Italia commossa. Scuolabus. Bambino sulla strada respinto dalla madre. L'altro per 6 ore legato nel bus

Italia commossa.
-   Qualche giorno fa per il bambino solo solo in autostrada perchè “mia mamma non mi vuole più a casa”.
-   Martedì 12 per il bambino rimasto solo solo nel bus scolastico prigioniero della cintura che lo legava al sedile.

-   Nel primo caso gli sviluppi – materia di psicologo - appaiono evidenti con la sottrazione della patria potestà, la destinazione in una struttura protetta e, auspicabilmente, l'affido.
-   Nel secondo caso a parte quanto diremo avanti, non solo il recupero psicologico per lo shock di quelle sei ore di disperata solitudine ma anche la rimozione di una grave accusa,  nei confronti della madre. Era infatti la madre che andava a prenderlo al bus. Quel giorno non viene, “mi ha lasciato”. La colpa? “La sua”.  “Non voleva abbracciarmi” dice ma madre il suo atteggiamento    Il rischio è che rimanga un segno indelebile quand'anche la vita familiare tornerà serena. Anche qui materia per lo psicologo.

Chi, come, perchè

Chi. Il servizio è affidato dal Comune di San Giovanni Valdarno ad “Autolinee Toscane” società del gruppo Ratp Dev che svolge oggi un servizio di trasporto pubblico tra il territorio fiorentino ed aretino servendo 1,7 milioni di Km ogni anno. Sostiene: “ha proposto un progetto che vuole creare una mobilità diversa e moderna per portare in Toscana un servizio ai livelli delle migliori esperienze europee. Se sono queste frutto delle “migliori esperienze europee”, se tanto mi dà tanto, forse sarebbe meglio riguardare la materia e magari inserire severe sanzioni in casi di inadempienze.

Come e cosa fare oggi tenuto conto che due sono le persone addette al servizio: l'autista del bus e l'accompagnatrice. La proposta la diremo a conclusione. Intanto però c'è un punto fermo, il penale. I genitori vogliono presentare denuncia. Se lo faranno che ci sia stato “abbandono di minore” è lapalissiano. Codice Penale, articolo 591; condanna da sei mesi a 5 anni, condanna che potrebbe riguardare l'altro caso, quello del bambino in strada.
Nel caso presente ci potrebbe essere dell'altro. Il bambino è stato letteralmente, seppure inconsciamente, portato via e per giunta legato al sedile. Si potrebbe configurare addirittura il sequestro di persona!  Codice Penale, articolo 605; condanna da sei mesi a 8 anni. Da vedere poi le responsabilità perchè c'è di mezzo una cooperativa che potrebbe essere chiamata in causa. Per carità, non sta a noi ma alla Magistratura sciogliere questi nodi. Forse la via amministrativa sarebbe da preferire. A parte un risarcimento alla famiglia  che è fuori discussione restando unicamente da definire il quantum, si pongono altri interrogativi primo dei quali se il servizio debba continuare come niente fosse, se cioè non debba essere chiamata a rispondere anche la società. L'annunciata sospensione dell'autista del bus e dell'accompagnatrice non basta anche perchè ci sarà bene qualcuno che li ha scelti e quindi ritenendoli adeguati per un servizio così  delicato!

Perchè. C'è una ragione per aver dato ampio spazio all'accaduto. Non è la prima volta. Ci sono precedenti in giro per l'Italia, ad esempio 21 XII 2016 – 2.X  2017 10 XII  2017, e forse più d'uno ancora. Si faccia tesoro di quel che è successo. Il Sindaco di San Giovanni Valdarno, che ha palesato i suoi sentimenti con e in un sua sentita dichiarazione, può farsi promotore presso l'ANCI per regolamentare il servizio di bus scolastico. Poche indicazioni sulle procedure, sull'adeguatezza degli addetti, sul controllo dei veicoli. Da una brutta pagina ne verrebbe un insegnamento per il futuro all'insegna della prevenzione.

Alberto Frizziero
Angolo delle idee