Le proposte di Autonomia di Valtellina e Valchiavenna
Alcune settimane fa il Presidente della Provincia ha iniziato una consultazione dei comuni, del territorio, delle associazioni di categoria e delle altre entità associative sul progetto di legge della regione Lombardia riguardante il conferimento di maggiore autonomia alla Provincia di Sondrio. Un trasferimento di ulteriori competenze, in attuazione alla Legge Delrio, con particolare riferimento alla cosiddetta ‘specificità’ delle Province interamente montane e di confine così come la nostra.
Come associazione Autonomia di Valtellina e Valchiavenna siamo stati invitati ad avanzare delle proposte. In questi giorni un comitato composto da sindaci e rappresentanti della Provincia si occuperà di fare sintesi di tutte le proposte pervenute per portare un documento unitario del territorio a Regione Lombardia, contenente una serie di richieste.
Si tratta di un’occasione per noi preziosa che non intendiamo lasciar cadere. Abbiamo parlato con le persone, sentito amministratori e mondo del lavoro, consultato tecnici e analizzato un progetto di legge regionale di Verbano Cusio Ossola e la legge regionale veneta riguardante Belluno, formulando una serie di proposte.
Non sappiamo ancora quante di queste verranno incluse nella sintesi, ma desideriamo far conoscere ai valtellinesi e valchiavennaschi quello che abbiamo chiesto e che riguarda il nostro territorio.
In primo luogo abbiamo sottolineato la necessità di una modifica parallela dello statuto di Regione Lombardia, inserendo un riferimento alla possibilità di concedere autonomia ai territori montani della regione e un altro specifico alla Provincia di Sondrio, in cui si definiscano con chiarezza quali ambiti sono quelli in cui l’autonomia viene esercitata.
Ci è sembrato importante sottolineare che l’autonomia deve essere amministrativa, finanziaria e regolamentare, perché se si ha una competenza ma non le risorse o la possibilità di cambiarne le regole adattandole al territorio si tratta di un potere di facciata.
Un punto centrale è naturalmente quello del comparto idrico ed idroelettrico, dove abbiamo chiesto il conferimento delle competenze sulle grandi derivazioni e sulla determinazione e riscossione dei canoni.
Non è stata naturalmente dimenticata la pianificazione territoriale, che deve essere in capo alla Provincia e senza pianificazioni speciali superiori, così come una maggiore autonomia anche nella pianificazione, gestione e regolamentazione delle aree sciistiche.
Un elemento importante è quello delle relazioni e degli accordi internazionali, espressamente nominato dalla Legge Delrio, nell’ambito del quale abbiamo chiesto di avere supporto e sostegno dalla Regione, anche e soprattutto per quanto riguarda la strategia per la macroregione alpina (Eusalp), alla quale chiediamo di partecipare. Adeguato sostegno è richiesto anche per l’attivazione di uno sportello informativo sui bandi e i progetti europei per i cittadini e le imprese.
Qualificanti gli interventi sui beni forestali, con i quali si configurerebbe una gestione degli stessi economicamente redditizia, trasformando l’abbandono del bosco in una possibilità economica.
Gli altri punti riguardano la valorizzazione dei beni culturali, l’istruzione e la formazione e il turismo, nonché la realizzazione di uno sportello unico comunale delle attività produttive.
Molto importante, infine, la parte riguardante la premialità montana e la parametrazione di costi e fabbisogni standard al criterio della specificità montana, ovvero una considerazione di quanto offrire i medesimi servizi in aree geograficamente svantaggiate come quella alpina comporti costi e gestioni diverse rispetto ai territori pianeggianti. Ciò vale sia per gli enti (i cui costi e fabbisogni andranno parametrati al territorio) ma anche per eventuali contributi alle imprese che abbiano sede legale e operino nei contesti montani.
Riteniamo che tutte queste proposte possano contribuire a migliorare sensibilmente il progetto di legge facendo gli interessi dei Valtellinesi e Valchiavennaschi.
Questa, è bene chiarirlo, non è l’Autonomia che auspichiamo, quella con enti elettivi che decidano del proprio futuro e delle proprie risorse (come accade nel Trentino e nell’Alto Adige-Südtirol) ma è un passo avanti nella direzione giusta.
Autonomia di Valtellina e Valchiavenna non si tira mai indietro quando può dare un contributo concreto per le nostre valli, senza risparmiarsi nel lavoro (tutto volontario, è importante dirlo) e negli sforzi, nella speranza che sia solo un inizio di un futuro e reale progetto di autonomia.
Il testo completo delle nostre proposte è disponibile sul nostro sito www.reziautonoma.eu.