Scialpinismo disciplina olimpica?

Se ne parla in Valmalenco con i russi in pre-ritiro olimpico

La Comunità Montana di Sondrio per il tramite dello scrivente Dario Ruttico, durante uno degli incontri programmati, chiederà congiuntamente al direttore del Consorzio Turistico Roberto Pinna e all’assessore Unione dei Comuni della Valmalenco, Marco Negrini, il sostegno e l’appoggio anche dei vertici della Federazione sportiva russa, Paese ospitante le Olimpiadi 2014 (f.s.russa in pre-ritiro olimpico in Valmalenco con il freestyle ski)  per inserire lo sci alpinismo tra le discipline olimpiche.

Con questa operazione, grazie ai rapporti instaurati con i responsabili degli sport invernali russi, si vuole concretizzare a Sochi, lo sforzo di chi ha già presentato formale istanza al Comitato Olimpico. Ovviamente  con questa operazione si intende fare conoscere e valorizzare turisticamente e sportivamente il territorio della Comunità Montana,soprattutto l’area orobica già teatro di competizioni internazionali, ma più in generale tutta la realtà della provincia di Sondrio.   
Un altro motivo, non secondario sarebbe un meritato riconoscimento per gli atleti e le società, tributando loro il giusto  merito per la serietà, l’impegno e i sacrifici di uno sport durissimo, che ha portato ad avere in Valtellina campioni del mondo della specialità (Boscacci-Murada della Polisportiva Albosaggia) e campioni come Nani e Rossi,per citarne alcuni e che ancora attualmente con Antonioli, Boscacci jr  e molti altri grandi, mette  a disposizione dell’Italia i migliori atleti, maschili e femminili  a livello mondiale ed un vivaio di giovani promettenti che ci permette di guardare al futuro con entusiasmo.
Uno sport non invasivo, praticato spesso lontano dalle tradizionali ski–aree attrezzate, anche da moltissimi amatori, che valorizza zone poco conosciute.
Da non sottovalutare infine, per chi come il sottoscritto ha anche  delega alle attività produttive, il pensare  di come in Valtellina vi siano aziende leader nelle produzioni legate a questa disciplina sportiva, con abbigliamento tecnico specifico, intimo tecnico, attrezzature come sci, ecc,accessori quali guanti,occhiali, scioline  ecc.,che potrebbero innescare un piccolo polo di eccellenza  identificabile nella provincia di Sondrio. 
Dario Ruttico Vicepresidente Comunità Montana Valtellina di Sondrio

Nostra nota
Qualcuno penserà che si tratti di una utopia. E può darsi come lo sembrava a verso la fine degli anni '70 il chiedere le Olimpiadi a Bormio. Non sarebbe stato possibile per via del numero di  discipline e quindi di impianti ed altre strutture necessari, tanto è vero che dall'utopia olimpica si passò alla utopia 'Mondiali di sci alpino'. Nizza, per gli scettici, confermò che si trattava di utopia. Avevamo – si credeva – la vittoria in tasca dopo una intelligente campagna di lobbysmo  internazionale ma nella notte precedente la scelta della sede delle gare ci fu chi seppe manovrare inducendo i rappresentanti di alcuni Paesi a ribaltare quello che sembrava un esito scontato. Vinse, a memoria, ci pare Schladming. Non conta chi vinse, conta che perdemmo noi. Fine della storia? Altro che utopia: nel 1985 (con bis 20 anni dopo) a Bormio fu un successo clamoroso, in particolare con l'incredibile finale. Il sabato il vento in quota aveva impedito la libera femminile a Santa Caterina, spostata all'indomani. Due gare quindi a distanza di due ore e a 13 km! Non è finita. Alle due di notte correvano rigagnoli d'acqua sulla pista a causa del fohn. Incombeva il disastro: il flop della gara clou, quella della grande folla e del massimo ascolto TV, nell'ultimo giorno. Il vento girò. Si videro camion su camiom sulla strada dello Stelvio a caricare neve, gatti delle nevi su e giù per la pista diventata un formicaio per via di quanti stavano facendo il miracolo. E miracolo fu. Alle 12 in punto in una pista dal fondo fantastico il primo, Zurbriggen, azionava il cancelletto piombando sul traguardo a mille tanto che poi non ce ne fu per nessuno. Vent'anni dopo un grande bis. Sembrava un'utopia ma qualcuno non ci credeva. Per fortuna. Il mondo va avanti perchè qualcuno imbocca le strade dell'utopia. Un passo alla volta. Su questo tema ce n'è uno che potrebbe essere importantissimo ma che è bene di tenere riservato. Intanto avanti con i russi! (GdS)

Dario Ruttico Vicepresidente Comunità Montana Valtellina di Sondrio e nostra nota
Angolo delle idee