Contributi esterni: argomento proposto da Fabrizio Taranto: L'8 SETTEMBRE

Contributi esterni: argomento proposto da Fabrizio Taranto:

Una delle “ricorrenze” che più volentieri, in questo
dopoguerra, si è tralasciato di ricordare, e pertanto di
approfondire ed analizzare come al contrario dovrebbe
curarsi di fare un Paese che volesse finalmente prendere
atto di TUTTA la sua Storia, è l’8 settembre: momento
drammatico della Storia d’Italia, al quale molti autori
e storici, non tutti “revisionisti”, a cominciare da
Galli della Loggia, fanno risalire quella crisi
dell’idea di Nazione, che pervade purtroppo la nostra
cultura postbellica.

Ad analizzare quanto affermato da molti autori
post-resistenziali appare evidente quel “singolare”
fenomeno per il quale la storiografia ufficiale prese, e
continua a prendere, la data dell’8 settembre come punto
di miracolosa ed improvvisa “autorigenerazione” di una
Nazione, la quale addossò improvvisamente tutto sulle
spalle del Fascismo, quasi fosse stato approvato e
sostenuto da altri, d’un tratto scomparsi, per più di
vent’anni, per rinascere come “altra Italia” dal nulla.

Principale conseguenza di tutto ciò fu il rimuovere
completamente il tema della crisi della Nazione e dello
Stato, avviandolo così all’incancrenimento del
dopoguerra: la realtà fu che l’antifascismo, non avendo
mai riportato alcuna vittoria contro il Fascismo in
campo aperto, ma avendo avuto il sopravvento grazie
all’alleanza con molti eserciti stranieri, era a suo
modo consapevole di essere “alleato ideologico” dei
vincitori del proprio Paese: condizione questa,
antitetica alla possibilità di alimentare una qualche
forte idea di Nazione o comunque di identità nazionale,
la quale infatti nel dopoguerra entra progressivamente
in crisi, lasciando spazio “all’americanizzazione” dei
vinti da parte dei vincitori da un lato e alla
disgregazione dell’unità nazionale preconizzata da altri
in tempi più recenti.

D’altronde il movimento resistenziale era, senza dubbio,
poco “attrezzato” a sostenere una univoca idea di Patria
e ciò non solo perché, come detto, era parte in una
guerra civile vinta ….. dallo straniero, ma anche perché
formato da componenti assai divaricate nelle loro
rispettive ideologie e quasi ovunque dominate da quella
comunista, la quale giunse addirittura a tenere
atteggiamenti palesemente “antiitaliani”, come nel caso
della Venezia Giulia e del confine orientale.

La speranza è pertanto che, dopo sessant’anni, vi sia
finalmente la disponibilità di questo Paese a fare
propria tutta la sua Storia, analizzandone con perizia e
confronto imparziale tutti i “passaggi”, anche i più
difficili, perché tutti costituiscono le radici, o il
DNA che dir si voglia, della nostra Nazione: giorno
verrà che questa, con animo sereno, potrà riconoscere di
non essere “nata” con la resistenza, bensì molti e molti
secoli addietro.


GdS 20 IX 2005 - www.gazzettadisondrio.it

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