Contributi esterni: argomento proposto da Lorenzo Croce: IN 5 MESI SARANNO LEGALMENTE MASSACRATE 49 SPECIE PER UN TOTALE DI ALMENO 100 MILIONI DI ANIMALI
LA LAV CHIEDE ALLA COMMISSIONE EUROPEA L'INVIO DI
ISPETTORI IN ITALIA:
''QUI SI FANNO STRAGI DI ANIMALI E LEGALITA', GOVERNO E
REGIONI ALLEATI DELL'ESERCITO DI 700MILA DOPPIETTE''
Domani, dopo le 'pre-aperture' irresponsabilmente
autorizzate da quasi tutte le Regioni nei primi giorni
di settembre, si apre ufficialmente la stagione
venatoria 2005/2006 in tutta Italia: per 5 mesi (fino
alla chiusura del 31 gennaio 2006), sul 70% del
territorio agro-forestale nazionale (tale e' la quota
riservata obbligatoriamente alla caccia dalla legge
157/92), per 5 giorni a settimana, saranno legalmente
massacrate 49 specie fra mammiferi e uccelli (salvo
deroghe regionali, che hanno incluso numerosi altre
specie di migratori protetti nei propri calendari
venatori), per un totale di almeno 100milioni (!) di
animali.
Per l'occasione, la LAV chiede al Commissario europeo
all'ambiente, Stravros Dimas, di inviare in Italia
ispettori col compito di verificare il rispetto della
normativa comunitaria sulla tutela della fauna da parte
di Governo e Regioni. ''Nel nostro Paese all'apertura
della caccia corrisponde ogni anno una strage di animali
e di legalita' - denuncia Ennio Bonfanti, responsabile
'fauna' della LAV - perche' le varie delibere e leggine
emanate da quasi tutte le Regioni (sia di centrodestra
sia di centrosinistra, sia del nord che del sud), sono
inaccettabili in quanto estendono al massimo le
possibilità, i periodi e le modalità di caccia e le
specie cacciabili, in palese violazione delle norme
comunitarie. L'attivita' amministrativa di Regioni e
Province - prosegue Ennio Bonfanti - e' strumentalizzata
palesemente per ottenere il consenso elettorale dei
cacciatori, calpestando i pareri scientifici
dell'Istituto nazionale fauna selvatica (INFS) e le
esigenze di conservazione delle popolazioni selvatiche.
La caccia italiana resiste solo grazie a questa
situazione di 'illegalità istituzionale'
diffusa che permette di sparare per divertimento contro
animali sempre più rari, sempre meno protetti in un
ambiente sempre più inquinato e compromesso''.
La LAV denuncia al Commissario Dimas che le Regioni
italiane sono sfacciatamente schierate dalla parte dei
700mila cacciatori e contro la
fauna: anche quest'anno, infatti, i calendari venatori
regionali sono il frutto di una politica filovenatoria
arrogante ed insensibile verso la tutela degli animali
selvatici; la LAV sara' nuovamente costretta ad
impugnarli avanti ai Tribunali Amministrativi regionali,
ma in attesa dei tempi giudiziari i danni all'ambiente e
la strage di animali saranno compiuti...
Questa 'malacaccia' determinata dallo strapotere delle
Regioni che hanno strettissime connessioni politiche e
d'interesse con le associazioni venatorie, non trova nel
Governo alcuna forma di contrasto: il Consiglio dei
Ministri, per esempio, non ha bocciato le recenti
leggine-truffa di Toscana, Veneto, Lombardia, ecc. che
consentono illegittimamente le 'deroghe' per la caccia
di specie protette dall'UE, l'uccellagione (ossia la
cattura di uccelli vivi con reti, vietata dalle
direttive comunitarie) o l'uso di mezzi di caccia
proibiti ed alcune pratiche venatorie che costituiscono,
addirittura, reati puniti con sanzioni penali! I
Ministri la Loggia (Affari regionali), Matteoli
(Ambiente), Alemanno (Agricoltura) e La Malfa (Politiche
UE) da anni si rifiutano caparbiamente di bloccare i
provvedimenti incostituzionali con i quali in Lombardia,
Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria
e Basilicata sono tranquillamente cacciati fringuelli,
passeri, peppole, storni, cormorani ed altri migratori
protetti in tutta Europa.
''Per questo chiediamo l'intervento di Bruxelles
affinche' venga aperta una formale inchiesta che
potrebbe portare il nostro Paese davanti la Corte di
Giustizia di Lussemburgo per violazione della Direttiva
79/409/CEE sugli uccelli e la Convenzione di Berna sulla
vita selvatica. Fanno piu' danni le Regioni - continua
Bonfanti - con la loro politica estremista filocaccia,
piuttosto che i fucili automatici dei cacciatori. E dire
che non c'e' piu'
alcuna ragione perche' nel nostro Paese si continui a
tollerare una strage infame per il solo divertimento
sadico di pochi individui: il crollo verticale del
numero dei cacciatori in questi ultimi anni e i
risultati dei vari sondaggi svolti (secondo i quali dal
70% all'80% degli Italiani e'
favorevole all'abolizione della caccia) sono la
dimostrazione e'
giunta l'ora di abolire questa strage infame''.
Ma invece alla Camera prosegue l'esame della
legge-killer sulla deregulation della caccia (relatore
on. Onnis) che spazia dalla cancellazione delle sanzioni
penali per i bracconieri alle fucilate a bordo di
barche; dall'allungamento a dismisura dei periodi di
caccia all'aumento delle specie cacciabili; dalla
massima mobilità nazionale per chi spara alla selvaggina
migratoria alla caccia allo smantellamento della
protezione degli animali selvatici.
''L'Italia e' gia' stata condannata quattro volte dalla
Corte di Giustizia UE nel 1987, nel 1991 e nel 2001 per
gli stessi motivi (caccia a specie protette, calendari
venatori troppo ampi, caccia in primavera, ecc.) che
oggi, incredibilmente, la Camera si appresta ad
approvare - denuncia Bonfanti -. Non passa giorno che
non si assista alle maldestre pressioni che talune
Associazioni venatorie (la ricca e potente Federcaccia
in
primis) esercitano sui parlamentari del centrodestra e
del centrosinistra per giungere subito all'approvazione
della legge-killer. E' scandaloso che armieri,
cacciatori e trafficanti di animali selvatici siano le
uniche e vere 'specie protette' per i nostri
parlamentari''.
www.infolav.org/lenostrecampagne/cacciaefauna/lacaccia/index.htm
GdS 10 IX 2005 - www.gazzettadisondrio.it