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Alcune considerazioni - 1) Basta parlare di riciclati! - 2) La DC Partito delle Autonomie Locali - Post Scriptum

Pubblichiamo nella sezione per commenti
esterni dato l'argomento personale:



ALCUNE CONSIDERAZIONI

Le vicende di questo periodo legate alle elezioni di Sondrio
suggeriscono alcune considerazioni a chi oggi è fuori della
mischia e quindi non è condizionato da una militanza politica.

Fuori della mischia ma con il suo bagaglio culturale e politico,
non “da ex” della DC, che ho guidato per un quadriennio in
provincia, e prima nella città di Sondrio, avendo anche
responsabilità a livello nazionale, e che ho rappresentato in
molti incarichi istituzionali.

Non “da ex” ma da democristiano, dato che tale sono rimasto,
orgogliosamente rimasto, visto e considerato che in provincia
nulla può essere rimproverato alla DC e, in campo nazionale, i
meriti storici che cominciano ad essere rivalutati superano di
gran lunga i demeriti, soprattutto dell’ultimissimo periodo,
demeriti comunque di pochi non certo di tutti.


1) BASTA PARLARE DI "RICICLATI"! - BEOZIA

1) In tempo di candidature è fisiologico che ci siano consensi e
dissensi, per cui potrebbe rientrare in questa logica anche il
“remescio” che si è determinato intorno alla candidatura a
Sindaco di Sondrio della Casa delle libertà dopo la scelta di
Muffatti avvenuta recentemente nel vertice di FI a Milano.

Quello che dà fastidio – oserei sperare che lo dia senza
distinzioni politiche, specie fra tutti coloro che hanno
esercitato il loro impegno politico e istituzionale nella
cosiddetta Prima Repubblica, ovunque militassero, ovunque
militino oggi o, come me, siano a casa propria.- è un certo tipo
di motivazioni lette o sentite.

In particolare mi rifaccio all'opposizione di appartenenti alla
CdL al “riciclo”, termine che comporta inevitabilmente, in chi
lo pronuncia, una connotazione negativa. Un po’ come dire “gente
della Prima Repubblica, da lasciare a casa”.

Io non entro nel merito di tale questione specifica, ma sto sul
piano generale. Osservo che é legittimo che qualcuno pensi di
privilegiare la novità rispetto al consolidato, - come peraltro
viceversa privilegiare l’esperienza sulla freschezza – ma dà un
forte fastidio, credo determinando una sorta di rivolta alla
dignità di chiunque abbia avuto una qualsiasi responsabilità in
tempi di Prima Repubblica, l’uso del termine “riciclati”
notoriamente usato per la spazzatura.

Da notare che basta scorrere l’elenco di senatori e deputati per
accorgersi di quanti “riciclati” ci sono. Per fare un solo
esempio è un riciclato, fra i tantissimi, anche il Ministro
dell’Interno Pisanu che pochi giorni fa ha avuto una ovazione
unanime dal Parlamento per la sua relazione sull’ultima
“prodezza” delle Brigate Rosse. E tanti "riciclati" si trovano
nelle Regioni, nelle Province, nei Comuni, in altri Enti,
proprio per un'esperienza acquisita in anni di impegno,
indispensabile per il buon andamento della Pubblica
Amministrazione.

Basta dunque parlare di "riciclati", magari talora comodo alibi
dietro al quale nascondere le reali motivazioni di opposizione a
questo o quel personaggio!

Legittimo pensare, a chi persistesse, a lui come ideale abitante
della Beozia, la regione dell'antica Tebe. Naturalmente con
esclusivo riferimento alla fama di cui tali abitanti, i Beoti,
godevano presso gli Ateniesi.

Chi non conosce la ragione di questa fama, si informi. E se non
gradisse pensi al detto evangelico "non fare agli altri..." con
quel che segue.


2) LA D.C. PARTITO DELLE AUTONOMIE LOCALI

2) Non entro neppure nel merito di come sia avvenuta la scelta
da parte di FI, partito di maggioranza relativa in provincia di
Sondrio, del candidato Sindaco, effettivamente per la prima
volta non a Sondrio ma fuori provincia. Ne uso, e solo
proseguendo nella logica della rivendicazione di quanto fatto
dalla DC, per affermare, in generale e quindi anche al di là del
fatto specifico, di un passo indietro compiuto passando dalla
prima alla seconda Repubblica.

La DC infatti era per definizione il Partito delle Autonomie e
mai il livello superiore, salvo qualche caso in occasione di
elezioni politiche, interferiva con i livelli inferiori. Noi
stessi a Sondrio, pur essendo la stragrande maggioranza dei
Comuni a maggioranza DC o di area DC, mai abbiamo indicato ai
Comuni della provincia un candidato Sindaco. Al più, in qualche
situazione difficile, si esercitava una cauta mediazione
lasciando comunque ai livelli locali le scelte definitive..

Eravamo un Partito che era arrivato ad avere 110 sezioni nei 78
Comuni della provincia, profondamente radicato quindi nel
territorio e nella gente, con diverse migliaia di iscritti.

Oggi le cose sono cambiate e i Partiti, tutti, stentano ad avere
un minimo di radicamento, é venuto meno il rapporto diretto,
manca la formazione e i problemi finiscono sui vertici. Non è un
bene per la democrazia. Ci pensino le giovani generazioni,
magari approfondendo e quindi scoprendo le distorsioni
mediatiche, in parte strumentali, su cosa ha invece
rappresentato la DC per il Paese e per la provincia.

3) Pare utile, a proposito del rifiuto della candidatura
Muffatti da parte degli alleati di FI, riportare un'opinione che
viene dal campo opposto, in quanto significativa. Il testo
(integrale):

"In questi momenti, pensando a quello che succede, parlare di
elezioni sembra quasi fuori posto. Lo faccio pensando
all’interesse generale della città, al di là delle legittime
esigenze di parte. Noi abbiamo scelto da tempo il candidato
Sindaco, l’avv. Angelo Schena, persona di grande equilibrio, al
di fuori della politica, stimato professionista tanto da
ricoprire per molti anni il prestigioso e impegnativo incarico
di Presidente dell’Ordine degli Avvocati, impegnato nelle
attività della comunità provinciale. Stiamo aspettando da tempo
il candidato con cui dovrà misurarsi.

Sembrava fosse l’avv. Antonio Muffatti, persona pure degna e
all’altezza. Sarebbe stato, o sarebbe, un confronto
interessante, non fazioso, utile a Sondrio.

Criticando il fatto che la scelta sia avvenuta a Milano alcune
forze della Casa della Libertà hanno posto un veto che la
persona in oggetto non meritava. Io sono giovane e mi
interessano le cose da fare per migliorare ancora la vita dei
sondriesi. Scelgano il candidato da contrapporre al nostro
Angelo Schena in modo da poter cominciare a misurarci, in civile
e democratico confronto, sulle proposte da fare ai concittadini.

Alla gente interessa sì chi sarà il nuovo Sindaco, ma
soprattutto interessa sapere cosa questi avrà intenzione di
fare".

Nulla da aggiungere.
a.f.


POST-SCRIPTUM

P.S. Entro nel merito della vicenda su un punto della
dichiarazione dell’on. Romani alla stampa. Alla domanda perché
la CdL non avesse pensato a un candidato della società civile
egli ha risposto che la società civile è tutta nei Partiti della
seconda Repubblica. E poi chi della società civile si
impegnerebbe con le indennità irrisorie (anni fa lo erano
proprio, ma oggi per Sondrio possono essere intorno ai 70/80
milioni di vecchie lire...)?

A parte il fatto che oggi lo scarso numero di iscritti ai vari
Partiti è segno che parte cospicua della società civile nei
Partiti non c'é ed anzi resta lontana dalla politica
contrariamente al tempo della vituperata Prima Repubblica, in
tanti sono rimasti colpiti dall’affermazione concernente i
soldi.

Chi scrive ha fatto per dieci anni il Sindaco avendo
un’indennità di carica di 280.000 lire al mese, portate l’ultimo
paio d’anni a 560.000, lorde s’intende, quando l’ultimo dei
dipendenti comunali superava abbondantemente il milione. Lo
stesso era il trattamento del Presidente della Provincia,
inferiore ancora per tutti gli altri titolari di incarichi
pubblici a livello provinciale.

Le nostre famiglie hanno pagato uno scotto rilevante perché, on.
Romani, l’incarico pubblico era considerato un impegno di
servizio.

Impegnarsi costava, non fruttava (almeno in termini di soldi;
fruttava verso la propria coscienza o per i propri figli per i
quali si accumulava un patrimonio morale incommensurabilmente
superiore a qualsiasi deposito di conto corrente bancario).

Un Sindaco di grande città, con me nel Direttivo nazionale dell’ANCI,
a torto coinvolto in tangentopoli ma poi uscitone alla grande,
tirava avanti la famiglia grazie all’aiuto dei genitori. Un
altro Sindaco di grande città mi raccontava dei salti mortali
per quadrare il bilancio familiare, con la moglie che
personalmente faceva e disfaceva i suoi vestiti non potendo
presentarsi costantemente allo stesso modo alle continue
cerimonie di rappresentanza cui era doveroso andare. E potrei
continuare.

Lasciamo quindi stare il discorso dei soldi.

Se poi qualcuno della società civile non ne vuol sapere di
impegno pubblico  proprio per questo aspetto, ebbene in tal
caso l’amministrazione della cosa pubblica non perde
assolutamente niente.

Molto meglio che se ne stia a casa propria.


GdS - 18 III 03 - www.gazzettadisondrio.it

a.f
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