Contributi esterni: argomento proposto da Legambiente: PARCHI E ALTRO
1. Si é conclusa la
settimana dei parchi: alla fiera di Roma Park Life, il
primo salone delle aree protette, vetrina dei parchi del
Mediterraneo.
2. Park Life: Parchi lombardi in mostra alla Fiera di
Roma. "in Lombardia occorre voltare pagina da subito".
Tra le priorità una nuova legge regionale, programmi
territoriali per la rete ecologica, il Parco delle
Orobie Bergamasche
3. CONVENZIONE DELLE ALPI: La Francia ratifica tutti i
protocolli, l'Italia compete per arrivare ultima
5. TORNA IL TRENO IN VAL VENOSTA
7. APPUNTAMENTI - preistoria a rischio, Salvalarte in
Valle Camonica
Sono un fenomeno tutto lombardo le 60 nuove aree
protette di piccole dimensioni, i cosiddetti Parchi
Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS), attraverso i
quali i Comuni lombardi esprimono un bisogno sempre più
forte di tutelare e valorizzare porzioni del loro
territorio e di farlo subito, senza aspettare che siano
lo Stato o la Regione a tracciare perimetri sulle carte.
Purtroppo però a tanta "voglia di Parco" non hanno fatto
seguito, in questi ultimi anni, politiche regionali
adeguate.
"Sulla carta le aree protette della Lombardia
interessano il 22% del territorio regionale, ma per il
Ministero dell'Ambiente solo il 5,48% del territorio,
contro il 10,8% del dato nazionale, è efficacemente
tutelato e dispone di requisiti di tutela adeguati ad
essere incluso nell'elenco ufficiale delle aree
protette, nel quale la Lombardia occupa un mediocre
sedicesimo posto", spiega Damiano Di Simine,
responsabile dell'Osservatorio Parchi di Legambiente
Lombardia.
Gran parte di questa superficie è rappresentata dai
Parchi Naturali Regionali, che la Regione ha istituito
con lungimiranza già negli anni '70, a cui si somma il
più antico Parco Nazionale dello Stelvio, che quest'anno
compie settant'anni, e un gran numero di riserve
naturali. Ma in Lombardia la grande spinta innovativa
prodotta nel 1983 dalla legge regionale sulle aree
protette si è esaurita, proprio mentre nel resto
d'Italia si sono istituiti nuovi Parchi e realizzate
politiche per la valorizzazione del territorio tutelato.
L'ultima pagina nera la Regione l'ha scritta proprio
all'interno del suo più grande santuario naturale, il
Parco dello Stelvio, dove per i Mondiali di Sci si sono
autorizzati terribili sfregi al territorio in Valfurva
(invitiamo i milanesi a visitare
la Valfurva e, come Diogene, andare con la lanterna a
cercare questi "terribili sfregi"! NdR).
"Al nuovo assessore regionale Zambetti chiediamo di
voltare pagina - continua Di Simine - e segnaliamo tre
priorità: la riforma della legge regionale, che archivi
definitivamente il pessimo disegno di legge presentato
dall'assessore precedente, l'individuazione di programmi
di sistema per le diverse tipologie di aree protette,
perchè i bisogni della montagna sono diversi da quelli
della pianura e delle aree metropolitane, e il Parco
delle Orobie Bergamasche, che attualmente è un Parco
fantasma, commissariato e privo di un piano approvato
(Invece il Parco dello Stelvio,
che era presieduto da una figura super-illustre
dell'ambientalism9o nazionale il Piano lo ha e come! Nei
cassetti, a livello di bozza!!! NdR), e deve
essere rilanciato al più presto anche per interrompere
lo spopolamento e l'abbandono delle valli".
3. CONVENZIONE DELLE ALPI: La Francia ratifica tutti i
protocolli, l'Italia compete per arrivare ultima
Il 12 maggio il Senato francese ha approvato la ratifica
di tutti i protocolli della Convenzione delle Alpi. Con
ciò il Senato ha confermato con una sola astensione la
decisione della Camera dei Deputati che il 10 marzo
aveva deciso di ratificare i protocolli.
Il 15 novembre 2003 la Francia aveva già ratificato i
protocolli della Convenzione relativi a "Agricoltura di
montagna" e "Composizione delle controversie". Ora, dopo
la decisione dei due rami del Parlamento, il Governo
francese potrà ratificare anche i protocolli "Protezione
della natura e tutela del paesaggio", "Pianificazione
territoriale e sviluppo sostenibile", "Foreste montane",
"Difesa del suolo", "Turismo", "Energia" e "Trasporti".
Più della metà delle Parti contraenti ha così provveduto
alla ratifica di tutti i protocolli già elaborati della
Convenzione delle Alpi. Prima della Francia questo passo
era stato compiuto da Liechtenstein, Germania, Austria e
Slovenia. Il Principato di Monaco ha ratificato cinque
dei nove protocolli, la Svizzera e l'Italia ancora
nessuno. Eppure il Governo del nostro Paese già nel 2002
aveva presentato il disegno di legge di ratifica, che -
dopo un iter travagliatissimo - è ancora in attesa della
definitiva votazione al Senato: non è ancora dato di
sapere se e quando l'Italia si allineerà ai Paesi
confinanti per quanto riguarda i protocolli attuativi
delle misure di sostenibilità previste dalla Convenzione
alpina.
(Fonte: comunicato di CIPRA-International -
www.cipra.org)
5. TORNA IL TRENO IN VAL VENOSTA
Sulla linea ferroviaria che percorre la Val Venosta, in
precedenza dismessa, corre di nuovo un treno: nella data
simbolica del 05.05.05 è stata infatti riattivata la
ferrovia della Val Venosta. Da quel giorno i treni
collegano con cadenza oraria le 16 stazioni tra Merano/I
e Malles/I su una tratta di 60 km. La ferrovia della Val
Venosta venne costruita circa 100 anni fa,
originariamente concepita come parte di un collegamento
dall'Engadina/CH attraverso Trieste/I fino ad Istambul,
porta dell'Oriente. Nel 1991 l'esercizio della linea
ferroviaria venne definitivamente sospeso e nel 1999
passò dalle Ferrovie dello Stato italiane alla Provincia
Autonoma di Bolzano e poco dopo ebbero inizio i lavori
di ripristino. Particolare attenzione è stata dedicata
alle biciclette, in modo da incoraggiare un maggior
utilizzo delle piste ciclabili venostane e, al tempo
stesso, far conoscere il nuovo servizio ferroviario ai
ciclisti. A questo proposito è previsto, ad esempio,
l'allestimento di punti di noleggio di biciclette nelle
principali stazioni.
7. APPUNTAMENTI - preistoria a rischio, Salvalarte in
Valle Camonica
Nell'ambito delle più ampie iniziative proposte da
Legambiente Lombardia ONLUS nelle giornate dedicate alla
campagna SALVALARTE, si segnala un percorso che vuole
valorizzare il nostro patrimonio storico-artistico. Per
avvicinarsi al patrimonio camuno delle incisioni
rupestri, esposto a gravi rischi Legambiente e
l'Associazione Morphosis propongono una giornata durante
la quale appassionati o semplici curiosi sono guidati
attraverso un itinerario che parte dalla Riserva
Regionale di Ceto, Cimbergo e Paspardo per conoscere una
tra le più importanti concentrazioni di incisioni
rupestri della Valcamonica.
La giornata prosegue con un buffet organizzato
dall'Associazione 'Camuni con gusto', presso l'Azienda
Agricola San Faustino. La sosta spezza piacevolmente il
programma che continua nel pomeriggio con una visita a
Cividate Camuno alla scoperta del periodo in cui la
Valcamonica fu sottomessa dal potere romano.
I reperti, provenienti dalla città e dal territorio
circostante, sono conservati nelle sale del Museo
Archeologico. Il processo di romanizzazione che investì
la Valcamonica ed ebbe come fulcro Cividate Camuno, è
confermato dalla presenza di due edifici dedicati agli
spettacoli, teatro e anfiteatro, collocati alla base
della rupe che fa da confine settentrionale della città.
Un altro salto nel tempo trasporta il visitatore dal
periodo romano a quello medioevale, caratterizzato dalla
cospicua presenza di pievi e santuari. La chiesa di
Santo Stefano, con il suo campanile a cipolla,
testimonianza dell'ultima fase costruttiva, permette
all'osservatore di percepire visivamente il concetto di
stratificazione architettonica e culturale: tutti i
passaggi che riguardano la trasformazione architettonica
dell?edificio sono, infatti, chiaramente leggibili dalle
pareti. Infine, si accede alla Torre Federici che emerge
dal centro storico in tutta la sua imponenza e che può
essere eletta a simbolo del potere acquisito dalle
famiglie nobili in età bassomedievale.
Per concludere la giornata è stato organizzato un
incontro di teatro conferenza: Le Signore delle cime:
spiriti femminili tra mito e folklore, presso
l'anfiteatro del Parco Archeologico di Cividate Camuno.
Al termine dell'intensa giornata sarà possibile cenare
su prenotazione presso l'azienda agrituristica Le
Margole.
Lo scopo di questa giornata e di tutta la campagna
SALVALARTE è quello di approfondire la conoscenza del
nostro territorio in modo tale da sensibilizzare le
coscienze verso una corretta fruizione, conservazione ma
soprattutto VALORIZZAZIONE di quei beni culturali che
sono la nostra vera ricchezza! Per info: Barbara Villa
347 1603317 - associazionemorphosis@yahoo.it
Legambiente
GdS 30 V 2005 - www.gazzettadisondrio.it