Nel Festival del paradosso (x), anche nostro, lo sfratto della Prefettura deciso dalla Provincia

(x)di Alberto Frizziero

Festival

Nel Festival del paradosso (x),
inteso nella definizione, in calce, che ne dà lo Zingarelli, ci sta lo
sfratto della Prefettura da Palazzo Muzio, non operativo ma
cartaceo e spiegato come premessa per discutere, deliberato
dalla Provincia, ma ci sta anche il nostro, il paradosso della
nuova sede in Piazza Garibaldi.

Ma vediamo gli eventi.

Gli eventi

-
Martedì 4 novembre, Festa delle Forze Armate e anniversario
della vittoria, le locandine anticipano l'ampio articolo di un
quotidiano, ovviamente con fior di titolone: Tarabini sfratta il
Prefetto.

La Giunta della Provincia, cui appartiene Palazzo
Muzio, ha deliberato la disdetta del contratto di affitto con il
Ministero dell'Interno. Tanti, alle edicole, trasecolano.

-
Mercoledì 5, il Prefetto, interpellato dallo stesso quotidiano,
correttamente risponde di non voler fare commenti sino al
ricevimento ufficiale della delibera. Il Giorno pubblica la mia
nota riportata in calce integralmente dato che su tale giornale,
per ragioni di spazio, qualche piccolo taglio é stato apportato.

- Giovedì il Presidente della Provincia, pressato, interviene
sul quotidiano che ha innescato la cosa, La Provincia di Sondrio
parlando di semplice logica di una buona amministrazione e
spiega sul quotidiano che "una legge aveva costretto la
Provincia a prorogare il contratto stipulato nel 1992 di sei
anni, ma adesso ci è data facoltà di rescinderlo e visto che non
riteniamo di avere una convenienza economica, ci è parso
doveroso rispettare i termini previsti e cioè inviare la
disdetta entro il prossimo 23 novembre... Il contratto, però,
scade nel dicembre del 2004".

Si tratta quindi di "atto di ordinaria amministrazione che
doverosamente l’ ente pubblico doveva assumere" Però "questo non
vincola alcuna decisione futura, né in un senso, né nell’altro, tant’è che in sede di Giunta non si è fatta alcuna discussione
in merito".

Sembrerebbe dunque tutto chiaro, ma andando di paradosso

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in paradosso

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La collega
dello scoop


La collega che in serata ha appreso la notizia che poche ore
dopo era in edicola, con tanto di caratteri cubitali sulla
locandina esposta all'esterno delle edicole della provincia, non é certo una
sprovveduta.

Va anche detto che non dispone delle chiavi di
accesso ad Echelon, il grande orecchio USA che passa in rassegna
anche le nostri innocenti e-mail e i nostri tranquilli fax, né
si può pensare,
per deontologia professionale che abbia installato sofisticate
microspie nella blindatissima sala-Giunta della Provincia, Ente,
come si sa, avarissimo di notizie (in tutto tre conferenze-stampa
del Presidente in quattro anni ed inesistenza di comunicati-stampa).
Una politica dell'informazione, a detta di assessori, "per noi
controproducente perché così la gente non sa quello che
facciamo".

Per averlo saputo subito e per aver dato, lei e suo giornale,
così grande rilievo la fonte doveva essere certo attendibile -
presenti alla seduta ed una sola persona in più -, una fonte per
la quale, visto che l'ha subito girata alla giornalista, la
notizia appariva - come in realtà era - una Notizia con
l'iniziale maiuscola, e non una cosetta da routine, una robetta
da "ordinaria amministrazione"...

Ordinaria
amministrazione?


Ordinaria amministrazione?

Sotto un certo aspetto lo é e quindi il sen. Tarabini ha detto
il vero.

Se un contratto ha, come ha, una durata o é previsto il
tacito rinnovo o lo si disdice, una parte o l'altra.
Evidentemente il Presidente, conoscitore dei meccanismi romani e
anche dei tempi, ivi compreso quello della registrazione alla
Corte dei Conti,
pensa di poter alzare il costo dell'affitto o prima delle
elezioni di primavera oppure di riuscire a chiudere la partita
dopo il voto e la formazione della sua nuova Giunta.

L'affitto attuale é parametrabile
intorno alle  lire 627.301 vecchie lire per cento metri
quadrati dato che si tratta di 90.000 €uro annui, pari a
174.264.300.000 vecchie lire per i 2315 metri quadrati, compresi
gli spazi nella torre però, occupati dagli uffici della
Prefettura e dall’alloggio del Prefetto. Questo, di 600 metri
quadrati non é affatto esagerato in quanto é la sede di
rappresentanza - il Presidente Ciampi vi ha dimorato
recentemente e il precedente Prefetto, dr. Lerro, andato a
Forlì, ha trovato l'alloggio di 2.800 mq..-.  Per la verità
dunque non ci sono grandi cifre in gioco, tali da tonificare il
bilancio provinciale anche se é giusto che gli amministratori
rincorrano anche le gocce.

Ma c'é il
paradosso


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Ma c'é il paradosso

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- La scelta della delibera.

- Il principio di sussidiarietà.

- O i soldi o...

- La scelta della delibera: la disdetta poteva essere fatta dal
Presidente, senza quindi un atto pubblico com'é una delibera.

- Il principio di sussidiarietà é stato inserito dal Presidente
Tarabini nel suo programma elettorale e nel programma
dell'Amministrazione. Lo Stato quindi con le sue articolazioni
che operano tutte su un piano di parità senza subordinazioni
gerarchiche. In particolare i problemi comuni si discutono su un
piano di parità. Certo, non é che vengano meno gli atti formali,
ma questi - siano d'intesa o anche, talora può capitare, di
contenzioso - solitamente sono la sanzione conclusiva o in ogni
caso sono fatti d'intesa o ancora, per arrivare proprio al
limite, quantomeno si informa prima l'altra parte.

- O i soldi o... Se non ci si intende sui soldi? "Allora" dice
il sen. Tarabini "alla Prefettura non resterà che trovarsi
una nuova sede anche se prima comunque di arrivare a questi
punti, ci sarà modo di discuterne in tutte le sedi opportune".


Dato che la sede della Prefettura di Sondrio non é soltanto un
problema del Viminale ma magari anche nostro, dal Comune in su,
un pensierino sul paradosso

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lo si può fare.

Quello che abbiamo scritto subito, e che "Il Giorno" ha
pubblicato é quello che sa anche Tarabini. Si può avere idee
diverse su una eventuale nuova localizzazione, ma sapendo che
comunque la sede deve essere in centro, oltre a quella,
virtuale, da noi indicata non ci sono alternative.

Il Presidente della Provincia ha dimostrato forte interesse per
il restauro del Teatro. Il nostro paradosso

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di cui alla pubblicazione sul Giorno potrebbe essere l'altra
faccia della "ordinaria amministrazione", mirando alla
conclusione dei lavori prima della fine della scadenza del suo
secondo mandato...

ANNI FA NEL
FESTIVAL DEL PARADOSSO

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...


In fin dei conti nel Festival del paradosso

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ci si era tuffati un po' di anni fa disegnando alcuni
futuribili, nel migliore dei casi definiti dai più "utopie",
dimenticandosi naturalmente di averlo detto quando i "futuri
possibili" si sono tradotti in realtà concreta.

L'esempio del
nuovo Palazzo di Giustizia calza a pennello.

Qualcuno ha visto
quella operazione, una volta realizzata, come semplicemente,
appunto, la nuova sede degli uffici giudiziari. In realtà si é
trattato della più complessa e articolata operazione di
riassetto urbano, condotta con rigore urbanistico ma
scegliendo il dinamismo del piano-processo e non la staticità
del Piano Regolatore tradizionale, culturalmente superata e
funzionalmente inadeguata rispetto alla velocità delle
trasformazioni della vita comunitaria. Erano stati allora interessati
sette Palazzi, meglio sette "centri di funzioni".

Qualcuno pensa
all'urbanistica come geometria, magari come estetica,
dimenticando il fine principale che é quello dell'ordinato
sviluppo di una comunità con le sue attività, di ogni tipo.

Di fronte all'ipotesi di questo grande riassetto urbano, il
maggiore dal tempo remoto della scelta del podestà Gennella - allora vituperato
per aver voluto e Palazzo Muzio e il Preventorio! - di costruire
il Palazzo del Governo e di risistemare conseguentemente il
centro di Sondrio.

Erano pochi quelli per cui l'ipotesi
"Palazzo di Giustizia e tutto il resto", era concretamente un futuribile
("futuro possibile"). ma già una parte di questi lo riteneva un
futuro "impropossibile", neologismo che traduce "il possibile sì
ma improbabile", pensando alle difficoltà oggettive.

Era un paradosso

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anche quello, ovviamente, come altri di quel periodo.

Si dà il caso che sia diventato, e in poco tempo, realtà.

 

Cambiando
l'ordine dei fattori...



Per la matematica cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non
cambia. Qui cambia.

Se é vero che un'eventuale nuova sede della Prefettura non può
essere che dove abbiamo indicato (Palazzo Lambertenghi-Palazzo
degli Uffici finanziari come illustrato nella nota che segue)
non é vero l'inverso.

Non é indispensabile cioé che sia la Prefettura ad insediarsi.
Il riassetto di palazzi e zona può essere fatto anche con altre
finalità e altre destinazioni.

Ma vediamo come lo abbiamo illustrato:

Il nostro paradosso


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Il nostro paradosso


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ovvero la nota pubblicata il 4 novembre su
"Il Giorno". Iil presente testo é quello integrale:

"
Notizia choc: la Giunta Provinciale ha deliberato lo
sfratto della Prefettura - tecnicamente, disdetta - dalla sede
attualmente occupata. Non essendo note le ragioni di una così singolare
decisione non entreremo nel merito supponendo che esse abbiano
validi argomenti a supporto, visto che sopra gli ingressi dello
stupendo
Palazzo Muzio da una parte c'è scritto Provincia, ma dall'altra
Palazzo del Governo (domani della Regione autonoma???).

Nella logica dello sfratto - per legge
compete al Comune provvedere al "domicilio di soccorso" degli
sfrattati... - si pone quindi il problema di dove potrà trovare asilo
la Prefettura. Se la parte amministrativa é competenza della
Provincia la localizzazione è affare del Ministero
dell'Interno, ma anche del Comune di Sondrio per l'indotto urbanistico.

Sede nuova e prestigiosa potrebbe trovarsi nell'area Carini, ma
ostano robusti argomenti: da un lato, non si è mai vista una
Prefettura confinata in periferia, dall'altro lo scivolamento
verso il basso di quel
baricentro delle funzioni - per 10 anni la sua irremovibilità é
stata la mia linea da Sindaco - che incentiverebbe il degrado a
monte, centro storico soprattutto.

Nel centro ben poche scelte, anzi una
sola degna di una Prefettura: Palazzo Lambertenghi. Naturalmente
da ristrutturare essendo a spina semplice e scarsamente
funzionale, in connessione però con il Palazzo degli
Uffici Finanziari con soluzioni d'avanguardia per collegamento aereo sopra quel giardino all'italiana che il
vincitore del Concorso per il centro, prof. Crotti, aveva delineato.
Completamento con l'anello sotterraneo Via Alessi - Via Caimi,
che allora avrebbe dovuto far parte integrante dei tre piani,
due di box e uno di parcheggio pubblico, sotto Piazza
Garibaldi.

Chissà che questa singolare "disdetta" non sia un tonico per
riproporre il problema di quello che manca a Sondrio: un centro
degno del capoluogo di una provincia turistica. Quanto ai tempi,
la disdetta potrebbe benissimo attendere i tre anni necessari,
fra predisposizione ed intervento,
per la nuova sede. E ci starebbe la soluzione per il Teatro ex
Pedretti, oggi di nuovo "Sociale".



Due tipi di paradossi
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 (e un terzo)

Non ci sfugge che i paradossi


(
x) possono essere di due tipi:
quelli dove la comune opinione viene superata dagli eventi,
soprattutto da una robusta cultura del fare con una
strategia credibile in grado anche di cambiare le opinioni, e
quelli dove la comune opinione si abbarbica alla seconda legge
della futurica di Isaac Asimov ("La resistenza al cambiamento")
e la spunta.

Ci piacerebbe che in quella delibera della Giunta provinciale ci
fosse lo spirito del paradosso


(
x), con quale delle due ipotesi,
vincere o perdere la partita, non é dato di sapere..

Se siamo invece nel terzo caso, della sola "ordinaria
amministrazione" non c'é che da prenderne atto. Comunque
positivamente per il solo fatto di averci suggerito questo
scritto, probabilmente definito paradossale, ma da forse da
qualcuno, abituato a guardare avanti, magari no.
Alberto Frizziero


DALLO
ZINGARELLI:

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Paradosso = asserzione fuori della comune opinione.

Si deve però
ai paradossi se il mondo é andato avanti e, chissà in quale
domani, se il mondo farà una salto di qualità, grazie al
"paradosso dei gemelli" di Albert Einstein, quello della
variabilità del tempo, tanto paradosso da avere avuto, anche
recentemente, conferme sperimentali.


GdS 8 XI 03 
www.gazzettadisondrio.it

Alberto Frizziero
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