Contributi esterni; argomento proposto da Andrea Gisoldi: No alla Rai dei Pionati Vespa, Marzullo o Biagi e Santoro
La mancata nomina del Presidente della RAI ha ormai
raggiunti livelli da barzelletta tutta italiana che
viene raccontata nei salotti della comunicazione
mondiale. Ad un incontro promosso dal Coordinamento con
imprenditori italo-americani per favorire la conoscenza
dei piccoli comuni italiani ed eventuali iniziative
economiche nel campo del turismo di qualità, a margine
di una riflessione sulla comunicazione come strumento di
promozione locale nel mondo globale, il Portavoce del
Coordinamento nazionale dei piccoli comuni italiani,
Virgilio Caivano, ha posto l'accento sulla vicende RAI e
sulla necessità di avere un servizio pubblico di qualità
e soprattutto attento alle risorse vere, ai nuovi
talenti che con competenza e passione tentano di far
veicolare una Italia non letta e non scritta per lungo
tempo tenuta nascosta dal solito circuito della
comunicazione. Vogliamo una Rai nuova ha detto con forza
Virgilio Caivano, non siamo interessati ai Pionati, ai
Vespa, ai Marzullo, tantomeno ai Biagi e Santoro. Quella
è la RAI della clientela politica, della comunicazione
intollerante e di parte. Noi vogliamo gente nuova,
fresca, capace di ascoltare la voce che viene dal basso
di una rinnovata passione civile e sociale. Il fatto che
nei circuiti mondiali della comunicazione passiamo per
la solita italietta ci offende e ci umilia perché ancora
una volta la nostra classe politica non ha capito la
portata reale del cambiamento epocale che abbiamo
davanti a noi. La classe politica, ha rimarcato Virgilio
Caivano, continua a ragionare secondo categorie ormai
superate, letteralmente avvitata intorno a schemi e
salotti vecchi e superati. La presentazione a Cannes dei
palinsesti RAI è stato un vero inno al passato, alla
memoria. Del resto non poteva essere diversamente visto
che a governare segmenti importanti della RAI come RAI
Cinema, Rai Fiction, solo per fare degli esempi, ci sono
persone che non hanno mai realizzato un capolavoro
cinematografico, una sola opera importante e sono lì con
il solo merito di un cognome importante o di una tessera
di partito. Il tempo della mediocrità è finito e con il
mondo globale viene fuori prepotente la necessità di
possedere competenza, arte, talento per affrontare e
vincere la sfida universale della qualità. Per tutte
queste ragioni ha concluso il Portavoce del
Coordinamento dei piccoli comuni italiani, soddisfatto
per il buon successo dell'iniziativa con gli amici
italo-americani, chiediamo con forza ai cittadini di
riappropriarsi del diritto di avere programmi di qualità
e soprattutto di avere dirigenti che hanno ruoli di
responsabilità per meriti acquisiti sul campo e non nei
salotti o in qualche decrepita segreteria di partito.
GdS 10 VII 2005 - www.gazzettadisondrio.it