Contributi esterni
Nel pubblicare il
dodecalogo anti-TAV - e senza entrare nel merito perché
per farlo occorrerebbe essere documentati su tutto -
rivolgiamo una sola domanda. Visto che questo problema é
stato avviato e portato avanti dal centro-sinistra e poi
dal centro-destra, con pochissimi dissensi in
Parlamento, erano tutti cretini o superficialotti? Manca
una tesi al riguardo NdR
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HO ANALIZZATO TUTTE LE MAIL A ME GIUNTE RIGUARDANTI IL
PROBLEMA TAV. HO VISITATO IL SITO NOTAV. HO RAGGRUPPATO
IN 12 GROSSI PROBLEMI (SINTETICAMENTE) L’INTERA TEMATICA
(CHE NON PRETENDE DI ESSERE ESAUSTIVA SULL’ARGOMENTO),
CERCANDO DI ESTENDERE SINO A VERONA IL PUNTO LIMITE DEL
TERRITORIO INTERESSATO DALLA TAV. E’ UN PICCOLO
CONTRIBUTO PER TOGLIERE DALL’ISOLAMENTO LA VAL SUSA E
PER SENSIBILIZZARE ANCHE LA FASCIA AD OVEST DI ESSA.
PERCHE’ L’ALTA VELOCITA’ INTERESSA TUTTO IL TRATTO VAL
SUSA-VERONA. IN ALLEGATO VI INVIO UN DOCUMENTO
Paolo Bogni (L’ANTI-BREBEMI)
Tesi errata n.1
SENZA LA TORINO-LIONE IL PIEMONTE SAREBBE ISOLATO DALL'EUROPA
In realtà il Piemonte è già abbondantemente collegato
all'Europa e, soprattutto, attraverso la Valle di Susa.
In questa Valle esistono già:
Due Strade Statali
Un'Autostrada
Una linea ferroviaria passeggeri e merci a doppio
binario
La cosiddetta Autostrada ferroviaria (trasporto dei TIR
su speciali treni-navetta)
Sono tutte linee di collegamento con la Francia
attraverso due valichi naturali (Monginevro e
Moncenisio) e due tunnel artificiali (Frejus ferroviario
e autostradale). Il tutto in un fondo-valle largo in
media 1,5 km! A fatica ci sta anche un fiume, la Dora
Riparia, che di tanto in tanto va in piena.
Tesi errata n.2
LE LINEE FERROVIARIE ESISTENTI SONO SATURE
In realtà l'attuale linea ferroviaria Torino-Modane è
utilizzata solo al 38% della sua capacità. Le navette
per i TIR partono ogni giorno desolatamente vuote!!!!
(Ma sono state riscoperte e prese d'assalto nel periodo
di chiusura del Frejus per incendio). Il collegamento
ferroviario diretto Torino-Lione è stato soppresso per
mancanza di passeggeri. E il flusso delle merci -
previsto da chi vuole l'opera in crescita esponenziale
-è invece sceso del 9% nell'ultimo anno!
Tesi errata n.3
LA TORINO-LIONE E' INDISPENSABILE AL RILANCIO ECONOMICO
DEL PIEMONTE.
In realtà è' vero il contrario. Togliendo risorse (è
tutto denaro pubblico) alla ricerca, all'innovazione e
al risanamento dell'industria in crisi profonda (Fiat e
non solo), il TAV sarà la mazzata finale
all'economia piemontese.
Tesi errata n.4
IL TAV TOGLIERA' I TIR DALLA VALLE
In realtà, tanto per cominciare, i 10/15 anni di
cantiere necessari a costruire la Torino-Lione
porteranno sulle strade della Valle e della cintura di
Torino qualcosa come 500 camion al giorno (e alla notte)
per il trasporto del materiale di scavo dai tunnel ai
luoghi di stoccaggio. Con grande aumento di inquinanti e
polveri. Finita la apocalittica fase di cantiere e
realizzata la Grande Opera, chi ci dice che le merci
passeranno dall'autostrada alla nuova ferrovia? Anzi. La
Commissione Intergovernativa italo-francese ha a
disposizione i dati dello studio da lei stessa
commissionato nel 2000. In base a questo studio la nuova
trasversale ferroviaria non avrà nessun effetto
rilevante sul traffico autostradale attuale: si stima
infatti che essa servirà a trasferire su ferro meno
dell'1% delle merci che viaggiano su strada dirette al
tunnel del Frejus. Bel vantaggio!
Tesi errata n.5
I VALSUSINI SONO EGOISTI. NON PENSANO AGLI INTERESSI
DELL'ITALIA
In realtà, attraverso la Valle di Susa, attualmente
passa già il 35% del totale delle merci che valicano le
Alpi! Lungo l'Autostrada del Frejus passano circa 4.500
TIR al giorno, contro i 1.500 del Monte Bianco, in Val
d'Aosta, dove il numero dei TIR è stato limitato per
legge.
Tesi errata n.6
LA TORINO-LIONE PORTA LAVORO AI PIEMONTESI.
In realtà come già sta succedendo per tutte le
infrastrutture in corso, si tratterebbe di lavoro
precario, per mano d'opera in gran parte
extracomunitaria. Inoltre le ditte appaltatrici si
porterebbero tecnici e operai dalla loro Regione (ditte
e buoi dei paesi suoi). Per i comuni della Valle di Susa
e della cintura di Torino arriverebbe invece un bel
problema: la mafia. Turbative d'asta sono già state
individuate per la fase di sondaggio geologico a carico
di uomini politici piemontesi e non... figurarsi per la
realizzazione dell'opera!
Tesi errata n.7
LA LINEA E' QUASI TUTTA IN GALLERIA. CHE MALE FA?
In realtà fa malissimo!!! Il tracciato prevede una
galleria di 23 km all'interno del Musinè, montagna molto
amiantifera. La talpa che perforerà la roccia immetterà
nell'aria un bel po' di fibre di amianto. Invisibili e
letali. Il vento le porterà dappertutto. Il foehn le
porterà fin nel centro di Torino. Respirare fibre di
amianto provoca un tumore dei polmoni (mesotelioma
pleurico) che non lascia scampo. L'amianto è un
materiale fuori legge dal 1977. Scavare gallerie in un
posto così è illegale e criminale. E ancora: il tunnel
Italia-Francia di 53 km scavato dentro al Massiccio
dell'Ambin incontrerà (oltre a falde e sorgenti che
andranno distrutte) anche roccia contenente uranio. E
ancora: una linea in galleria si porta appresso tante
gallerie minori, trasversali a quella principale. Si
chiamano gallerie di servizio, o più simpaticamente,
'finestre'. Ce ne saranno 12! Con altrettanti cantieri,
tutti a ridosso di centri abitati. Sarà un inferno di
rumore, polvere, camion
avanti e indietro per le strette vie dei paesi, di
giorno e di notte, per 15 anni almeno. E ancora: la
perforazione di tratti montani così lunghi vicino a
centri densamente abitati potrà prosciugare le falde
idriche e gli acquedotti, come accaduto per le gallerie
TAV del Mugello, oggetto di processi per disastro
ambientale. E ancora: la viabilità sarà stravolta.
Verranno costruiti sovrappassi in corrispondenza di ogni
cantiere. Forse queste nuove strade saranno calcolate
come compensazioni all'impatto ambientale dell'opera?
(per averne una vaga idea, farsi un giro sull'autostrada
Torino-Milano osservando i guasti della tratta TAV
Torino-Novara).
Tesi errata n.8
QUEST'OPERA FA BENE ALL'ECONOMIA, PERCHE' METTE IN
MOTO CAPITALI PRIVATI.
In realtà il costo stimato di 20 miliardi di euro è
tutto a carico della collettività. Tutto denaro
pubblico, ma affidato a privati, secondo la diabolica
invenzione del general contractor. Garantisce lo Stato
Italiano. Nessun privato ci metterà un euro, soprattutto
dopo l'esperienza del tunnel sotto la
Manica che ha mandato in fallimento chi ne aveva
acquistato i bond. I tantissimi soldi che servono a
quest'opera verranno tolti alle linee ferroviarie
esistenti (già disastrate), a ospedali, scuole, e a
tutti i servizi di pubblica utilità, e allo sviluppo
delle energie rinnovabili destinate a sostituire il
petrolio. E ancora: è già previsto che la nuova linea
ferroviaria Torino-Lione avrà altissimi costi di
gestione e che sarà in perdita per decine e decine di
anni. E ancora: nonostante la maggior parte del
tracciato sia in territorio francese, il governo
italiano si è impegnato a sobbarcarsi il costo dei due
terzi della tratta internazionale (Borgone –
St.-Jean-de-Maurienne). Tanto paghiamo noi.
Tesi errata n.9
CHI E' CONTRO LA TORINO-LIONE E' CONTRO IL PROGRESSO
In realtà è vero il contrario. Il progresso non deve
essere confuso con la crescita infinita. Il territorio
italiano è piccolo e sovrappopolato, le risorse naturali
(acqua, suolo agricolo, foreste, minerali)
sono limitate, l'inquinamento e i rifiuti aumentano
invece senza limite, il petrolio è in esaurimento.
Progresso vuol dire comprendere che esistono limiti
fisici alla nostra smania di costruire e di trasformare
la faccia del pianeta. Progresso vuol dire ottimizzare,
rendere più efficiente e durevole ciò che già esiste,
tagliare il superfluo e investire in crescita
intellettuale e culturale più che materiale, utilizzare
più il cervello dei muscoli. Il TAV rappresenta l'esatto
contrario di questa impostazione, è un progetto vecchio
e ormai anacronistico, che prevede una crescita infinita
nel volume del trasporto merci (che poi saranno i
rifiuti di domani), privilegia come valore solo la
velocità e la quantità, ignora la qualità, ovvero se e
perché bisogna trasportare qualcosa.
Tesi errata n.10
L’ECONOMIA LIBERAL-CAPITALISTA PROMUOVE BENESSERE.
LA TAV E’ VEICOLO DI RICCHEZZA PER TUTTI!!!
Miserabili menzogne. Andiamo a vedere chi sono i
soggetti agenti che costituiscono la Società TAV che ha
in appalto e in concessione la tratta italiana della
Torino-Lione. E cerchiamo di dedurre, da due dati in
nostro possesso, quali fregature si nascondono per la
collettività dei contribuenti. Al 33% le azioni sono
possedute da una Società ex IRI, al 33% dall’ENI e,
udite, udite, (secondo dato) al 33% dalla FIAT. Ma come!
-direbbe qualcuno- Che interesse ha la FIAT a promuovere
lo spostamento delle merci dalla gomma alla rotaia.
Nessuno, in linea teorica. Anzi. La FIAT, sempre in
linea teorica, dovrebbe scoraggiare politiche
industriali tese all’irrobustimento della rete
ferroviaria. Al lato pratico la realtà è un po’ diversa.
Riprendiamo (primo dato) la percentuale effettiva di
spostamento delle merci dalla gomma alla rotaia,
calcolata in proiezione, a tratta Torino-Lione conclusa.
Essa è un miserrimo 1% (vedi Tesi errata n°4).
Combiniamo i due dati. Praticamente, il traffico pesante
stradale e autostradale rimarrà attestato agli stessi
livelli odierni. Nel frattempo, però, la FIAT, in linea
con le sue politiche manageriali degli ultimi vent’anni,
avrà messo a segno un ennesimo successo finanziario,
intascando un terzo dei molti miliardi (provenienti
dalla fiscalità generale) di euro che l’UE e il Governo
italiano investiranno per la costruzione di questa
ferrovia. E il suo ricavato non nasce a discapito di un
eventuale (anche se non sicuro) profitto del Settore
Auto. Andiamo, infine, a controllare l’assegnazione dei
subappalti legati al business TAV. Nella costruzione
della galleria lunga 53 km, il subappalto è stato
assegnato alla Società francese RockSoil, di proprietà
della moglie del Signor Ministro berlusconiano alle
Infrastrutture, Pietro Lunardi. Che schifo!!
Tesi errata numero 11
LA TAV VELOCIZZA GLI SPOSTAMENTI DI MERCI E UOMINI
Gli studi di Erasmo Venosi (Per decenni ha lavorato per
le Ferrovie in qualità di Tecnico altamente
specializzato. E’ laureato in Fisica ed è un esperto di
impatto ambientale), a riguardo, escludono che vi
possano essere delle significative differenze tra un
Milano-Verona linea tradizionale e un Milano-Verona
linea ad Alta Velocità. Il guadagno effettivo sarebbe di
pochi minuti. La tratta, non potendosi sviluppare su un
rettilineo uniforme, si dipana, invece, attraverso la
congiunzione di piccoli segmenti e tratti curvilinei. La
struttura del tracciato impedisce un’accelerazione
regolare e un innalzamento significativo della velocità
media del treno. Depotenziata, dunque, l’idea-forza del
guadagno di tempo riferita allo spostamento degli uomini
e delle merci, la TAV rappresenta un mistero intorno a
quelli che dovrebbero essere i presunti benefici per il
benessere delle Comunità e per lo “sviluppo
dell’economia” (le virgolette stanno a significare
l’assoluta astrazione della formula virgolettata.
Checchè ne dicano i fondamentalisti del liberismo
economico, è tutt’altro che dimostrato che, ad un
aumento di velocità di spostamento di uomini e merci,
corrisponda necessariamente un aumento di benessere per
le Comunità in cui questi fenomeni si realizzano).
I pendolari e gli utenti di Trenitalia, invece, più
modestamente si accontenterebbero che i treni su cui
giornalmente viaggiano siano più puliti e più coerenti
con gli orari prestabiliti. Di faraoniche e fantastiche
scemenze come la TAV, inutili per la collettività e
UTILI per Lunardi e la FIAT, ne fanno volentieri a meno.
Tesi errata numero 12
LA TAV, NEL TRATTO MILANO-VERONA, NON PROVOCHERA’ DANNI
AMBIENTALI, SOCIALI E CULTURALI
A seguito della particolare alimentazione e dell’elevata
rumorosità dei convogli in transito, la TAV produrrà, in
questa zona della Pianura Padana, ulteriore inquinamento
elettromagnetico e acustico. Non dimentichiamo che, per
un tratto lungo 40 km, l’Alta Velocità affiancherà
l’altro Disastro annunciato, vale a dire l’autostrada
Brebemi. La combinazione “parallela” (perdonate
l’ossimoro) delle due grandi opere (!?) sottrarrà
milioni e milioni di ettari all’agricoltura locale. Con
la fatale conseguenza di molte piccole aziende agricole
a conduzione familiare e migliaia di posti di lavoro a
rischio. Oltre che la dispersione di un patrimonio
storico e culturale che rappresenta una delle
specificità di queste terre.
Il sito internet del movimento No TAV
http://www.notav.it/
GdS 10 I 2006 - www.gazzettadisondrio.it