CAMPIONATO DEL MONDO DI TRIAL IN VALMALENCO A

A cura di M.Tamburelli Ancora in 15.000 il 6 e 7 luglio? - Il "Valtellinese" e "Valchiavennasco" Rezia Trial - Cos'é il Trial - La gara di Trial - Un po' di storia


ANCORA
IN 15.000 IL 6 E 7 LUGLIO?
Il 6 e 7 luglio
prossimi si terrà in Valmalenco, nei comuni di Chiesa, Caspoggio
e Lanzada la ottava delle dieci prove del Campionato del Mondo
Trial 2002 per l'organizzazione del Moto Club Lazzate, che ha
anche una sezione in provincia (ne parliamo avanti)

Il Moto Club Lazzate fu  fondato nel 1956 da un gruppo di
appassionati, ha iniziato ad organizzare manifestazioni
trialistiche dall'inizio degli anni 70. In breve tempo il trial
è diventato la specialità trainante del sodalizio. Oggi il club
vanta importanti successi sia sotto il profilo organizzativo,
sia nel campo dei risultati sportivi grazie ad una squadra
agonistica tra le migliori in Italia.

Tra le manifestazioni organizzate è sicuramente da ricordare il
Trial delle Nazioni - Campionato del Mondo a Squadre 1998,
svoltosi il 20 settembre di quell'anno nello stesso splendido
scenario della Valmalenco.

L'evento seppe richiamare, nella sola giornata in cui era
articolato, un pubblico stimato in oltre 15.000 presenze.

Il round italiano del Campionato Mondiale Trial 2002, che si
svolgerà su due giornate, sabato 6 e domenica 7 luglio,
ripresenta quindi, quattro anni dopo, una manifestazione dal
forte richiamo per tutti gli appassionati di questa disciplina.

La prova italiana del Campionato del Mondo Trial 2002 prenderà
il via dal centro di Chiesa. Nell'area degli impianti sportivi
saranno allestiti il Parco Chiuso, la Direzione Gara, la
Segreteria, la Sala Stampa e la Sala Giuria.

Le zone saranno tutte facilmente raggiungibili dall'abitato; è
in progetto di mettere a disposizione del pubblico alcuni bus
navetta per i trasferimenti ai punti più spettacolari.

Per ogni necessità rivolgersi al Moto Club Lazzate - via Trento
e Trieste, 15

20020 Lazzate MI - ITALY (Tel./Fax +39 02 96720762).

IL
"VALTELLINESE" e "VALCHIAVENNASCO" REZIA TRIAL


Il Rezia Trial nasce per volontà di trialisti Delebiesi e
Valchiavennaschi nel gennaio 1999, come sezione del Moto Club
Lazzate.

Il sodalizio ha scopi prettamente sportivi, quali
l'organizzazione di gare motociclistiche ed esibizioni indoor.

I componenti il gruppo operano, in collaborazione con altre
associazioni ed enti, per la salvaguardia del territorio montano
locale.

Il forte senso di gruppo e l'attenzione che rivolge ai giovani
sono le doti di Reziatrial.

A tre anni dalla costituzione conta al suo attivo circa 100
iscritti di cui circa 40 sono i piloti. Dal 2001 con l’avvento
della licenza promo sport vi sì aggiungono altri 35 piloti della
menzionata categoria. Nel corso dei suoi primi 3 anni di
attività ha organizzato 2 gare di campionato italiano, 3 gare
nazionali, diverse gare regionali, una decina di gare sociali e
alcuni trial indoor.

COS'E'
IL TRIAL


Il trial è una disciplina motociclistica diversa da tutte le
altre: nelle competizioni trialistiche ciò che conta non è
infatti la velocità di percorrenza del tracciato di gara ma
l'abilità nel transitare all'interno delle zone controllate ( le
ZONE NO-STOP ) commettendo il minor numero possibile di errori.

In lingua inglese TRIAL significa ESAME, PROVA, ed è l'esatta
definizione di questo sport che mette a confronto l'abilità del
pilota, in simbiosi quasi perfetta col proprio mezzo meccanico,
e la difficoltà dell'ostacolo.

Prima di essere affrontata, ogni ZONA NO-STOP viene attentamente
ispezionata dal pilota: si controllano i passaggi che potranno
offrire migliore aderenza, i possibili trabocchetti dove
potrebbero infilarsi le ruote ed i punti migliori di entrata ed
uscita dalla zona stessa.

Verificato così ogni dettaglio, il trialista prepara il suo
attacco all'ostacolo: servono concentrazione, precisione ed
equilibrio poiché la minima indecisione porterebbe a richiedere
un appoggio a terra e quindi la penalizzazione.

Una volta affrontata la zona tutto deve svolgersi in novanta
secondi come in un ritmato balletto sul più importante dei
palcoscenici: un balzo in avanti e poi una serie di movimenti
precisi con tecnica perfetta e senza interruzioni.

Poco conta la potenza massima della motocicletta; si cerca
piuttosto il maggior contenimento del peso e la fluidità nella
erogazione del motore. La moto, in questo caso vero attrezzo
ginnico, deve assecondare il pilota in ogni movimento diventando
quasi il prolungamento dei suoi arti.

Percorse tutte le zone vince chi ha totalizzato meno punti,
ovvero chi, zona dopo zona, ha commesso meno errori.

LA GARA
DI TRIAL


Tutte le moto che prendono il via in una competizione di trial
devono essere in regola con il Codice della Strada; i tratti di
trasferimento possono infatti interessare strade normalmente
aperte al traffico. Le moto devono inoltre essere dotate di
pneumatici normalmente reperibili nei normali listini di
vendita. I concorrenti partono uno per volta. Il percorso,
segnalato da frecce e fettucce, comprende i tratti NO-STOP in
ordine numerico. La gara può prevedere uno o più giri dello
stesso tracciato.

Lungo il percorso il pilota non può ricevere aiuto materiale
esterno.

I tratti NO-STOP non si possono ovviamente provare. I piloti
possono fermarsi, depositare la moto nei pressi della zona e
controllare la zona stessa. Una volta entrato nella ZONA NO-STOP
il concorrente non può fermarsi.

Sulle zone NO-STOP sono presenti i giudici di zona che assegnano
la penalizzazione a seconda dei casi. Al termine si sommano i
punteggi e vince ovviamente chi totalizza il minor numero di
penalità. In caso di parità è discriminante il numero di
passaggi a "ZERO" ossia zone percorse senza alcun errore.

Vi è anche un tempo massimo di percorrenza del tracciato ed un
tempo di percorrenza delle singole zone (90 secondi), stabilito
per evitare che i piloti indugino troppo a lungo prima di
affrontare le zone.

UN
PO' DI STORIA


Il TRIAL nacque all'inizio del secolo nell'Inghilterra del nord.
Un gruppo di gentiluomini di Edimburgo pensarono di mettere alla
prova la affidabilità delle loro motociclette impegnandosi su
percorsi accidentati sviluppati per centinaia di chilometri. Il
confronto era appunto basato più sulla resistenza dei mezzi
meccanici (e sulla abilità dei loro conduttori nel rimetterli in
funzione dopo le avarie) che nella destrezza di guida.

L'idea piacque, e nel 1914 venne proposta una gara con alcune
varianti al regolamento che trasformarono la disciplina più o
meno nei termini in cui la conosciamo ai giorni nostri: nella
(immancabile!) brughiera inglese venne allestito un percorso
lungo una trentina di chilometri comprendente delle prove
No-Stop, da percorrere senza commettere penalità.

Col passare del tempo e l'evoluzione delle moto, il trial è
passato dai tratti No-Stop sulla ghiaia dei torrenti alle
attuali zone che spesso appaiono addirittura impraticabili a
piedi. Dalle pesanti motociclette con telaio rigido si è
arrivati oggi alle sofisticate creazioni di ingegneria
meccanica, leggerissime con freni a disco e telaio di alluminio.

Il tempo ha mutato gli elementi ma il concetto dell'"ESAME", del
"TRIAL", è rimasto quello di inizio secolo: una sfida tra
gentiluomini contro le difficoltà della natura.
A cura di
M.Tamburelli



GdS - 28 IV 02

                          



                                               



                                                

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