Dopoguerra e sanzioni – 2 La Chiesa Cattolica ha perso la sua lungimiranza profetica?
Riceviamo e pubblichiamo:
1 Dopoguerra e
sanzioni
Caro Direttore, il dopoguerra è sempre irto di difficoltà. E'
singolare però che di fronte
alla richiesta degli Stati Uniti di rimuovere le sanzioni
commerciali contro
l'Irak , sia l'ONU, che Paesi come Francia e Russia e Paesi OPEC
si stiano
opponendo. E dove sono finiti i pacifisti che fin quando Saddam
è stato al potere urlavano contro le sanzioni che facevano
morire i bambini iracheni? Dissolti!
E' interessante notare quali siano le strategie economiche
collegate
al petrolio. Mi sembra evidente che una rimozione delle sanzioni
insieme al
riavvio della produzione di petrolio iracheno, abbiano un
effetto anti-speculazione sul prezzo del greggio. La produzione irachena
tornerebbe
legalmente nel mercato abbassando il prezzo del barile con
benefici per
tutti i consumatori. Proprio per questo l'OPEC ha annunciato che
ridurrà la
produzione di petrolio, con l'intento di mantenere il prezzo del
barile
sopra ai 30 dollari. E' chiaro in questo contesto anche
l'interesse della Russia che è grande
produttrice di petrolio. Dal punto di vista umanitario adesso
c'è la possibilità concreta di
rimuovere le sanzioni, permettere cioè all'Irak di produrre e
commerciare,
due condizioni essenziali per ritrovare l'unità del paese e
rafforzare
tutti coloro che vogliono costruire un futuro democratico e
libero.
Ritardare o negare la richiesta di rimozioni delle sanzioni è
cinica beffa alla
giustizia e alla pace e schiaffo morale alla popolazione
irakena.
La presunta maschera pacifista dei suddetti paesi è stata
squartata assieme alla carità pelosa del pacifismo ideologico.
2 La
Chiesa Cattolica ha perso la sua lungimiranza profetica?
Caro Direttore, negli anni postconciliari la Chiesa Cattolica
sembra essere venuta meno a quella sorta di lungimiranza
profetica di cui aveva sempre goduto.
Due esempi per tutti.
Sul piano sociale politico, dopo la definitiva dissoluzione
della Democrazia Cristiana aveva auspicato la diaspora dei
cattolici in tutte le formazioni politiche, affinché la loro
presenza fungesse da lievito tra i laici non credenti, ma non è
andata cosi. Il lievito è stato assorbito dalla “massa laica”e
non ha fermentato alcunché. Resosi conto dell’errore di
valutazione, la Chiesa Cattolica ha cercato di “rimediare”
diffondendo nel dicembre 2002 la Nota Dottrinale circa l’impegno
dei cattolici nella vita politica, praticamente un documento con
valore dogmatico. In questa nota viene esplicitamente
sottolineato il dovere di non votare partiti lontani dalla
Dottrina sociale della Chiesa. Mi chiedo allora che senso avesse
rallegrarsi della “dispersione” politica dei cattolici e poi,
tardivamente, cercare di farli rientrare dalla porta aperta
dalla Chiesa stessa.
Anche sul versante del dialogo interreligioso non è andata molto
meglio. Dopo aver promosso incontri ecumenici ed interreligiosi
a tutti i livelli, si è improvvisamente resa conto che anche in
questo caso il ponte gettato alle altre religioni, si è
trasformato in un boomerang: la “transumanza” è si iniziata, ma
in senso contrario. Risultato: sempre più cattolici si sono
avvicinati alle altre religioni ingenerando pericolose
commistioni e sincretismi pericolose alla fede. Ancora una volta
la Chiesa Cattolica ha cercato di riaccalappiare i fedeli
“sbandati” diffondendo la Nota Dottrinale sulla new age “Gesù
Cristo portatore dell’acqua viva”, in cui viene vivamente
sconsigliato di avvicinarsi con troppa impudenza alle religioni
orientali e in particolare alla new age.
Dopo questi due evidenti “errori” di valutazione storica e
pastorale mi sovvengono alla mente le parole di Paolo VI che nel
giugno del 1972, a sette anni dalla conclusione del Concilio
profferì: “ Riferendoci alla situazione della Chiesa di oggi,
abbiamo la sensazione che da qualche fessura sia entrato il fumo
di satana nel tempio di Dio (...). Si credeva che dopo il
Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della
Chiesa. E' venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di
buio, di ricerca, di incertezza (...) Crediamo che qualcosa di
preter-naturale sia venuto nel mondo proprio per turbare, per
soffocare i frutti del Concilio Ecumenico”.
Non vorrei pensare che le innovazioni liturgiche e le "aperture"
della Chiesa al "mondo contemporaneo", ben lungi dall'aumentare
il numero dei fedeli o dal corroborarne la fede, non abbiano
fatto altro che confondere i Cattolici intiepidendo la fede e
svuotando le Chiese. La sensazione è che l'autorevolezza e la
credibilità della Chiesa nel mondo sia aumentata si, sul piano
sociale(vedi plauso “trasversale” sul tema della pace), ma
diminuita brutalmente sul piano della trasmissione della fede e
della Verità Cristiana.
Gianni.Toffali@inwind.it
GdS - 28 IV 03 - www.gazzettadisondrio.it