Questa volta: Telefonino, vero danno sociale

di

Scrivo per confermare solennemente un mio grave difetto,
anche se mi vergogno un po’ a dirlo: io, sabina
trapiantata ad Ostia, moglie di uno statale e madre di
due ragazzi, non amo il telefonino. Appartengo a quella
esigua minoranza di cittadini che per fare una
telefonata vorrebbe ancora usare il telefono pubblico.
Alcune amiche mi dicono che il mio è un atteggiamento da
snob.. Ma io non credo di essere così raffinata. La
ragione per la quale non amo il cellulare è molto più
semplice: non mi piace. Il telefonino squilla a scuola,
al cinema, al supermercato, al bar, al teatro, in Chiesa
(ne sa qualcosa Don Alberto!). Il telefonino squilla al
ristorante e tutti i clienti, simultaneamente, sfoderano
il proprio cellulare. E invece, è quello del cameriere.
Il telefonino squilla in volo e l’aereo rischia la
catastrofe. La gente, oramai, arriva anche a dormire con
il telefonino vicino il cuscino, come fa, del resto, il
mio primogenito Gabriele. Oltretutto induce al
turpiloquio. Infatti, con il telefonino siamo sempre in
contatto con tutti e tutto: marito, figli, cognati, ma
anche scocciatori vari che riescono inevitabilmente a
raggiungerci sempre nei posti più impensati. L’unico
vizio che il telefonino non asseconda è l’avarizia.
Perché ci fa spendere molto di più di quanto spendevamo
prima, usando il vecchio telefono fisso o a gettone. Ma
è dal punto di vista macro-economico che il telefonino
diventa un vero danno sociale. Infatti da quando ci sono
i telefonini, si studia poco, si lavora distrattamente e
si produce sicuramente di meno. Perché siamo sempre al
telefono per dire, molto spesso, parole inutili. Non
dimentichiamoci poi, che, mentre conversiamo, veniamo
ascoltati da poliziotti, carabinieri, giudici, agenti
segreti, radioamatori e semplici impiccioni, che vivono
con l’orecchio incollato ai loro apparecchi
d’intercettazione. Ed è per questi motivi che io,
invece, vorrei ritornare alle vecchie tradizioni, come
facevano i miei genitori ed i miei nonni. E, senza la
forza di 3 e l’aiuto di Tim, Wind, Tiscali, Infostrada,
Tele 2 od Omnitel, in un mondo di schiavi della scheda
telefonica, vorrei tornare ad essere una
gettone-dipendente.

Simonetta D’Ippoliti



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Simonetta D’Ippoliti
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