Sono i giovani “La Memoria del futuro”
(Nello Colombo) La condivisione dei talenti alimenta il bene. Un bene “comune” che è tra i valori fondanti della Dottrina Sociale della Chiesa che ha celebrato a Sondrio con una lunga maratona la sua X edizione dedicata al “Fare memoria del futuro”. Un evento straordinario che ha lasciato il segno in città gettando il seme della speranza con la messa a dimora di una pianta di melograno dal forte simbolismo del dono nei pressi della “Mensa dei Poveri” nel quartiere della Piastra dinanzi alle maggiori autorità della provincia di Sondrio. Un evento condiviso in diretta steaming con altre 29 città d'Italia. Altro appuntamento al pomeriggio con il convegno presso la sala di Confartigianato su “La montagna, modello di sviluppo di senso” che ha visto capofila “Il Tavolo di Camaldoli” con altri enti ed associazioni locali redigere una “Carta dei Valori montani” attorno ai quali muovere le fila di un'azione concentrica e condivisa per la valorizzazione del patrimonio agro-alimentare montano della provincia; la realizzazione di un piano di sviluppo turistico sostenibile; il perseguimento del modello di sviluppo economico della provincia-green economy; la tutela della specificità e dell'identità montana; il progetto di un modello di città di montagna attraverso il recupero di zone abitative contro lo spopolamento, la tecnologia e lo smartworking; valorizzazione il patrimonio edilizio locale; promozione un nuovo modello di sviluppo di welfare di montagna. Linee d'azione concrete per il benessere del territorio già avviate in provincia da giovani imprenditori che con la loro opera valorizzano e salvaguardano le eccellenze della Valle. Proficuo, infatti, l'incontro on line serale che ha posto sotto i riflettori alcune virtuose realtà provinciali che si affacciano al mondo del mercato internazionale. Piccoli grandi miracoli nella Valtellina dei giovani che, dopo aver acquisito le giuste competenze, scelgono di rientrare in Valle mettendo a disposizione il proprio patrimonio umano e professionale al servizio di un Rinascimento culturale ed economico che gravita attorno alle eccellenze di progetti innovativi che coniugano perfettamente la tradizione del passato con la lungimiranza del futuro. La Valtellina terra dei sogni che diventano realtà per giovani imprenditori dalla vena prolifica di idee straordinarie che trovano il loro compimento sul territorio. Promotore della serata, (una vetrina esemplare che ha evidenziato alcuni frutti di una Startup Giovani promossa nel 2015 dal Gruppo della DSC e dell'UCID Sondrio con l'appoggio di numerosi enti ed istituzioni e delle banche locali con l'intento di promuovere l’iniziativa imprenditoriale locale e la cultura dell’innovazione) Emilio Colombo, del gruppo della Dottrina Sociale della Chiesa incarnata dal compianto mons. Adriano Vincenzi che ha fatto della sua vita un segno soprattutto per le nuove generazioni. Ospiti della serata due protagonisti della recente storia economica della Valle. Giovanissimo, Giorgio Gobetti della “Butèga Valtellina” di Tirano che a soli 29 anni regge le fila di una prolifica azienda che proprio grazie all'iniziativa della “Startup” ha visto il suo sogno diventare realtà condensando il frutto di 25 microaziende locali che custodiscono l'eccellenza e l'identità del territorio nel settore agro-alimentare. “Unici e non tipici” il marchio che rispetta e tutela la tradizione coadiuvando la conservazione della biodiversità, vera essenza delle nostre valli. Simone Da Prada ha invece presentato il suo spumante di mela “Melagodo” medaglia d'oro e altri prestigiosi riconoscimenti in numerose realtà internazionali dagli Usa al Giappone, dalla Spagna alla Germania. “Ricordo perfettamente l'emozione di quella sera in cui ci siamo ritrovati seduto attorno a un tavolo con la nostra prima bottiglia di spumante di mela. E' da lì che è nato il marchio “Melagodo”, ricorda con fierezza e un pizzico di nostalgia Da Prada. Singolare anche l'esperienza di Gobetti in perfetta sinergia con lui: “Con alcuni compagni di studio ho deciso di tornare nel territorio delle origini con un bagaglio importante di conoscenza che ci ha permesso di muoverci nel settore agro-alimentare aggregando in rete tante aziende e di recuperare terrazzamenti in stato di abbandono. Una scelta, la nostra, che è diventata un'opportunità da sfruttare in modo sinergico”. Tra i vari partecipanti on line anche un rappresentante del settore agro-vinicolo lucano che si è detto pronto a collaboratre mettendo a disposizione alcune cantine dismesse di tufo. “Una magnifica serata che mi ha permesso d'incontrare realtà molto forti radicate sul territorio e nel cuore che sanno unire la tradizione con una modernità che guarda al futuro con convinzione e determinazione”, ha dichiarato il consigliere regionale Simona Pedrazzi. Tanti piccoli tasselli che contribuiscono a creare l' humus della “memoria del futuro” che la DSC interpreta sulle basi del Bene comune, della sussidiarietà e della solidarietà.
Sono i giovani gli eredi e i custodi di un creato “casa comune” di una fratellanza universale. Sono i giovani “La Memoria del Futuro”.
Nello Colombo