Contributi esterni: argomento proposto da Simonetta d'Ippoliti IL NATALE DI ROMA
Duemilasettecentocinquantotto anni, mica uno.
Oggi è il
21 aprile, ed è il Natale di Roma, il quinto compleanno
del nuovo millennio.
Il 21 aprile, secondo la
tradizione, è il Natale di Roma: il giorno in cui
Romolo, nel 753 a.c., avrebbe tracciato il confine
originario della città. Forse questa è una data
leggendaria perché sembra che, prima che Romolo
tracciasse il famoso solco entro cui far nascere la
città di Roma, alle pendici del Campidoglio già ci fosse
una piccola comunità. La nascita di Roma, quindi,
risalirebbe a prima dell’anno 753 a. c. ma la leggenda,
ricca di fascino, non offusca la seduzione di Roma,
città eterna, anzi la arricchisce di magia.
La data del
21 aprile ha una spiegazione. Nell’antico calendario
cadevano in questa data i festeggiamenti in onore di
Pale, divinità della fecondità. Le Palilia, così queste
feste venivano chiamate, erano comuni a tutte le genti
che si incontravano per purificare con fumigazioni, il
bestiame e le stalle.Fra le capitali del mondo, Roma è,
a mio parere, quella che possiede il patrimonio
archeologico di gran lunga più rilevante. Era la prima
metà dell’Ottocento quando Stendhal passeggiava
estasiato per Roma in cerca della classicità e del
colore locale che tanto lo affascinavano. Sono passati
quasi duecento anni da allora, il Tevere è sempre più
giallo, il Papa si è ritirato dietro le Mura del
Vaticano e il romano è rimasto imperturbabile,
menefreghista, pacioso e scanzonato come lo definiscono
i soliti e vecchi luoghi comuni in bocca a chi non ha
avuto la sorte di nascere sotto il cupolone. Ma pochi
sono ora i romani, quasi una razza in via di estinzione,
in una città imbarbarita e involgarita. Quelli che
ancora sono convinti, a ragione, che tutto il mondo è
provincia, solo Roma è città. Gli stessi che rimangono
indifferenti alle false grandezze, alle mode effimere,
al passaggio dei potenti, allo sfavillio delle nuove
ricchezze, e definiscono Roma l’unica città rimasta
attraverso i secoli indipendente e sovrana perché ha
conosciuto due soli grandi poteri: l’Impero e il Papato.
Io, sabina trapiantata a Roma da un marito che, memore di
quanto compiuto dai suoi antichi avi, ha pensato bene di
replicare con me il famoso ratto, e cognata di un testaccino che festeggia proprio oggi il suo compleanno,
essendo nato 42 Natali di Roma fa, avrei una proposta da
fare: perché non viene ripristinata a Roma la festività
del Natale di Roma, dato che in ogni parte del mondo si
trova qualcosa che la ricorda ed è l'unica civiltà ad
avere radici cosi lunghe e ramificate?
Buon compleanno Roma! (e, dato che ci sono, Buon
compleanno caro cognato Stefano!)
Simonetta d'Ippoliti
GdS 30 IV 2005 - www.gazzettadisondrio.it