Scuola: 1) inizio a ottobre 2016? 2) Docenti, un solo mese di ferie

A scuola dall'inizio di ottobre?

A una domanda del sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti sulla possibilità di rinviare al 1° ottobre l’apertura delle scuole per favorire il turismo di fine stagione, il ministro  dell’Istruzione Stefania Giannini aveva risposto “impensabile”. Sulla questione si discute da anni e tra i primi sostenitori dell’apertura  posticipata troviamo l’osservatorio Parlamentare per il Turismo e Unionturismo. Va dato atto al sindaco della cittadina tirrenica di aver rispolverato il problema che non si può certamente risolvere con una battuta. Intanto è “impensabile” come dice il ministro ogni riferimento all’anno scolastico a venire, ma per il futuro se ne puo parlare. In effetti da qualche anno a questa parte settembre propone un clima favorevole al movimento turistico (anche balneare). Sostenerlo in questo periodo si assicurerebbero consistenti vantaggi al prolungamento della stagione e alla decongestione del mese di agosto. Il ministro guarda giustamente alle famiglie (in cui lavorano entrambe i genitori) che troverebbero difficoltà a gestire i figli per ulteriori 15 giorni (dal 15 al 30 settembre).  C’è anche da garantire il limite minimo delle 200 ore di attività scolastica per il completamento dei programmi. Ma non ci sembrano ostacoli insormontabili che si possono risolvere davanti ad un tavolo di lavoro. Sempre che facciano fede le convinzioni del ministro Franceschini sulla necessità che sia l’intero Governo ad affrontare, nel suo insieme, il complesso argomento turismo e che i vantaggi della posticipazione al 1° ottobre dell’inizio delle scuole sia di effettivo vantaggio per la nostra economia (Unionturismo news)

Quest'anno due giorni dopo.
Le date di avvio delle lezioni previste dalla delibera regionale per le scuole dell’infanzia (5 settembre) e per tutti gli ordini e gradi di istruzione e per i percorsi formativi di istruzione e formazione professionale (12 settembre) ricadono nella giornata di sabato e, pertanto, sono posticipate al primo giorno lavorativo successivo, rispettivamente lunedì 7 settembre e 14 settembre 2015, con possibilità tuttavia di avvio anticipato da parte delle istituzioni scolastiche e formative

Il calendario
Il prossimo anno scolastico con le sospensioni per le festività nazionali fissate dalla normativa statale:
o tutte le domeniche;
o 1° novembre – festa di tutti i Santi; mel 2015 cade di domenica
o 8 dicembre - Immacolata Concezione; martedì
o 25 dicembre – Natale;
o 26 dicembre - Santo Stefano;
o 1° gennaio – Capodanno;
o 6 gennaio – Epifania;
o lunedì dopo Pasqua;
o 25 aprile - anniversario della Liberazione; lunedì
o 1° maggio - festa del Lavoro; domenica
o 2 giugno - festa nazionale della Repubblica; giovedì
o festa del Santo Patrono, secondo la normativa vigente;
ed inoltre le seguenti sospensioni:
o vacanze natalizie: dal 23 al 31 dicembre, dal 2 al 5 gennaio;
o vacanze di carnevale: i 2 giorni antecedenti l’avvio del periodo
quaresimale; 18 febbraio 2016 Le Ceneri
o vacanze pasquali: i 3 giorni precedenti la domenica di Pasqua e il
martedì immediatamente successivo al Lunedì dell’Angelo;

Docenti: un mese di ferie' Utopia
Al tempo della spending rewiev – da buon bocconiano Monti aveva scelto l'inglese dimenticando che la maggioranza degli italiani non lo sa e che non legge abitualmente Il Sole – 24 Ore – qualche incosciente, rimasto anonimo, aveva trovato una soluzione ideale per la scuola e per la cultura. Il concetto era semplice: equiparazione per quanto riguarda le ferie dei docenti agli altri dipendenti statali, così come fatto per i magistrati. Oggi non considerando i giorni di vacanza durante l'anno scolastico a scomputo di qualche giorno di anticipo dell'inizio il periodo non scolastico è di quasi tre mesi. Uno per ferie e quasi due in condizioni di reperibilità (teorica). Gli insegnanti prendono le ferie ai sensi dell’art.13 del CCNL 2066-2009, dove al comma 2  è scritto che la durata delle ferie è di 32 giorni lavorativi comprensivi delle due giornate previste dall'art. 1, comma 1, lett. a), della legge 23 dicembre 1977, n. 937, per la stessa legge sono attribuite, come si ricorda nel comma 1 dell’art.14 del contratto scuola,  4 giornate di riposo che gli insegnanti possono fruire esclusivamente durante il periodo tra il termine delle lezioni e degli esami e l'inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo, ovvero durante i periodi di sospensione delle lezioni.
La proposta dettagliata dell'incosciente era di recuperare almeno un mese da utilizzare, in base all'autonomia scolastica, per lezioni agli alunni in difficoltà, per aggiornamenti, per realizzazione di progetti eventualmente anche d'intesa con gli Enti Locali, per programmo di educazione permanente e quant'altro. Quale la pausa estiva? 13 settimane solo noi con turchi, lituani e lettoni. 11 Spagna, 9 Francia, 6 tedeschi e inglesi. Abbiamo detto che l'autore o autrice di simile ipotesi si merita la definizione di incosciente. Non appena infatti il ministro del lavoro, e non delle ferie, Giuliano Poletti ha dichiarato “Troppe vacanze estive, un mese di vacanza va bene. Ma non c’è un obbligo di farne tre” apriti cielo. Persino, pare, che gli siano saltati addosso suoi collegi di governo!
Il concetto era stato in precedenza illustrato dal Preside dell'Istituto comprensivo Erasmo da Rotterdam con materna, elementari, medie di Albairate e Cisliano  (non c'entra la Cisl. Cisliano è un Comune di circa 4700 abitanti, una ventina di km a sud di Milano). Anche la sua, seppure parziale, una proposta “incosciente”: ridurre il periodo estivo degli insegnanti di due settimane e utilizzare quei giorni in iniziative per gli studenti. Risultato: con 15 giorni i 700mila docenti realizzerebbero 10,5 milioni di giornate lavorative. “Apriti cielo anche qui. La proposta, di tre anni fa, è ovviamente sfumata.

Perchè “incoscienza”?
Tempo fa avevano chiosato una lettera in argomento dicendo che la politica è l'arte del possibile in un quadro che vede la democrazia come il peggiore dei sistemi di governo ma pure l'unico possibile.
Il pupillo di Miguel de Cervantes Saavedra, 'El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha' se l'era presa con i mulini a vento scambiandoli, ottavo capitolo del Tomo primo, per “30 smisurati giganti”. A chi venisse in mente di tentare incoscientemente di portare avanti una proposta del genere mal gliene incoglierebbe. Sarebbe altro che uno scontro con i giganti. D'altronde chiunque di noi si metta nei panni di un docente che all'improvviso vede cambiare la sua vita, come è per molti. Pensiamo ai fuori sede, pensiamo a chi d'estate si arrabatta per trovare qualche risorsa integrativa, pensiamo anche a chi è abituato, diciamo, a rilassarsi. Quale Governo, quale uomo politico scenderebbe in campo a sfidare 700.000 docenti?
Buone vacanze.
GdS
 

Angolo delle idee