Questo spazio per: 1) “Il codice da Vinci” 2) Ridere stimola il sistema cardiovascolare

di Mario Pulimanti

1) “Il codice da
Vinci”


Ho appena finito di leggere il libro di Dan Brown “Il
codice da Vinci” e scrivo per esporre, al riguardo,
alcune mie umili considerazioni. Premesso che sono un
cattolico apostolico romano (come, del resto, era solito
definirsi Albertone Sordi) e che, come è scritto
nell'intestazione di questo libro, si tratta di un
romanzo, quindi di un'opera di fantasia, leggendolo
capita una cosa strana. Infatti le parti più
interessanti sono quelle presumibilmente didattiche, e
questo a discapito della storia descritta nel libro, che
parla, soprattutto del santo graal e di incredibili
rivelazioni sulle opere di Leonardo. E un abile trucco
dello scrittore è quello di far apparire i personaggi
perfettamente credibili (infatti c'è un professore, una
poliziotta-crittologa ed un importante studioso del
santo graa, per cui, di fronte a personaggi così
autorevoli, il lettore crede alle loro parole.
Oltretutto, è strana l'assoluta posizione negativa che
Bown prende sul clero e sulla Chiesa (infatti ci vuole
far credere che sono attendibili solo i vangeli
gnostici, che non sono riconosciuti dalla Chiesa). Io,
però, nel corso della lettura, mi sono incontrato
davanti a molte inesattezze. Infatti, per esempio,
l'architettura gotica non ha niente a che vedere con i
templari che non commissionavano mai la costruzione di
Chiese. Inoltre non tutte le Chiese erano circolari ne
questa forma era una provocazione,ma più probabilmente
rendevano così omaggio al Santo Sepolcro. Ma, secondo
me, l'osservazione più strana è quella in cui si dice
che in due cattedrali gotiche ci sia un chiaro
riferimento al sesso femminile in ogni suo dettaglio.
Brown sostiene, infatti, che i moti del pianeta Venere
traccino un pentacolo. Ma osservando i siti astronomia,
ci si accorge che non è affatto un disegno perfetto e
che quindi possono essere di facile interpretazione ed
indurre in errore. Inoltre è strano anche il riferimento
alle olimpiadi, dato che erano in onore di Giove e non
di Afrodite. In un punto del libro lo scrittore afferma
addirittura che nei cartoni animati di Walt Disney siano
nascosti messaggi segreti e riferimenti biblici al santo
graal. (Biancaneve viene dipinta come la nuova Eva che
prende la mela del peccato dalla strega, i sette nani
sono sette come i vizi capitali, ecc.). Brown ritiene
che Gesù sia un falegname, discendente del trono di
Davide e che Maria Maddalena appartenga, invece, al
reame di Beniamino. Ma come si fa a pretendere di
presentare un nuovo testamento post- Costantiniano? Dan
Brown sostiene che Gesù non è stato riconosciuto Dio
fino a circa il 1300 ad opera del consiglio di Nicea che
per ordine dell'imperatore fece distruggere tutti i
testi sacri. Invece anche prima del 1300 (e ci sono
moltissime testimonianze) Gesù era considerato il
Salvatore, secoli prima che Costantino lo rendesse
ufficiale. Brown si diverte, poi, molto a giocare con
gli anagrammi e con gli scambi di consonati. Inoltre mi
sembra che i tarocchi non abbiano nessun simbolo
risalente al graal, nemmeno sulla confezione. Infatti
furono inventati nel quindicesimo secolo e solo nel
diciottesimo secolo hanno acquisito un significato
occulto. Oltretutto, il simbolo dei pentacoli attribuito
ai diamanti è sicuramente arbitrario. Per quanto rigaura,
infine, il dipinto dell'ultima cena di Leonardo, lo
scrittore afferma che la mancanza di un calice al centro
del tavolo testimonia che il graal non è un recipiente
materiale. Io ho sempre saputo che Leonardo, con questa
sua opera, vuole rappresentare il momento in cui dice “
uno di voi mi tradirà ” e la persona che siede alla
destra di Gesù non è Maria Maddalena, come vuole farci
credere lo scrittore, ma San. Giovanni. E queste non
sono che alcune inesattezze, ma ce ne sono molte altre:
il libro ne è pieno. Secondo me il libro è scritto bene,
a tratti è anche avvincente, ma è eccessivamente pervaso
dal sentimento profondamente anti-cattolico dell'autore.


E’ sotto gli occhi di tutti noi: matrimoni, fecondazione
assistita, droga. Non è fuori luogo affermare che con il
centro-sinistra al Governo queste cose sarebbero
sicuramente legali, nel nome della libertà e del
politicamente corretto. Il cattolicesimo da sempre
difende quei valori indispensabili alla formazione di
uno stato sociale solidale con i più bisognosi. Ma che
cosa succederebbe se la coalizione di centro-sinistra di
Prodi andasse al Governo? Che ne sarebbe dei valori
profondamente cattolici? E’ chiaro che il centrodestra
tende a rispettare meglio i valori cattolici, mentre nel
centro-sinistra la voglia di dimenticare tutto in nome
di un falso laicismo è evidente. Quindi un vero
cattolico non può votare le coalizioni di sinistra.

2) Ridere stimola il sistema cardiovascolare

Scrivo per dire una cosa ovvia, ma importante: ridere
stimola il sistema cardiovascolare tanto quanto
l'esercizio fisico. Ridere fa bene al cuore, mentre la
depressione aumenta il rischio di mortalita' Quindi non
dobbiamo offenderci se a volte amici, colleghi o
semplici conoscenti scherzano su questioni che ci
toccano. È umano, naturalmente, ma riuscire a ridere di
noi stessi è salutare. Come ho detto fa bene al cuore.
Una medicina che va bene per tutti, grandi e piccoli,
uomini e donne. Quindici minuti quotidiani di sane
risate rappresentano una cura molto efficace per il
sistema cardiovascolare. Tanto è vero che il riso fa
buon sangue ed il ridere anche di noi stessi è la
migliore medicina perché il buon umore sembra attivare
le reti del cervello che sono coinvolte nel benessere
psicofisico. L'umore ha un grande impatto sul nostra
salute psicologica e fisica. Il nostro senso
dell’umorismo, intendendo con questa espressione anche
la capacità di stabilire amicizie ma anche rapporti di
coppia duraturi, è una potente medicina anti-stress.
Vivere con il sorriso sulle labbra -anche quando si
viene derisi o criticati ingiustamente- aiuta ad
affrontare meglio le difficoltà della vita, non costa
nulla e non ha effetti collaterali. Ho sempre saputo che
il riso aiuta la salute e che ridere difende dal
logorio. L'umorismo è una necessità, risultato di un
impulso a eludere la ragione, ricreando in noi adulti
uno stato infantile della mente, come rimozione di
inibizioni interne. E’ basato spesso su un meccanismo
psicologico che cela l'orgoglio di sentirsi migliori
degli altri. Perché l'umorismo permette di parlare di
cose che in società sono inammissibili. In questo senso
ha a che fare con l'aggressività, come la sessualità. Si
possono dire battute sessuali senza scandalizzare.
Mentre la volgarità dà fastidio. Eppure persino questo
tipo un po’ becero di umorismo: affranca, ridendo, da
uno dei tabù imposti dalla società e assorbito nella
coscienza. Ecco perché i bambini si divertono a dire
parolacce, a parlare di cose proibite. Sembra che sia
terapeutico anche l'umorismo nero, perché aiuta ad
allontanare l'ansia nei confronti della morte. Scarica
tensioni, eliminando le quali restano più energie per
affrontare la giornata, il lavoro, lo studio, la
famiglia. Non si migliorano così le capacità
intellettive, ma queste vengono sfruttate meglio. Mentre
se si è tesi non si riesce a concentrarsi, per essere
creativi. Curarsi ridendo, guarire ridendo, è forse più
difficile da quando il carnevale dura tutto l'anno, e
non solamente nei pochi giorni in cui il Buffone
diventava Re. Buona Pasqua a tutti!

Mario Pulimanti



GdS 30 III 2005 - www.gazzettadisondrio.it

Mario Pulimanti
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