A proposito di strade a pedaggio e di cani in libertà

di Simonetta D?Ippoliti

Strade a pedaggio
Abito ad Ostia da più di venti anni ma, avendo mia madre
nel mio paese nativo -Collevecchio Sabino che, pur
essendo in provincia di Rieti, si trova non molto
distante dal Monte Soratte e, quindi, vicino
all’autostrada A1- vorrei esporre, al riguardo, un mio
piccolo problema.

Premesso che sia io che mio marito siamo cittadini normalmente osservanti dei limiti
di velocità stradali, vorrei chiedere come si fa,
comunque, a rispettare il limite massimo di velocità di
80 km/ora sull’A1 nel tratto tra Roma Nord e l’uscita di
Ponzano Romano (dove usciamo, appunto, per raggiungere Collevecchio). Da qui tre domande:

1) Si è accorto
nessuno (oltre ai solerti e invisibili agenti della Polstrada) dell’esistenza di questo limite? Sfido
chiunque a trovare un qualsivoglia automezzo che
mantenga questa velocità massima.

2) Non potrebbe la
Società Autostrade segnalare in maniera evidente questo
limite che continua per un tratto così lungo, e magari
consigliare un percorso alternativo su una qualche
strada di campagna dove almeno il limite è di 90 km/ora?
E’ giusto far pagare il pedaggio in questo tratto di
strada che ha totalmente perduto le caratteristiche di
autostrada? Alla fine dei conti, considerando che da
Ostia per arrivare a Collevecchio, prima di prendere
l’autostrada dobbiamo percorrere anche il tratto del
raccordo da Fiumicino fino all’imbocco dell’A1, dove ci
sono da tempo dei lavori di ristrutturazione (più lunghi
della “Fabbrica di San Pietro” come si usa dire, che
obbligano gli automobilisti a percorrere questo tratto
di raccordo molto lentamente, noi impieghiamo quasi due
ore, mentre prima di questi lavori di ristrutturazione
ci impiegavamo solo un’ora.

Cani in libertà

Scrivo per mettere in risalto una situazione che si
presenta frequentemente nelle grandi città, come Roma.

Nonostante i vari decreti comunali, nonostante le leggi
in proposito, nei giardini, nei viali e anche in centro
continuano a passeggiare i cani di ogni taglia senza
museruola e addirittura anche senza guinzaglio mettendo
a repentaglio le gambe dei passanti. Ora mi domando come
mai cani pericolosi come i pit-bull continuano a
passeggiare per Roma al guinzaglio sì, ma senza
museruola, e tanti altri di grossa taglia correre liberi
di tutto sotto il sorriso dei loro proprietari. Ma le
sempre più frequenti cronache al riguardo sui cani
liberi non dicono niente alle nostre guardie?

Simonetta D’Ippoliti



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Simonetta D’Ippoliti
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