APPROVATO IL PIANO TERRITORIALE-PAESISTICO -

Viabilità - Trafori - Ferrovia - Aria - Acque - Parchi - Gestione - Modalità


VARATO IL PIANO TERRITORIALE, VERO
STRUMENTO DELL’AUTONOMIA VALTELLINESE!


La Provincia ha approvato il Piano Territoriale-Paesistico che ora
affronta il Consiglio Regionale, ma già vi sono stati
pronunciamenti tali da far considerare l’approvazione una
formalità.

Vediamo i punti salienti.
VIABILITA’

Il cardine è rappresentato dalle Statali 38 e 36.

Al Trivio di Fuentes la nuova arteria a quattro corsie
fiancheggiando l’Adda giunge al colmo di Dazio che trafora
sbucando nel Piano della Selvetta. Qui corre a fianco dell’Adda
per andare poi a congiungersi, riducendosi a unica carreggiata a
due corsie, alla tangenziale di Sondrio esistente che proseguirà,
in unica carreggiata a due corsie a valle della ferrovia sino a
poco dopo la stazione di Tresivio-Poggiridenti-Piateda (stazione
che in realtà è nel comune di Piateda). Qui con sottopasso e
svincolona fiore si innesterà, per ora, sull’attuale SS.38, in
attesa che si faccia la nuova strada sul versante orobico sino a
Villa di Tirano.

Per ora ci sarà la tangenziale di Tirano che inizierà a Villa per
andare ad unirsi a Serio alla superstrada esistente. Prevista
inoltre la tangenziale di Bormio con partenza da Santa Lucia.

Per quanto riguarda la SS. 36 ne è prevista la riqualificazione.

I tempi: il Piano ha opportunamente stabilito che i tempi di
esecuzione debbono essere inferiori a quelli effettivi serviti
all’ing. Donegani per costruire, a picca e pala e non con le
moderne tecnologie, la strada dello Stelvio. Prima dei mondiali
quindi tutto a posto.

A latere realizzazione dell’obiettivo saggio che l’allora
assessore ai LL.PP. della Provincia, on. Bozzetti, aveva posto:
quello di avere in destra e sinistra Adda – e dove impossibile
almeno da una parte – strade provinciali alternative alla SS. 38.
Alcuni esempi: completamento della Valeriana tra Pania e Masino,
provinciale Piantedo-Talamona con studio di una soluzione per
passare il Tartano e unirsi alla Provinciale delle Orobie. Strada
alta di emergenza in versante destro della Valmalenco per evitare
l’isolamento della valle nel caso di interruzioni dell’unica
strada esistente dopo che la frana di Spriana ha distrutto
l’alternativa Ponchiera-Prato. Riqualificazione della viabilità
già esistente per unire Tirano e Villa a Teglio. Collegamento da
Tresenda con la provinciale Stazzona-Tirano-Lovero utilizzando
l’esistente strada comunale migliorata. Tangenziale di Lovero per
arrivare sino a Grosotto e Grosio .

Razionalizzazione della rete della viabilità minore, in
particolare di tutte le strade di montagna, con precisa gerarchia
a tre livelli sia per tipologia che per tipo di gestione.
TRAFORI

Il Piano prevede il Traforo dello Stelvio, ultima versione
progettuale, quella con imboo a Madonna dei Monti, di lunghezza
inferiore a quella dell’ultima galleria della “Strada della
Rinascita”. Il traforo è inserito nella viabilità europea con
collegamento alla superstrada austriaca per Landeck già esistente
e in quella padana attraverso il Traforo del Mortirolo, secondo
l’ultima versione che prevede la con testualità con la ferrovia.
Indicazione soltanto per il Traforo della Mesolcina in quanto
dipendente da intese internazionali extra-CEE.
FERROVIA

Le novità sono rappresentate dal collegamento Tirano-Edolo,
utilizzando il traforo stradale del Mortirolo, con 4 km di
raccordo tra l’imbocco nord e la stazione della Retica e
dall’indicazione – anche qui per via della dipendenza da intese
internazionali extra-CEE. – del collegamento di Livigno alla rete
svizzera della Retica.
ARIA

Potenziamento per classificarla aeroporto dell’aviosuperficie di
Caiolo, elisuperfici attrezzate a Bormio, Livigno, Medesimo.

Collegamento funiviario Valmalenco-Diavolezza (schema Monte
Bianco).
ACQUE

Grandi derivazioni: revisione concessioni come da Legge
Valtellina. Apertura alla possibilità di realizzazione di nuovi
impianti di solo pompaggio bassa/alta quota, presso gli impianti
di produzione esistenti.

Piccole derivazioni: avocazione dell’intero problema all’Azienda
Energetica di Valle, con selezione delle ulteriori possibilità di
utilizzo nella compatibilità completa con l’utilizzo plurimo delle
acque (aspetti agricoli, ambientali e ittici compresi).

Elettrodotti: attuazione, d’intesa con il Gestore, del piano di
razionalizzazione già deciso nel 1992 dall’ENEL, d’intesa con AEM,
Sondel ed Edison, con eliminazione di centinaia di Km di
elettrodotti esistenti.

Gas: ampliamento della zona servita dal metanodotto.
PARCHI

Inserimento nel Piano anche delle zone a parco (Stelvio e parchi
regionali) nelle more della definizione dei loro Piani specifici,
per la qualòe procedimento d’intesa obbligatorio.

ZONE ANTROPIZZATE

Criteri unici per tutti i Piani Regolatori. Localizzazione e
definizione interventi di maglia larga (versante terrazzato, zone
produttive, domini sciabili, zone agricole, zone d’interesse
ambientale ecc.).
GESTIONE

Flessibilità massima.

Centralizzata con Ufficio di Piano per il livello provinciale e
per quelli comprensoriali. Delega per il resto. L’Ufficio di Piano
articolato sul livello responsabile (con organismo snello,
“Governo dell’Autonomia”, composto di rappresentanti delle
Istituzioni) e sul livello operativo (diretto da esperto di chiara
fama con tecnici appositamente preparati).
MODALITA’

Due tempi: quadro generale e successivi piani attuativi per le
situazioni più delicate.

Rete telematica d’avanguardia.

Modificabilità automatica del Piano in dipendenza dalle modifiche
territoriali intervenute (esempio: la zona esondabile, quindi a
vincolo assoluto, con la realizzazione di un argine che elimina l’esondabilità,
automaticamente viene liberata dai vincoli senza dover ricorrere a
burocratiche e lunghe varianti del Piano).

Queste le linee essenziali – ci sarà modo e tempo per illustrare i
dettagli - del Piano varato ieri dalla Provincia, e di attuabilità
certa perlopiù nel giro di un triennio.
***
Sondrio 8 giugno
2034



GdS 8 VI 02


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Luca Alessandrini
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