
 lo spazio di libertà necessario per non subire diktat. 
 Dall’altra, il Polo delle Libertà, accettando la censura 
 di un’identità precisa, come quella della Democrazia 
 Cristiana, si priva di un apporto di valori di cui una 
 coalizione di governo ha sommamente bisogno.
 Coerentemente con il sostegno annunciato a Roberto 
 Formigoni durante la raccolta delle firme per la 
 presentazione delle liste elettorali, la Democrazia 
 Cristiana continuerà ad appoggiare la sua rielezione a 
 Presidente della Regione, ritenendo che questa scelta 
 possa aiutarlo ad avere una maggiore autonomia 
 all’interno della coalizione cui partecipa.
 Conseguentemente non si ritiene però necessario 
 sostenere i candidati di quei partiti che hanno impedito 
 la presenza della Democrazia Cristiana, proprio perché 
 consapevoli che essa ha profonde radici nella cultura e 
 nella storia del nostro Paese.
2. Referendum abrogativi
 Per quanto riguarda il referendum abrogativo di alcuni 
 articoli della legge sulla procreazione assistita, è 
 importante essere consapevoli che il sapere scientifico 
 e la sperimentazione di per sé hanno come regola 
 fondamentale il successo della ricerca, ma non possono 
 fornire la norma morale e la motivazione dei limiti 
 della sua applicazione pratica.
 Il riferimento ai valori del cristianesimo è esplicito, 
 per il nostro partito, e non è possibile, quindi, 
 rivendicare autonomia di giudizio sulle questioni che 
 toccano gli ambiti più delicati della vita nelle sue 
 stesse sorgenti e nel suo più profondo significato. In 
 questo campo, un’indicazione dei vescovi mantiene tutta 
 l’autorevolezza che le compete nei confronti delle 
 comunità cristiana.
 Non partecipare a questo voto, allora, è semplicemente 
 un atto dovuto, un indice di matura e adulta 
 consapevolezza dei nostri doveri e della nostra 
 responsabilità nei confronti del diritto alla vita.
Cardelio Pruneri
 (x)
 (x)
 Segretario provinciale DC
 GdS 30 III 2005 - www.gazzettadisondrio.it
