Sondrio e i suoi problemi secondo D.P. (e il mercato!)

Sprechi - Targhe stradali - Foglie - Nostra nota sulla Moschea

Secondo D.P.

Tal quale, come ricevuto con solo correzioni lessicali (salvo nota finale, nostra):
1 Sprechi. Vi avevo scritto indicando che anche a Sondrio ci sono sprechi di cui si potrebbe fare a meno come dicono che si fa già per la fontana di Viale Milano. Basta 23 spegnere alle 23 le luci che illuminano Castello Masegra e San Lorenzo. Basta ridurre alla metà la sfarzosa illuminazione del settimo ponte e quella del sottopasso ferroviario. Basta ridurre, in parte, quella del parcheggio di Via Tonale. Vi avevo scritto di avere fatto fare i conti. Vi avevo invitato a farli anche voi per vedere quanti soldi si potrebbero sorprendentemente risparmiare. Solo per il 7° ponte il risparmio sarebbe di diverse migliaia di €uro. Se si sommano tutti ne vien fuori un tesoretto. E' inutile predicare contro gli sprechi se poi si contribuisce a farne.

2 Targhe stradali. Quelle di marmo, che fanno schifo. Non è un bel vedere ed è un torto che si fa agli illustri personaggi che vorrebbero ricordare. Non sono molte e due operai in un giorno le potrebbero pulire evitando quella impressione di sciatteria che oggi danno.

3 Siamo in autunno e le foglie stanno per cadere. Non tutte. Il Sindaco si fa un vanto di girare a piedi e invita tutti a farlo. C'è troppo buio. Rami fronzuti ostacolano i lampioni e persino il semaforo. E ancora una segnalazione. Nei giorni di mercato davanti all'Oviesse ci sarebbero da fare centinaia di multe. Che il semaforo sia rosso non importa. Si accumulano  le auto in Via Trento e noi dobbiamo subire i gas di scarico che aumentano con l'aumentare dei pedoni indisciplinati. Vada un vigile, e non per multare ma per convincere la gente a rispettare il semaforo.

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Nostra nota
4 La Moschea. Qui all'interrogativo del lettore, che omettiamo in quanto non intenderemmo riaprire un argomento che per mesi e mesi (anni 2008 e 2009) ha deliziato i cittadini ed in particolare i nostri lettori, facciamo seguire un esame sereno del problema. Che c'è.
Allora a conclusione dell'iniziativa del CCCVa era emerso inoppugnabilmente che in Via Tremogge, in quei locali, salvo innovare introducendo modifiche della pianificazione urbanistica, e posto che le si potessero fare, un luogo di culto, islamico, cattolico, buddista ecc., non poteva insediarsi. (sarebbe interessante sapere come sono oggi accatastati quei locali).

Un passo tratto da un nostro articolo di allora:
“Sia concesso però di osservare che mentre i Testimoni di Geova prima hanno chiesto al Comune e poi, dopo una ricerca d'intesa e il placet comunale, hanno realizzato il loro Tempio, gli islamici prima hanno comperato e poi hanno chiesto, pretendendo di andare lì anche oltre le norme e la volontà del condominio. Volontà che non è 'razzista' come ripetutamente spiegato. Qualsiasi condominio in città sarebbe contrario alla richiesta di sale per una capienza complessiva quasi pari all'Auditorium Torelli, fossero persino gli Alpini!”.

Il problema è ancora quello. Loro hanno diritto di poter avere un luogo di culto per pregare. Per fare cioè un esercizio che pare diventato poco di moda con le Chiese sempre più vuote. Un esercizio che al lettore, accennando a un suo passaggio, provoca un moto di simpatia nei confronti di chi oggi sa ancora trovare il tempo di pregare, e pur solidarizzando con i residenti quanto al luogo.

Non c'è dubbio che l'avere acquistato questi locali senza accertarsi se lì poteva insediarsi la Moschea ha complicato le cose. Hanno seguito le norme i cattolici con il Sacro Cuore (rinunciando al valore rappresentato dalla edificabilità che la zona per attrezzature collettive consentiva), e così i Testimoni di Geova, e così l'altra confessione che ha preso il posto della tipografia in Via Tonale. Non l'hanno fatto gli islamici, sicuramente in buona fede ma questo non cambia l'anomalia urbanistica. Ci fermiamo qui senza entrare ulteriormente nel merito, in particolare non essendo a conoscenza se e cosa abbia fatto il Comune e e se vi siano stati suoi provvedimenti in materia.
La cosa che conta è che si eviti, come era stato allora mantenendo la questione soltanto sul terreno urbanistico, di arrivare a polemiche da guerra di religione perchè non ce ne sono i motivi.
Bisognerebbe però ricordarsi che ci sono anche i residenti con le loro ragioni che restano le stesse sia che si tratti di cristiani, di islamici, di Testimoni di Geova. Residenti che, per fortuna, hanno sinora tenuto un comportamento paziente, senza andare oltre misura, senza sporgere denunce, facendo solo il minimo: rivendicare la loro tranquillità avendo dalla loro parte sia la legge che il buon senso. Se può essere vero quanto sostenuto dal portavoce degli islamici, che cioè cercano di evitare fastidi e di comportarsi nel modo migliore, il fatto è strutturale, indipendente dai comportamenti. Si tratta di attività incompatibile in edifici residenziali, chiunque siano i fruitori.
GdS

Angolo delle idee