LACONDIZIONE "GAY"

Riceviamo e pubblichiamo:



Egregio Direttore, "I gay sono peccatori", così si è
recentemente espresso George Bush, suscitando negli ambienti
laicisti, vespai di rabbiose reazioni, ma il documento
promulgato giovedì 30 luglio dal Vaticano sembra dargli ragione.
Con questo pronunciamento ufficiale è stata stroncata ogni
pretesa di legittimazione pubblica, giuridica e morale della
condizione gay. Il testo fa finalmente piazza pulita di troppa
confusione che regnava sovrana anche tra i cattolici, che in più
occasioni hanno difeso (e purtroppo, ancora difendono), a
braccetto dei rappresentanti della cultura atea, radicale,
sinistroide e secolarizzata, i pretenziosi "diritti"degli
omosessuali. Segno evidente che in materia morale taluni
cattolici non sono affatto immuni dalla concezione garantista
della cosiddetta “libertà sessuale” tout court, che da sempre
contraddistingue la cultura libertina laicista. Sta infatti
apparendo scontata in questi giorni, l'indignata e stizzita
levata di scudi della trasversale galassia laicista, che ha già
condannato il vaticano bollandolo di conservatorismo
reazionario, forcaiolo e anacronistico rispetto “all’evoluzione”
dei costumi sociali. Il livore anticattolico è giunto al punto
di aver spinto alcuni nemici della chiesa (espressione
apparentemente demodé, ma tartufescamente attuale) a presentare
un esposto alla procura della Repubblica di Roma contro la
presunta intenzione delle gerarchie vaticane di chiedere ai
politici cattolici di opporsi alla legalizzazione delle coppie
gay. Mi chiedo “ingenuamente” il motivo per cui il mondo
laicista, da sempre sostenitore ed espressione del pensiero
debole e della cultura del dubbio, qualora si tratti di
giudicare qualsivoglia pronunciamento della chiesa su questioni
morali e si badi bene, solo morali, non sociali ( in questo
caso…tanto di cappello e ipocriti deferenti baciamano, vedi tema
della pace), trasformi immediatamente il “beneficio filosofico”
democratico, liberale e pluralista del dubbio, in certezza di
verità assoluta. Tentando di tappare la bocca alla legittima
funzione della chiesa, si scopre che i veri intolleranti sono
proprio i figli di quell’illuminismo che pretendeva di liberare
l’uomo dall’oscuramento della ragione, scivolando essi stessi
fuori e molto più lontano da essa.
Gianni Toffali


Gianni.Toffali@inwin.it


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Gianni Toffali
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