Contributi esterni: argomento proposto da ZENIT Cantautori della “Christian Music” per il non-voto
ROMA, mercoledì, 8 giugno
2005 (ZENIT.org).- Claudio Chieffo e Roberto Bignoli,
due tra i cantanti esponenti della “Cristian music” più
conosciuti e ascoltati in Italia e nel mondo, hanno
espresso il loro impegno a non andare a votare i
referendum che si svolgeranno il 12 e 13 giugno sulla
legge 40/2004 relativa alla procreazione medicalmente
assistita.
Claudio Chieffo ha manifestato pubblicamente la sua
intenzione, mentre Roberto Bignoli lo ha rivelato in una
intervista concessa a ZENIT.
Chieffo, le cui canzoni sono state tradotte in diverse
lingue, è tra i cantautori cattolici più ascoltati nel
mondo. Ha tenuto migliaia di concerti in Italia,
Svizzera, Austria, Germania, Polonia, Russia, Slovenia,
Croazia, Cecoslovacchia, Francia, Spagna, Israele e
Brasile.
I temi della sua produzione sono la libertà, l’amore, la
giustizia, la pace, la famiglia, il lavoro, la fede
nell’esperienza cristiana. Per la testimonianza dei
valori umani e cristiani attraverso le sue canzoni, gli
è stato conferito, nel 1981, il Premio Internazionale
della Testimonianza (in altri anni attribuito a Giovanni
Testori, Antonino Zichichi, Lech Walesa e Madre Teresa).
Roberto Bignoli ha avuto una nascita ed una infanzia
difficile, a causa della poliomielite contratta all’età
di un anno ed alle difficoltà che l’hanno allontanato
della famiglia. E’ stato vittima di esperienze di
devianza giovanile prima, poi di militanza politica e di
ricerca del successo commerciale in campo musicale.
Dopo l’incontro con l’esperienza cristiana e la
conversione, a partire dagli anni 1983 e ‘84, ha voluto
dedicare il proprio talento artistico totalmente alla
testimonianza dell’avvenimento che ha cambiato la sua
vita. Ne è risultato un profilo umano ed artistico di
tale intensità da non poter lasciare nessuno
indifferente.
Bignoli ha tenuto concerti e raccolto riconoscimenti in
tutto il mondo. Particolarmente rilevanti i due Award
internazionali della musica cristiana ricevuti nel 2001
a Washington D.C., quale miglior artista dell’anno e per
la miglior canzone.
Di seguito riportiamo l'intervista a ZENIT.
Che cos'è la Christian Music e quali sono gli scopi che
si prefigge?
Bignoli: La Christian Music è una realtà artistica su
scala mondiale di artisti laici e religiosi che
attraverso il proprio talento artistico desiderano
essere al servizio della Chiesa per annunciare: Gesù
Cristo, il Vangelo a tutti ed in modo particolare ai
giovani offrendo una chiave di lettura della vita che
sia più profonda e radicata nei valori cristiani che
spesso il mondo soffoca per dare spazio ad una vita
apparentemente più facile ma che lascia un grande vuoto,
che a lungo andare semina tanta solitudine e sofferenza.
Lei ha appena prodotto il singolo "Là c'è un posto". A
chi è rivolto? In che modo Gesù e Maria possono essere
invocati e raccontati con la musica ed il canto?
Bignoli: E' un singolo che è nato per le radio
cattoliche nel mondo per poter presentare in modo
concreto come la musica in chiave moderna può offrire un
messaggio di evangelizzazione, vuole essere la
testimonianza di un cammino di fede raccontato in musica
per testimoniare quanto si può fare anche in campo
artistico seguendo le orme del Vangelo e della Chiesa.
Inoltre in questo progetto hanno collaborato tre grandi
musicisti: Paolo Carta, Roberto Galinelli e Francesco
Isola che lo hanno valorizzato e condiviso musicalmente.
Il 12 e 13 di giugno in Italia si voteranno i referendum
abrogativi della legge 40/2004. Diverse associazioni di
disabili, autorevoli filosofi, scienziati e medici hanno
denunciato i rischi di pratiche eugenetiche nel caso i
referendum venissero votati a maggioranza. Qual è la sua
posizione al riguardo?
Bignoli: La mia posizione sicuramente è in linea con
quella della Chiesa è cioè l'astensione, la vita umana è
troppo importante, sacra, e dono di Dio e non vedo la
necessità di farla diventare strumento in mano agli
uomini, non si può pensare che l'uomo si senta così
fortemente padrone della vita tanto da volersi
sostituire a Dio e alla sua grazia.
Un grande dibattito si è sviluppato anche sull'identità
e sul valore dell'embrione. Per i difensori della legge
la vita inizia al concepimento e per questo l’embrione
va difeso in quanto persona, mentre per altri esso non
ha lo stesso valore. Lei che ne pensa?
Bignoli: Penso che l'embrione è vita, e come tale va
rispettato nel suo essere primario: cioè creatura voluta
e donata da Dio, reputo l'astensione dal referendum
importante per la crescita della qualità e della dignità
della vita di ogni persona e dell'intera società di cui
facciamo parte e come riconoscimento della sacralità che
vi è in essa.
GdS 10 VI 2005 - www.gazzettadisondrio.it