Mondiali in Valtellina: nuove denunce e nuovo dossier di Legambiente (che non risponde sulla sua bufala sul condono)

Riceviamo e pubblichiamo:

Da Osservatorio Parchi del 29.12.04:


2. MONDIALI DI SCI BORMIO 2005 - LEGAMBIENTE PUBBLICA UN DOSSIER
FOTOGRAFICO SUI GRAVI DANNI NEL PARCO NAZIONALE E DEPOSITA UN
NUOVO RICORSO CONTRO IL GIGANTESCO PARCHEGGIO DI SANTA CATERINA


Manca solo un mese alla cerimonia che accenderà i riflettori
mediatici sui Campionati Mondiali di Sci dell'Alta Valtellina,
ma i problemi ambientali restano tutti aperti. A cominciare
dalla fogna, che a Santa Caterina, non c'è: i liquami di turisti
e atleti nei giorni delle gare verranno sversati direttamente
nel torrente Frodolfo, un affluente dell'Adda prosciugato sia
dalle prese dell'AEM che da quelle che alimentano i 'cannoni'
della neve artificiale. Risultato: nei giorni di massimo
afflusso un limpido torrente alpino si trasformerà in una fogna
a cielo aperto.

Il collettore fognario è una delle opere che non sono state
realizzate in occasione dei Mondiali di Sci, anche se la
principale carenza riguarda la mobilità: tutti pronti a
incolonnarsi ancora una volta sulla Statale che attraversa i
centri storici di Tirano, Morbegno, Delebio e Cosio e ad
affrontare il rischio nei tunnel che danno accesso alla conca di
Bormio. Le promesse di una migliore accessibilità alla
Valtellina non sono state mantenute, né si profilano
significative innovazioni per quanto riguarda il trasporto
pubblico. L'edizione 2005 dei Mondiali di Sci avrebbe dovuto
essere il grande evento capace di dare lustro alla Lombardia e
alle sue montagne, ma in realtà ha inanellato una serie
incredibile di insuccessi ambientali, a cominciare dalla nuova
pista di Santa Caterina ironicamente dedicata a Deborah
Compagnoni: la sua realizzazione ha comportato il taglio di una
fetta di bosco del Parco Nazionale dello Stelvio, dopo che la
stessa campionessa aveva supervisionato uno studio che
dimostrava l'evitabilità di un simile atto di violenza.

Il vero 'slalom' questi Mondiali lo hanno fatto tra denunce,
ricorsi al TAR, inchieste giudiziarie. L'ultimo ricorso è stato
depositato da Legambiente alla vigilia di Natale, e riguarda il
megaparcheggio di cinque piani in riva al torrente Frodolfo, il
cui progetto è stato frettolosamente approvato a fine ottobre,
senza uno straccio di perizia geologica da parte della Comunità
Montana e con forti riserve da parte di Parco, Regione e
Soprintendenza. In realtà si tratta solo dell'ultimo di una
lunga seria di ricorsi che hanno portato il TAR della Lombardia
a dichiarare illegittimi gli strumenti urbanistici approvati dal
comune di Valfurva per realizzare le strutture necessarie alla
competizione.

L'elenco dei procedimenti giudiziari aperti è ormai lunghissimo:
si va dal2le procedure di infrazione per violazione del diritto
comunitario alle inchieste giudiziarie aperte per la difformità
delle opere in Valle dell'Alpe, dalle numerose irregolarità
amministrative riscontrate dal Corpo Forestale alla decina di
ricorsi al TAR presentati dalle associazioni ambientaliste, per
non parlare dell'inchiesta giudiziaria sulle condizioni di
lavoro nei cantieri mondiali, aperta dopo le denunce delle
organizzazioni sindacali. Ad aggravare una situazione di
progetti mal fatti e peggio decisi, ci si è messa anche la
fretta di recuperare i drammatici ritardi, che ha comportato
gravi danni negli ambienti più preziosi del Parco, e in
particolare nella Valle dell'Alpe, dove sono state realizzate
opere gravemente difformi dai progetti e severi sconvolgimenti
di un delicatissimo equilibrio ecologico

Per queste ragioni Legambiente pubblica sul proprio sito
internet www.legambiente.org un dossier fotografico che
documenta l'impatto drammatico che i Mondiali di Sci hanno avuto
sulla Valfurva, una valle del Parco Nazionale dello Stelvio.


Sul sito, fra l'altro:

"Il vero 'slalom' questi Mondiali lo hanno fatto tra denunce,
ricorsi al TAR, inchieste giudiziarie. L'ultimo ricorso è stato
depositato da Legambiente alla vigilia di Natale, e riguarda il
megaparcheggio di cinque piani in riva al torrente Frodolfo, il
cui progetto è stato frettolosamente approvato a fine ottobre,
senza uno straccio di perizia geologica da parte della Comunità
Montana e con forti riserve da parte di Parco, Regione e
Soprintendenza. In realtà si tratta solo dell'ultimo di una
lunga seria di ricorsi che hanno portato il TAR della Lombardia
a dichiarare illegittimi gli strumenti urbanistici approvati dal
comune di Valfurva per realizzare le strutture necessarie alla
competizione.

L'elenco dei procedimenti giudiziari aperti è ormai lunghissimo:
si va dalle procedure di infrazione per violazione del diritto
comunitario alle inchieste giudiziarie aperte per la difformità
delle opere in Valle dell'Alpe, dalle numerose irregolarità
amministrative riscontrate dal Corpo Forestale alla decina di
ricorsi al TAR presentati dalle associazioni ambientaliste, per
non parlare dell'inchiesta giudiziaria sulle condizioni di
lavoro nei cantieri mondiali, aperta dopo le denunce delle
organizzazioni sindacali. Ad aggravare una situazione di
progetti mal fatti e peggio decisi, ci si è messa anche la
fretta di recuperare i drammatici ritardi, che ha comportato
gravi danni negli ambienti più preziosi del Parco, e in
particolare nella Valle dell'Alpe, dove sono state realizzate
opere gravemente difformi dai progetti e severi sconvolgimenti
di un delicatissimo equilibrio ecologico".
CS

Innanzitutto ci pare abbastanza
singolare parlare di denunce, ricorsi al TAR, inchieste
giudiziarie come se ci fosse in atto chissà quale attività
investigativa e giudiziaria, conseguenza i chissà che cosa. Se
io faccio un esposto o una denuncia, e poi la Magistratura si
muove in conseguenza di quanto ha ricevuto da me non é proprio
la stessa cosa di attività giudiziaria promossa dalle Forze
dell'Ordine o comunque in presenza evidente di reati...

Comunque, a parte questo, e a parte anche qualche aspetto sul
quale si potrebbe discutere, sta il fatto che ancora una volta
entrano in campo i signori del NO: Appena si fa qualcosa
scattano i NO, le riserve, le denunce e sempre in toni
apocalittici. C'é un'unica eccezione, ma in sede locale, ed é
l'on. arch. Giovanni Bettini, qualche volta lui pure preso dalla
foga accusatoria, ma in genere preparato e talvolta costruttivo.
Queste cose non vanno però alla ribalta nazionale...

Intanto dopo la bufala dell'aver piazzato Sondrio a campione
italiano dell'abusivismo edilizio nell'indagine - di Legambiente
- Il Sole 24 Ore - Ecosistema urbano 2005, sia Legambiente, che
il suo Presidente Realacci, che il quotidiano finanziario si
sono ben guardati di rispondere, quantomeno per educazione, alla
nota del Comitato Cittadini Consumatori Valtellina, che li
metteva sotto accusa per questa bufala, oltre a tutto offensiva
nei confronti di una provincia nella quale una casa abusiva che
sia una non la si trova. Fa bene dunque il CCCVa a iniziare una
campagna, che durerà mesi, cominciando da tutti i parlamentari,
per rimettere a posto le cose, sia per la bufala del condono che
quella successiva, del solo quotidiano, secondo la quale Sondrio
avrebbe il titolo di campionissimo in fatto di "imbrogli", e
cioé di truffe (nessuna risposta anche qui: un silenzio
significativo che é una squalifica di indagini presentate, ma
solo presentate, come rigorose). NdR



GdS 10 I 2005 - www.gazzettadisondrio.it

CS
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