Mola: “Un incontro all’ISPI di alta qualità” e “Il microscopio più potente” – Lena: “Studenti dislessici” - Andraous “Illusioni in pillole”
Un incontro all’ISPI di alta qualità
L'ISPI ’Istituto di Studi di Politica Internazionale creato nel 1934, è tra i più antichi e importanti istituti italiani qualificati in compiti di tipo internazionale, con sede – foto - nel bellissimo Palazzo Clerici in via Clerici (l’antica Strada del prestino dei Bossi) con lo stupendo affresco del Tiepolo) a Milano. È un sodalizio di diritto privato, istituito in Ente morale nel 1972, funzionante sotto la tutela del ministero degli Affari Esteri e, per quanto riguarda la gestione, sotto il controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Corte dei Conti. Il lavoro scientifico dell’ISPI si è sempre contrassegnato per un notevole orientamento realista (basato sul monitoraggio delle differenti zone geopolitiche e sul chiarimento degli indirizzi in azione nel panorama globale, con lo scopo di dare informazioni e sistemi di lettura agli addetti politici ed economici), un orientamento interdisciplinare (garantito dal giro di collaborazione tra esperti in studi storici giuridici, economici, politici, e strategici, provenienti anche da ambienti non accademici) e la partnership con autorevoli Istituzioni e Centri di ricerca di tutto il mondo.
In concorso con il Vertice bilaterale tra Italia e Russia e nell'ambito del Foro di Dialogo italo-russo presieduto da Luisa Todini e da personalità del mondo economico e culturale (con Giancarlo Aragona Presidente dell’Ispi stesso, Franco Bassanini e Alessandro Castellano in qualità di vicepresidenti), l’ISPI ha coordinato due iniziative. Innanzitutto, il “Media Forum”, svoltosi il 25 novembre presso la Farnesina, con la partecipazione dei ministri degli Esteri Bonino e Lavrov. L’iniziativa ha voluto favorire il dialogo fra giornalisti, esperti e altri rappresentanti della società civile su temi quali l’evoluzione dello scenario politico in Medio Oriente e Nord Africa e il ruolo dei giovani e dei media nelle relazioni tra i due paesi. I ministri degli Esteri Bonino e Lavrov hanno chiuso i lavori della giornata romana. Si è invece svolto a Trieste il "Business Forum" chiuso dal presidente del Consiglio Enrico Letta e dal presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Nell’incontro si è messo in luce la forte cooperazione economica tra i due paesi, in particolare sui settori dell'energia e delle infrastrutture e ha visto una grande adesione di imprenditori dei due paesi. Aldo Ferrari, (Ispi e Ca' Foscari) ha detto che una profonda insofferenza verso il potere sta rapidamente facendosi largo nella parte più colta della società russa. Si è voluto analizzare inoltre la prospettiva che nella Russia di Putin possa tornare a ripresentarsi quel duello intransigente tra l’intelligencija e il potere che contribuì in maniera decisiva al crollo della Russia imperiale. Nell’intervento “Oltre il gas: gli investimenti in Russia” (intervista a Giuseppe Scognamiglio, Unicredit) Si è asserito che le estensioni e il dinamismo del mercato russo rendono tutto ciò una destinazione particolarmente allettante per le aziende italiane. Oltre al tradizionale campo energetico, infatti, sono sempre più numerose le possibilità di business grazie alla politica di differenziazione indirizzata dal governo in questi ultimi anni. Nell’intervista a Silvia Francescon di ECFR (European Council of Foreign Relations) è stato notato che il tema del rispetto dei diritti umani sta progressivamente perdendo risalto nei rapporti tra l’Ue e le altre grandi potenze compresa la Russia. “Se Kiev vira ad est, Bruxelles non può stare a guardare”. Poi l’intervista a Paolo Calzini, della John Hopkins University e dell’ISPI. A pochi giorni dal terzo Eastern Partnership Summit di Vilnius, è stato annunciato che è stata sospesa momentaneamente la preparazione della firma dell’accordo di associazione con l’Unione Europea. Attente valutazioni transitorie illustrano questa decisione che il prof. Calzini giudica “inattesa ma non inaspettata”. Un incontro all’ISPI di alta qualità. CARLO MOLA
Il microscopio più potente d’Europa
Inaugurato il 13 novembre a Catania presso i laboratori Imm-Cnr Consiglio Nazionale delle Ricerche), accolto nel sito di StMicroelectronics (STMicroelectronics N.V. : una importante azienda italo-francese con sede a Ginevra (Svizzera), per la produzione di componenti elettronici a semiconduttore), un nuovo strumento elettronico, unico in Italia ed il più potente in Europa capace di variare le proprietà dei materiali, offrendo la possibilità di realizzare una ampia serie di dispositivi applicativi dalla nanoelettronica alla sensoristica. Il microscopio elettronico analitico 'sub-angstrom' più potente d’Europa è ora dell’Istituto per la microelettronica e i microsistemi del Consiglio nazionale delle ricerche (Imm-Cnr) . (L'Istituto per la Microelettronica e Microsistemi (IMM), è partecipe nello sviluppo di soluzioni innovative per la micro- e nanoelettronica, materiali e processi per la tecnologia CMOS sub-32 nm e delle memorie non volatili; materiali, processi e dispositivi per l’elettronica di potenza; elettronica su larga area e su substrati plastici; nuove applicazioni fotovoltaiche…, per la tecnologia sensoristica, l’optoelettronica e per la microfluidica). Il microscopio Arm 200 dà origine a un nuovo genere di microscopi elettronici e fonde proprietà eccezionali. Corrado Spinella, direttore dell’Imm-Cnr. dichiara“Ha una configurazione hardware che combina risoluzione spaziale atomica e contrasto chimico su una sola immagine, permettendo l’identificazione della struttura dei materiali, elemento per elemento, in tutte le proiezioni tridimensionali”.Il nuovo microscopio nasce dal progetto 'Beyond-Nano' del Cnr (Il progetto si propone la costituzione di un’infrastruttura di ricerca integrante in modo del tutto complementare le migliori competenze presenti nelle strutture CNR del sud–Italia nel campo dei materiali avanzati e delle nanotecnologie. Le strutture coinvolte sono: Istituto di Microelettronica e Microsistemi di Catania, Istituto di Nanoscienze di Lecce, Istituto per i Processi Chimico–Fisici di Cosenza, Istituto di Chimica e Tecnologia dei Polimeri e l’Istituto per i Materiali Compositi e Biomedici di Napoli). Finanziato dal Miur (Ministero istruzione università e ricerca), e promette importanti effetti nel campo della nanoelettronica e della sensoristica. “Arm 200 è stato installato in un laboratorio fono–isolato e anti–vibrante dotato di pannelli termo–radianti, ed è il primo microscopio che opera anche a basse energie, sotto i 40 keV, permettendo lo studio di materiali soffici e strutture a base di carbonio come il grafene. In realtà sarà in grado di osservare ciò che può essere trattato su scala atomica nei materiali, differenziandone le proprietà e le funzionalità”, aggiunge il direttore dell’Imm-Cnr.“Grazie alla possibilità di investigare i materiali a risoluzione sub-angstrom, potremo realizzare una vastissima serie di dispositivi superveloci e a basso consumo di energia, sistemi per la memorizzazione di enormi quantità di informazioni, strumenti per l’identificazione di marker biologici in quantità piccolissime di fluidi”, L’acquisizione di Arm 200 si inserisce in un lungo rapporto di collaborazione tra Cnr e ST. CARLO MOLA
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Studenti dislessici
Voglio esprimere alcune mie considerazioni, sugli studenti dislessici, dopo tutte le grandi e piccole difficoltà che vivono, i studenti, dalle elementari alle medie inferiori, poi arrivati alle scuole superiori, dove gli ostacoli diventano ancora maggiori. Chiederei gentilmente, alle istituzione preposte, ai responsabili delle scuola, dell'istruzione e della formazione, quanti studenti delle scuole superiori l' abbandonano, lasciano, interrompono il loro percorso formativo?. Io credo che non sia per le loro difficoltà, per i loro disagi, ma sopratutto perchè non sono capiti, la maggior parte sono etichettati come degli svogliati, che non hanno voglia di studiare, con tanti altri titoli negativi, che qui evito di descrivere, perchè agli studenti dislessici fanno troppo male. Io sempre con gentilezza chiederei ai professori, agli insegnanti, agli studenti, a quelli che non fanno un piccolo sforzo per, ascoltare, cercare di capire il disagio che vivono i dislessici. Li inviterei a provare ad immedesimarsi, in uno studente con difficoltà di apprendimento (dislessico) , che vive non solo la sua difficoltà, il proprio problema, ma anche quello di non essere capito, nel contesto in cui vive, da parenti, dagli studenti, dagli insegnanti, dai professori, per loro è una doppia sofferenza.
I dislessici sono molto intelligenti, a loro però purtroppo non viene garantito il diritto allo studio, il diritto all'istruzione, all'apprendimento, alla formazione, il diritto ad essere capiti, ed essere aiutati nel superamento del loro disagio.
Con la legge 170/2010 conquistata, dopo una lunga battaglia e con grande impegno congiunto, di genitori, studenti, dislessici adulti, insegnanti sensibili al disagio dei dislessici, da tecnici e associazioni. Ora anche se la legge sui dislessici è una conquista, che afferma dei diritti fondamentali per gli studenti, non dev'essere un arrivo, ma una nuova partenza per tutti, di impegno per applicarla, una partenza per avviare nuovi percorsi formativi e fissare nuovi obiettivi da raggiungere per questi studenti, per istruzione, per la scuola. Vanno elaborati programmi, progetti di formazione e aggiornamento per gli insegnanti, poi progetti personalizzati, specifici per i studenti dislessici, in tutte le scuole italiane, di ogni ordine e grado, nell'elaborazione dei progetti, siano coinvolti tutti i soggetti interessati all'istruzione, studenti, genitori, insegnanti, tecnici (esperti sulla dislessia), istituzioni, organi collegiale della scuola.
Per costruire buone pratiche didattiche, individuare metodi moderni efficaci, essere più attrezzati per affrontare ogni caso problematico che si presenta, poi ci sia un modo di fare istruzione, di fare scuola, bello creativo, dove gli studenti vanno volentieri ad imparare, stiano bene nel loro percorso formativo, che sappia costruire tante opportunità di istruzione e di apprendimento, per tutti gli studenti, non lasci indietro nessuno, non ci siano più abbandoni e il diritto allo studio, all'istruzione sia veramente garantito a tutti i cittadini. FRANCESCO LENA
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Illusioni in pillole
Giovani e adulti, facoltosi e meno abbienti, ognuno a “farsi grande” con l’uso di sostanze stupefacenti.
In questo consumo smodato di illusioni in pillole, non esistono confini sufficienti a identificare le ideologie nè le culture.
Eppure non fa difetto l’eredità pesante che ci portiamo addosso, quell’esperienza dolorosa a indicatore di quei giovani che soccombono nella dose quotidiana.
Continuiamo ad azzuffarci per decidere se sia meglio punire o prevenire, o ancora meglio assolvere chi sniffa, chi si buca, chi fuma.
Mentre inarchiamo le sopracciglia per l’ennesimo giovane perduto, noi replichiamo la sconfitta nella prossima legge emanata a furor di popolo, la quale ammalia il voto ghermito a quattro mani, ma non porta il risultato voluto.
Viviamo questa vita come fossimo “turisti per caso “, camminiamo tra le incertezze che ci colgono, senza preoccuparci delle macerie che ci lasciamo alle spalle.
Nelle scuole i cani poliziotto delineano scenari incredibili, dove gli adolescenti di ieri appaiono improvvisamente travestiti di tanti domani…. nel fumo di una canna.
Nelle discoteche tribù di giovani si muovono nervosamente, imbottiti di energia in polvere, per guarire da fragilità e solitudini.
Nelle fabbriche, nei laboratori, negli uffici, uomini e donne, ben intruppati nella trasgressione, non più visibile come tale, divenuta piuttosto una dimensione, una sintesi sgangherata, per tentare di arginare le proprie rese all’efficienza.
Così nelle strade, nei tanti sguardi stanchi, avamposti alla berlina, per calcolo o per inadeguatezza politica, postazioni mobili del dolore, per nascondere la nuova e logora assunzione di droghe, per una tantum, per tappe intermittenti, solo per qualche volta, per qualche momento…….
Chissà forse il volo pindarico causato dalla droga sta davvero a divertimento, a svago, a tendenza che attrae, nulla di più e nulla di meno di un tentennamento della ragione.
Forse è proprio così, perché il nostro è proprio il paese di Pirandello: sappiamo urlare, disperarci, condannare, scrivere a caratteri cubitali che non esiste una droga buona, che ogni droga fa male.
Ma poi quando cala il sipario sulle grandi adunate, sulle tracce lasciate indietro dai nobili ideali, ecco che dal Golgota laico, coloro che vergano le leggi per tutelare l’inalienabile diritto alla salute, quindi alla vita, (che non può essere interpretato come diritto alla sopravvivenza), improvvisamente, sconfessando se stessi, indossano il passamontagna per rapinare anonimamente la possibilità di una scelta, soprattutto nei riguardi di chi ancora questa possibilità non possiede, trasformando quello che dovrebbe essere il compito più alto, in un dialogo a senso unico. VINCENZO ANDRAOUS