Contributi esterni: argomento proposto da Virgilio Caivano: Lettera aperta ai senatori dai piccoli Comuni
Gentilissimi Senatori della Repubblica Italiana
Le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio riunite
hanno proseguito l'esame congiunto del ddl n.1942 e
connessi ("Misure per il sostegno e la valorizzazione
dei Comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000
abitanti", già approvato alla Camera), fissando per
giovedì 27 ottobre alle ore 18 il termine per la
presentazione degli emendamenti. Un fatto per noi
estremamente importante, soprattutto significativo se
foriero di risultati utili alla nostra causa. La legge
in oggetto sicuramente non risolve i problemi atavici
dei nostri piccoli comuni ma apre uno squarcio
sull'ingiusto silenzio della politica italiana sul più
grande patrimonio istituzionale della nostra Italia. Per
le famiglie che vivono nelle nostre piccole comunità,
circa dieci milioni di residenti, la legge rappresenta
un punto di orgoglio e nello stesso tempo uno stimolo
importante per le nuove generazioni che purtroppo
continuano ad emigrare in cerca di lavoro o di
condizioni di vita migliori. Negli ultimi anni un
milione di cittadini hanno cambiato residenza
contribuendo in maniera sostanziale ad indebolire il
tessuto sociale ed alimentare quella spirale perversa
che porta alla desertificazione demografica di ampie
aree del Paese. Una condizione di estremo disagio dalle
conseguenze incalcolabili per l'intero territorio
nazionale che subirà nei prossimi anni cambiamenti
irreversibili facendo del nostro Paese un sistema a
macchia di leopardo con ampie realtà territoriali
completamente disabitate. L'approvazione della legge
rappresenta anche una forma di sensibilizzazione verso
le Regioni che come ben sappiamo con la modifica del
Titolo V della Costituzione e con le nuove modifiche in
itinere avranno sempre più titolarità su alcune materie
fondamentali per le famiglie come la sanità, la scuola,
la sicurezza e lo sviluppo territoriale. Una legge
cornice utile al rilancio dei piccoli comuni anche nel
contesto europeo che vede l'Italia fanalino di coda
nelle misure poste dai Governi di ogni ordine e grado a
sostegno delle piccole comunità. Il disastro del
dissesto idrogeologico che proprio in questi giorni è
tornato a farsi sentire in maniera prepotente è solo una
parte delle grandissime difficoltà che consegneremo alle
nuove generazioni in assenza di provvedimenti e misure
concrete a favore delle piccole comunità italiane che
rappresentano la storia, l'identità e la radice del
Paese. Il rischio che abbiamo di fronte è di avere a
breve un Paese seriamente diviso con cittadini sempre
più abbandonati e sempre di più fuori da ogni forma di
diritto costituzionalmente sancito. Solo per fare un
piccolo esempio per centinaia di bambini, da tre a
cinque anni, il diritto ad una suola materna degna di
tale nome è orami una chimera soprattutto nei piccoli
comuni del Sud. Per non parlare delle pari opportunità
con i coetanei europei, inesistenti come dimostrano la
totale assenza di strumenti e tecnologie come l'internet
veloce nonostante le buone intenzioni del Governo visto
che poi applicare nella realtà dei piccoli comuni i
decreti internet per tutti restano solo sulla carta come
dimostrano i fatti reali. Per tutte queste ragioni
ancora una volta rivolgiamo un caldo appello affinché si
apra nell'Aula del Senato della Repubblica italiana un
dibattito serio sulla questione vera dei piccoli comuni
italiani e si arrivi ad una doverosa approvazione della
legge che giace ormai da due anni in attesa di essere
licenziata. Ai Senatori chiediamo un supplemento di
sensibilità e di attenzione verso le piccole comunità
italiane che pretendono di poter esercitare diritti e
non mera assistenza. Alla condizione di declino
inarrestabile che ci destina una logica fredda e
micidiale dei grandi numeri noi rispondiamo ancora una
volta con un chiaro segnale di fiducia verso la politica
e verso le nostre istituzioni parlamentari con la
speranza di avere risposte certe, efficaci ed
efficienti.
GdS 30 X 2005 - www.gazzettadisondrio.it