Contributi esterni: argomento proposto da Simonetta D'Ippoliti: Come si fa, comunque, a rispettare il limite massimo di velocità di 50 chilometri orari? Vale per tanti posti! (NdR)

Contributi esterni: argomento proposto da Simonetta D'Ippoliti:

Eccomi qui: mi chiamo
Simonetta, abito ad Ostia da più di venti anni ma,
avendo mia madre nel mio paese nativo -Collevecchio
Sabino che, pur essendo in provincia di Rieti, si trova
non molto distante dal Monte Soratte e, quindi, vicino
all’autostrada A1- vorrei esporre, al riguardo, un mio
piccolo problema. Premesso che sia io che mio marito,
Mario, siamo cittadini normalmente osservanti dei limiti
di velocità stradali, vorrei chiedere come si fa,
comunque, a rispettare il limite massimo di velocità di
50 chilometri orari posto subito dopo l’uscita del
casello di Ponzano Romano in direzione di Stimigliano
scalo. Difatti molti automobilisti che transitano in
quel tratto sono stati immortalati dall’autovelox. Quel
micidiale ed insensibile strumento che la polizia urbana
di Stimigliano ha utilizzato per punire quelli come noi
che, con un limite impossibile di 50 chilometri orari,
andavano a 57. Di contravvenzioni ne sono arrivate e ne
stanno arrivando a centinaia. Molte giuste (c’è chi, in
quel tratto di strada, viaggiava a velocità elevate) ma
moltissime altre ingiuste che hanno punito pure coloro
che non superavano i 60 chilometri orari. Ed ho saputo
che sono stati in tanti finora a far ricorso al giudice
di pace di Poggio Mirteto. L’amministrazione comunale di
Stimigliano, in realtà, non sembra ancora essersi resa
conto che effettivamente 50 chilometri all’ora sono una
velocità troppo bassa in quel tratto di strada,
nonostante, si dice, sia stata sollecitata in tal senso
da molti automobilisti incappati, come me, in questo
fastidioso inconveniente. Infatti mi hanno riferito che
critiche pesanti nei confronti del sindaco di
Stimigliano sono arrivate anche da molte persone che
accusano la giunta di aver scelto la strada delle
contravvenzioni per incassare il più possibile. Sfido
chiunque a trovare un qualsivoglia automezzo che
mantenga questa velocità massima. Forse sono un po’
maliziosa ma mi sembra che a volte si faccia un uso
improprio dell’autovelox da parte di alcune
amministrazioni comunali che sembrano averlo acquistato
quasi appositamente per rimpinguare le proprie casse
(avendolo preso per un vero strumento di tassazione
occulta). Probabilmente sbaglio affermando questo, ma ho
un po’, come si dice “il dito scottato” per aver subito
-a mio parere ingiustamente, almeno sotto il profilo del
“buon senso”- una contestazioni di 7 km/h sui limiti di
50 km/h. Sarò sospettosa e forse anche malpensante, ma
non sarebbe meglio -mi domando- se i proventi di queste
multe fossero destinati a studi e ricerche per
migliorare la sicurezza stradale? Oltretutto –anche se
non è il mio caso specifico- con lo strumento
dell’autovelox non sempre si rispetta la visibilità
dell'attrezzatura di notte e di giorno (dato che alcuni
Vigili Urbani si nascondono dietro gli anfratti…)
prevista dall'articolo 183 del regolamento di
attuazione. Per non parlare, poi, del problema della
radiofrequenza (si tratta di un apparecchio
radioelettrico) che richiede un'autorizzazione
rilasciata dalla Direzione Compartimentale delle Poste
spesso mancante ed in ultimo il problema della salute.
Trattandosi, inoltre, di apparecchiature laser (seppure
di classe 1) puntate sulla vettura e sui conducenti
possono nuocere gravemente alla salute. Soprattutto
quelle pistole o puntatori laser che vengono indirizzate
frontalmente alla vettura che sopraggiunge ed il cui
raggio laser colpisce inequivocabilmente anche la retina
degli occhi. Con questo non è detto che gli autovelox
siano sempre inutili, ma quando vengono utilizzati in
modo indelicato e non proprio appropriato come, a mio
parere, è avvenuto nei miei confronti, non possono che
generare queste critiche e tante altre.
Simonetta D'Ippoliti


GdS 10 V 2005 - www.gazzettadisondrio.it

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