Turismo: abbiamo un primato mondiale che non sfruttiamo

L'epigrafe, anche in ungherese di Colico, segna la storia ferroviaria che s'intreccia con la Valtellina

Abbiamo un primato mondiale in un settore che ha milioni di appassionati e non lo sfruttiamo. Ne ragionavamo con Arturo Paruscio, anima del “Gruppo ALe 883”  (sede in Sondrio ma rimessa rotabili in Tirano). Dappertutto ci sono appassionati di treni come il successo dei treni storici dimostra. Noi potremmo avere un'arma in più tale da offrire una possibilità non solo episodica.

Le “linee valtellinesi”, terminali Sondrio e Chiavenna, sono la storia delle ferrovie, prime linee al mondo ad aver aperto la strada alla elettrificazione.

La doppia targa, in ungherese oltre che in italiano, primo binario della stazione di Colico sono il ricordo dell'ingegner Kálmán Kandó de Egerfarmos et Sztregova (Pest, 8 luglio 1869 – Budapest, 13 gennaio 1931), inventore ungherese specializzato nello sviluppo di materiale rotabile ferroviario.
Fu un eclettico progettista e realizzatore di motori trifase di grande potenza e contribuì largamente allo sviluppo delle prime locomotive elettriche con delle concezioni originali nell'architettura dei gruppi di trazione.
Per la prima volta nella storia della trazione ferroviaria, Kandó applicò la corrente alternata trifase ad alta tensione alla trazione ferroviaria. La linea della Valtellina aperta nel settembre 1902 e su cui vennero impiegate le locomotive poi FS E.430 dimostrò la sua applicabilità alle linee di grande traffico. Progettò le prime locomotive trifasi E.430 per la linea stessa e tra le altre anche l'E.550 e l'E.330. La sua applicazione dei sistemi polifase e a cambio di fase alle locomotive aprì un nuovo capitolo nella storia e nello sviluppo delle ferrovie nel mondo. Nel corso della sua vita registrò oltre 70 brevetti ed ottenne numerosi riconoscimenti internazionali. Si spense nel gennaio del 1931.

Vediamo quanto scrive Emilio Maraini nel suo libro “L’elettrificazione delle ferrovie italiane - Una storia di coraggiosa intraprendenza e di incapacità a seguire una coerente politica industriale”

Con notevole lungimiranza, il Governo di Rudinì nominò nel 1897 una Commissione per lo studio della applicazione della elettrificazione nelle Reti
ferroviarie in regime di concessione. Vennero proposti tre esperimenti che
furono portati a termine:
- il primo con automotrici ad accumulatori sulla linea Milano – Monza (2 febbraio 1899) e sulla Bologna – S. Felice (1° dicembre 1900).
- Il secondo a corrente continua a 650 volt terza rotaia, sulla Milano –
Varese (11 ottobre 1901).
Il terzo con trazione trifase a 3000 volt e frequenza 15,8 Hz sulla linea Lecco-Colico-Chiavenna (della Valtellina) portato a termine il 1° settembre 1902.

“È ragionevole affermare che LA STORIA DELL’ELETTRIFICAZIONE DELLE FERROVIE IN ITALIA, HA INIZIO CON L’ELETTRIFICAZIONE DELLA LINEA DELLA VALTELLINA.
Da qui infatti prende origine l’applicazione della corrente alternata trifase
a frequenza industriale che giungerà a rappresentare una parte assai consistente dell’elettrificazione delle ferrovie italiane fino alla ricostruzione postbellica degli anni ’50. L’elettrificazione della linea della Valtellina con corrente trifase e la costruzione delle locomotive fu affidata alla Ganz & C. ungherese su progetto del Kandò che seguì personalmente sia i lavori di elettrificazione che la realizzazione delle locomotive di cui ne furono ordinate due. Progettate e costruite per la linea della Valtellina sono il primo vero esempio mondiale di locomotive alimentate a corrente trifase dotate di motori asincroni.

L’ELETTRIFICAZIONE DELLA VALTELLINA APRÌ LA STRADA AD UNA FASE IMPORTANTE DEL PROCESSO DI ELETTRIFICAZIONE DELLA RETE ITALIANA E, SOPRATTUTTO DOPO L’ELETTRIFICAZIONE DELLA LINEA DEI GIOVI, E L’IMPIEGO DI LOCOMOTIVE COSTRUITE NELLO STABILIMENTO DELLA WESTINGHOUSE DI VADO LIGURE, POSE IL NOSTRO PAESE IN POSIZIONE DI AVANGUARDIA IN EUROPA E NEL MONDO.

Da quella barriera amministrativa che si chiama confine scende fino a noi, là dove c'è la rimessa di rotabili del Gruppo Ale883, a Tirano un treno da primato perchè, a parte gli aspetti paesaggistici, tocca gli oltre 2000 metri del passo del Bernina salendo a semplice aderenza, primato almeno europeo con il 7%.
Gran parte dei viaggiatori, quasi un muilione in un anno, sono turisti e una parte cospicua di loro è più attratta dai 126 ponti e viadotti, dalle  55 gallerie sui 128 km di tracciato della Retica, o ancora dalle storiche motrici 'Coccodrillo' o 'Abe 4/4' con il modernissimo elettrotreno 'Allegra' che non dagli spettacoli che la natura offre su queste Alpi Retiche che Valtellina ed Engadina hanno in comune.
Al turismo di casa nostra queste possibilità non interessano?

UNA RETROSPETTIVA DAL FUTURO
Riproduciamo un articolo del nostro giornale pubblicato nel futuro 2020 (non è un errore, proprio 2020).

  Il prossimo anno. Il programma di massima per il prossimo anno 2020 per i turisti russi, cinesi, brasiliani, dei Paesi ormai sull'onda economica in attesa che il virus turistico contagi anche gli altri due in forte sviluppo, India e Sudafrica, per i tour di un solo giorno.
  Occasione persa. Poteva essere predisposto molto tempo fa, in prospettiva dell'EXPO milanese del 2015. Sembrava che andasse in porto lo scorso anno 2019 ma arriva solo ora.
  Meglio tardi comunque che mai.
Lo schema é di massima e prevede l'utilizzo del trenino rosso, del treno a vapore, di bus, di piccoli bus e fuoristrada, secondo le diverse esigenze.

Il dettaglio:
  Circuito del Bernina giorni pari: partenza da Tirano, all'arrivo del treno da Milano, con trenino rosso. Sosta a Pontresina con possibile visita al ghiacciao del Morterasch, S. Moritz. Visita. Pranzo. Bus postale. Sosta al passo del Maloia. Chiavenna TRENO A VAPORE Chiavenna - Colico (per chi va verso Milano) - Tirano
  Circuito del Bernina giorni giorni dispari: partenza da Chiavenna all'arrivo del treno da Milano. Bus postale per Passo Maloia e S. Moritz. Trenino rosso per Tirano. Pranzo. Treno a vapore con sosta a Sondrio (iniziative locali) poi da Sondrio a Chiavenna con sosta a Colico per chi va verso Tirano.
  Per chi sta almeno due giorni uno lo dedichi al circuito del Bernina, con la linea ferroviaria del trenino rosso, la maggiore del mondo a semplice aderenza arrivando ai 2253 del Passo del Bernina. Colico alle 9.10 con arrivo a Tirano alle 10.15. Alle 10.50 partenza. Se a S. Moritz alle 13.12 ma consigliamo una tappa intermedia a Morterasch 12.43 con ripartenza alle 14.43, meglio alle 15.31 (a S. Moritz 15.12 o 16.08. Postale alle 17.08 a Chiavenna alle 18.51 Cena e poi alle 20.40 per Colico con arrivo alle 21.10. A casa prima delle 23. 2.80 € il biglietto da Chiavenna a Colico. Circa 25 f. (22 €) il postale e 58 (50) (95 f pari a circa 85 in prima) il trenino rosso. Totale circa 75 €, non poco € ma ne vale la pena
Ovviamente anziché fare il giro si può anche fare un'andata e ritorno.

  A Colico lettura delle targhe – quella in ungherese è un po' difficile -. Visita alla sala dove viene conservato tutto il materiale documentario in un museo atipico da poco realizzato dal Gruppo Ale883 con la collaborazione delle Ferrovie
Sondrio, Tirano Colico 17.8.2020”

E qui sopra finisce l'articolo dal futuro prossimo venturo. Torniamo a noi. Quanto illustrato dianzi è una ipotesi che si fonda su questi dati: un primato mondiale in una materia che interessa tanta gente e in tutto il mondo. Un duplice tuffo nella storia anche con strumenti originali (il treno a vapore ad esempio). Un circuito potenziale già percorso da molti soprattutto in auto senza quel fascino che viene dalle articolate proposte da noi fatte. Il sigillo dell'UNESCO. Un marchio da estendere anche al paesaggio e non solo ai prodotti (il marchio Valtellina). Il contorno enogastronomico. I tantissimi valtellinesi sparsi per il mondo che potrebbero essere invogliati ad unire utile e dilettevole. L'aeroporto, e il golf, di Caiolo. E via dicendo.
Idea vincente? Non lo sappiamo. Forse lo saprebbe un tour-operator. Ma per saperlo bisognerebbe cominciare a pensarci su. E magari anche a considerare perchè a quel quasi un milione di persone che vuol provare il trenino rosso, lasciamo soltanto il trenino rosso e non anche il verde di Valtellina.

a.f.
Angolo delle idee